Il centrodestra “prima” dell’arrivo di Lombardo

Il centrodestra “prima” dell’arrivo di Lombardo

Sabato nove marzo, l’arrivo del messia, ovvero Raffaele Lombardo, l’uomo della provvidenza per il centrodestra, impantanato al momento nella difficile scelta del candidato sindaco.

I partiti più grossi dell’area di centrodestra non riescono a fare sintesi, perchè le anime sono tante, o perchè nomi credibili da spendere ce ne sono pochi. Ne girano tanti, ma nessuno al momento appare più papabile dell’altro. Chi sono? Il primo che che è circolato sin dalle prime battute di questa insolita campagna elettorale è stato Rosario Caci, medico ospedaliero.

E’ sostenuto dall’Mpa e da alcune liste centriste, da una parte di Forza Italia e da una parte di Fratelli d’Italia. Segno evidente che anime di questa parte politica sono tante.

Nel partito della Meloni c’è la frangia che si rifà al coordinatore cittadino Salvatore Scuvera e quella riconducibile al deputato regionale Giuseppe Catania, mussomelese, destinato a lasciare lo scranno di Sala d’Ercole in favore proprio dell’esponente gelese Scuvera, il quale sin dall’inizio della campagna elettorale ha mantenuto un basso profilo, facendo intendere, anche con i suoi silenzi, di preferire il seggio all’Ars e non la sua candidatura a sindaco.

Ai distratti ricordiamo che Giuseppe Catania dovrà lasciare a Scuvera lo scranno all’Ars in quanto dichiarato ineleggibile dal tribunale di Palermo.

Messosi da parte Scuvera, si sono aperti gli appetiti di altri aspiranti alla candidatura a sindaco. Tra questi, il consigliere comunale Totò Scerra, da  anni la vera spina nel fianco del sindaco uscente Greco, fatto segno di una spietata opposizione. Scerra è anche legato da vecchia amicizia/parentela (?) con l’ex deputato regionale e presidente della Provincia Pino Federico, altro nome che è circolato negli ultimi tempi in area autonomista e/o democristiana, e comunque molto legato a Raffaele Lombardo, sin dagli albori dell’Mpa pigliatutto su scala regionale.

Lombardo, insomma, potrebbe, con il suo atteso arrivo a Gela, prendere in mano la situazione dell’intero centrodestra e sgombrare il campo da dubbi e incertezze, atteso che l’influenza, in termini di peso politico, è considerevole, fino a metterlo nelle condizioni di essere indispensabile, centrale,  per rendere competitivo il centrodestra. L’ago della bilancia, insomma.

Farà gioco nella scelta del candidato a sindaco la posizione della nuova Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro, che con l’Mpa di Lombardo potrebbe diventare lo zoccolo duro, mettere all’angolo sia Forza Italia sia Fratelli d’Italia. In tal caso, la scelta di Saro Caci sarebbe una scelta scontata. 

Si è parlato anche della possibilità di far convergere le varie anime del centrodestra su una donna. E qui, i nomi spendibili sono l’ex assessore forzista Nadia Gnoffo e la meloniana Sandra Bennici. Si era fatto  il nome anche dell’avv. Romina Morselli, che avrebbe rotto definitivamente ogni rapporto politico con il sindaco uscente Greco.

Questa ipotesi potrebbe diventare credibile solo se l’interessata dovesse far valere  il suo rapporto personale con l’assessore regionale Marco Falcone, indicato come successore di Caruso alla segreteria regionale di Forza Italia. Questo, però significherebbe scavalcare il deputato regionale Michele Mancuso, considerato capo feudo del sud della Provincia.

Il centrodestra è giunto ad un bivio. Dopo silenzi degli ultimi mesi deve cominciare a fare sintesi e tirare fuori i primi nomi veri, non quelli frutto della fantasia di cui spesso anche gli operatori dell’informazione sono costretti a mettere nel tritacarne.

A Raffaele Lombardo molto probabilmente si chiederà di staccare la spina ai componenti autonomisti della giunta Greco, gli unici rimasti in carica. E a proposito di Greco, ancora non si conosce con quante e quali liste dovrebbe scendere in campo. Probabile all’ultimo momento si ritirerà.