Grasso e Iudice al Liceo Eschilo, tra arte e letteratura

Grasso e Iudice al Liceo Eschilo, tra arte e letteratura

Sabato, alle ore 17.30 presso l’aula magna del Liceo Classico Eschilo, la scrittrice Silvana Grasso inaugurerà il dipinto di Giovanni Iudice  (i due nella foto) realizzato con gli alunni dell’istituto.

L’incontro tra pittura e letteratura ha portato alla nascita di un’opera "Spazio Plurale" che impreziosirà la Biblioteca del Liceo.

«Nulla come l' arte – ha dichiarato la Grasso – testimonia la civiltà, la bellezza, il decoro, l'Idea di una nazione o, come in questo caso di una scuola, un Liceo, il "mio". Quello che "ragazzina " mi vide prof. crescere assieme a studenti che sembravano miei compagni di classe. Da loro – ha proseguito – non mi sono mai congedata e loro non si sono mai congedati da me. Il cordone ombelicale che lega la madre al neonato si taglia via con un piccolo colpo di bisturi, ma a tagliare il cordone "emotivo", che ci lega per emozioni, non basterebbe un machete. L'emozione ha una forza inimmaginabile, indistruttibile. Questo pregevolissimo progetto – ha continuato – che vede in "coppia" una scuola, il Liceo Classico Eschilo, e un pittore, Giovanni Giudice, prima che un evento d'arte è dunque un evento di "cultura" alla vita, un momento di grandissima educazione "civica", una tessera formativa in quel mosaico che i ragazzi hanno appena cominciato a costruire.

Nessuna "marcetta" propagandistica antimafia, di moda fino a qualche anno fa, oggi sgamata, potrebbe mai quanto il corale entusiasmo di ragazzi, puri genuini, che in un dipinto per la Biblioteca hanno lasciato per sempre l'impronta del loro cuore, del loro entusiasmo, della loro giovinezza, pronti ormai  a spiccare il volo verso il futuro. Ci sono emozioni "stagionali", momentanee, effimere, ci sono emozioni per sempre. Questa – ha aggiunto – che hanno vissuto gli studenti del glorioso Liceo Classico Eschilo, è un'emozione per sempre, da raccontare, quando saranno adulti, ai loro figli con l'incanto inconsunto d'una emozione a vita! un amarcord dell'anima! Quasi per legge di contrappasso io, che lavoro tantissimo, non ci ho messo nulla, nemmeno "una pennellata"! Non ne sarei stata capace, io posso solo "pennellare" sillabe, parole, racconti, romanzi.  L'Arte cambia nome: pittura, scrittura, musica, danza, ma non essenza e quest'evento ne è la conferma. La generosità, con cui Giovanni Giudice si è speso in questa magnifica "avventura", non mi stupisce affatto, anzi non stupisce. L'Arte ha in sé anche questo talento, la generosità!

 

Il dirigente Gioachino Pillitteri – ha affermato – che ha voluto fortemente direi, la mia presenza, ha profondamente capito che, qualunque altra attività io abbia fatto e faccia, lo "zoccolo duro" resta sempre la mia esperienza docente, lunga, mai deludente, costruita con passione e talento più che con nozioncine sparate a raffica sulla noia degli alunni. Le nozioncine, senza l'anima della passione, fanno traghettare i ragazzi verso facebook, li incollano alla chat, creano dipendenza al virtuale, mentre la passione è la leva con cui comprendere, potenziare e amare il reale! Maria Concetta Goldini – ha concluso – di questo evento e di molte altri è la ‟squilla”,  cioè la tromba senza cui i soldati non si muovevano a battaglia nel mondo latino. Portare fuori dai muri della scuola, rendere una città partecipe d'un simile evento, è indispensabile e dovuto perché non si viva clandestini a bordo nel proprio territorio. La scuola è il "ventricolo" del cuore-città!