Investimenti Eni, Andrea Alario (Ugl): «La politica non fornisca alibi all’azienda»

Investimenti Eni, Andrea Alario (Ugl): «La politica non fornisca alibi all’azienda»

In prossimità della scadenza di fine mese, sale ancor più la tensione in seno ai lavoratori ed ai sindacati in merito all’autorizzazione necessaria per sbloccare l’iter di realizzazione del progetto “Cassiopea”.

La sbornia dell’inaugurazione della “green refinery” è appena smaltita e quella dinanzi ai lavoratori e sindacati non è una prospettiva serena giacché nel momento in cui scriviamo nessuna autorizzazione è stata ancora ufficialmente rilasciata. Ne abbiamo parlato con il segretario Ugl, Andrea Alario (nella foto).

«L'autorizzazione di proroga Via esordisce il sindacalista – deve arrivare entro il 15 ottobre, perché nessun alibi dev’essere fornito ad Eni circa gli investimenti programmati e gli impegni presi dall’azienda di San Donato Milanese. Si tratta infatti di lavori già appaltati ma di fatto sospesi in attesa di questa autorizzazione ministeriale.

Non rispettare questo termine significherebbe riportare indietro la procedura, causando un ritardo nel cronoprogramma di almeno un anno e mezzo, se non due. Questo potrebbe indurre l’azienda ad un ripensamento, abbandonando il progetto».

«Diventa importante– aggiunge Alario – il lavoro degli parlamentari eletti nei nostri collegi elettorali nazionali e regionali, specie quelli che sono al governo del paese, affinché si adoperino per accelerare l'iter ed emanare l'atto».
Un'occasione da non perdere, dunque?

«Sì, se abbiamo a cura lo sviluppo del tessuto occasionale locale e non solo. Sono coinvolte ditte con manodopera locale in campo edile, elettrico e metalmeccanico. La mancanza d commesse dopo l'inaugurazione della green farebbe fuoruscire tantissimi lavoratori dal ciclo industriale.

Il che significa l'eventualità nefasta di un "licenziamento di massa" con tantissime famiglie gelesi che rimarrebbero senza reddito e senza di conseguenza capacità di spesa, capacità cioè di distribuire ricchezza nei circuiti dell’economia cittadina. Insomma, ad usufruirne non è solo l'indotto strettamente occupazionale, ma anche quello più in generale economico».

Insomma, ci troviamo di fronte ad un progetto che non risolve il problema occupazionale ma fornisce un minimo di respiro a tanti lavoratori, accanto altri progetti come il Btu: «l'azienda – dichiara il segretario Ugl – ha chiarito che la consegna dell'impianto deve avvenire entro l'estate del prossimo anno.

Si tratta di un'altra boccata d'ossigeno per i lavoratori dell'indotto». Per non parlare di progetti di cui si sono perse le tracce, caduti nel dimenticatoio, come quello relativo al Gnl: «siano fermi allo studio di fattibilità contenuto nel protocollo 2014 – ammette Alario – nel senso che siamo ancora in attesa di risposte che non abbiamo ancora ufficialmente ricevuto.

Ma più in generale è essenziale ritornare a sedersi attorno il tavolo di concertazione al Mise con oggetto all'ordine del giorno il protocollo del 2014. Considerato che chi ha materialmente firmato quel documento non riveste più quei ruoli istituzionali, riteniamo che a distanza di cinque anni da un protocollo che continua ad essere discusso ed interpretato alimentando polemiche, gli attori istituzionali coinvolti, dal ministro allo sviluppo economico al sindaco, dal ministro all'ambiente a quello del lavoro, senza dimenticare il Presidente della Regione, tornino a sedersi al Mise per fare il punto della situazione ed agire di conseguenza»