Droga, 4 arresti e 50 denunce, Gela resta una città insicura

Droga, 4 arresti e 50 denunce, Gela resta una città insicura

La Procura della Repubblica di Gela ha richiesto ed ottenuto una ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Gela nei confronti di quattro soggetti, uno in custodia cautelare in carcere e tre agli arresti domiciliari, indagati per reati che vanno dai furti alla ricettazione fino alla detenzione di sostanze stupefacenti continuato in concorso finalizzata allo spaccio.


Nelle prime ore della mattinata di mercoledì 16, l’ordinanza custodiale è stata eseguita dalla Polizia di Gela che si è avvalsa del supporto delle unità cinofili dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della Questura di Catania e del Reparto Prevenzione crimine Sicilia di Palermo.

L’attività investigativa è nata da un’ indagine coordinata dalla Procura di Gela e svolta dal Commissariato di Gela, supportata da intercettazioni telefoniche, ambientali e video, volta alla repressione dei reati inerenti i furti di ciclomotori e alla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, indagine avviata nell’estate del 2017.
I particolari dell’operazione di Polizia sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa in Procura.

Tre soggetti arrestati a vario titolo per furti, ricettazione e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Un quarto è attivamente ricercato. E’ questo il bilancio dell’ultima operazione della Polizia di Gela e denominata “Cave Canem” e le cui indagini hanno consentito di fare luce su più di cento episodi delittuosi e di denunciare all’autorità giudiziaria più di cinquanta persone.

Mercoledì 16 mattina, i poliziotti del Commissariato di Gela hanno dato esecuzione alla relativa ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Gela, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di quattro gelesi.

Custodia in carcere per Carmelo Ascia di venti anni, pregiudicato. Custodia agli arresti domiciliari per Salvatore Perna di ventisei anni e Giuseppe Migliore di ventidue anni. E’ attivamente ricercato un quarto soggetto.

Carmelo Ascia è indagato per tentato furto aggravato in concorso e ricettazione, perché in concorso con altri, al fine di trarne profitto si impossessava, in più occasioni, di ciclomotori, motocicli e autovetture. Perna Salvatore per il reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, perché acquistava, deteneva, e vendeva – personalmente o attraverso altri soggetti - stupefacente del tipo hashish e cocaina.

Giuseppe Migliore per i reati di furto in concorso e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, perché, in concorso con soggetto minore, dopo essersi introdotto all’interno di un’abitazione privata, sottraeva un armadio blindato contenente tre fucili e una pistola, nonché acquistava, deteneva, e vendeva -personalmente o attraverso altri soggetti - stupefacente del tipo hashish e marjuana.

Il suddetto Ascia è stato catturato ad Arzachena, in Sardegna, con la collaborazione di personale di quel Commissariato di P.S., dove il giovane si era trasferito da qualche tempo per motivi di lavoro. Lo stesso è stato associato presso la Casa Circondariale di Sassari. Mentre Migliore è stato rintracciato a Milazzo dove personale di quel Commissariato di P.S. gli ha notificato la misura cautelare degli arresti domiciliari.

L’indagine è stata avviata nell’estate del 2017 a seguito del susseguirsi di numerosi delitti contro il patrimonio commessi nel territorio gelese da parte di un gruppo, riconducibile al locale quartiere Settefarine, dedito alla commissione di furti di motoveicoli, ciclomotori e parti di essi, poi assemblati su altri motoveicoli o ciclomotori.

I furti erano commessi anche presso i garage di privati, dove erano trafugati mezzi di locomozione di qualsiasi genere; furti che apparivano premeditati e curati in ogni particolare.
Nel corso delle indagini sono state documentate numerose cessioni di sostanze stupefacenti, perlopiù del tipo hashish e marijuana, ma anche di cocaina, per le quali si è provveduto a denunciare all’autorità giudiziaria i responsabili, richiedendo l’adeguata misura cautelare.

L’attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Gela, è stata supportata da intercettazioni telefoniche, ambientali e video, grazie alle quali si sono potuti effettuare diversi riscontri relativi ai furti di ciclomotori, ma ha anche permesso di far venire alla luce un’intensa attività di spaccio condotta da parte del gruppo di giovani e giovanissimi, con il conseguente sequestro anche di ragguardevoli quantitativi di hashish e marijuana e arresti in flagranza di soggetti indagati o vicini agli indagati.

L’attività ha permesso di fare luce su più di cento episodi delittuosi, di denunciare più di cinquanta persone all’autorità giudiziaria, per diciannove delle quali la Procura della Repubblica di Gela ha ritenuto di richiedere misura cautelare. Il Gip del Tribunale ha ravvisato le esigenze cautelari per quattro soggetti, anche alla luce del fatto che per gli altri indagati, seppure responsabili dei reati ascritti, è stato tenuto conto dell’unicità degli addebiti formulati, della tenuità del fatto contestato e la mancanza di precedenti censure giudiziarie.
Per questi ultimi, tuttavia, proseguirà l’iter giudiziario che, verosimilmente, condurrà al processo a loro carico per i reati contestati.

Nel corso delle lunghe indagini, grazie ad un’imponente copertura intercettiva e di video-sorveglianze, si è proceduto a numerosi riscontri, anche con diversi arresti in flagranza: nell’aprile del 2018 con l’arresto del ventottenne Unterspann Luca Vincenzo Giuseppe, per detenzione ai fini di spaccio di 75 grammi di marijuana; nel maggio del 2018 con l’arresto del ventunenne Scollo Francesco, per detenzione ai fini di spaccio di 53 grammi di hashish; con l’arresto del ventottenne Cuvato Emanuele, per detenzione ai fini di spaccio di 35 grammi di marijuana e con l’arresto del ventunenne Curvà Salvatore, per detenzione ai fini di spaccio di 92 grammi di marijuana.

A questi arresti si aggiungano le numerose contestazioni, per uso personale di stupefacenti, a carico di assuntori di dette sostanze, segnalati alla Prefettura di Caltanissetta, che solevano acquistare le loro dosi giornaliere dagli indagati.

Mercoledì mattina, nel corso di una conferenza stampa tenuta presso la Procura della Repubblica di Gela, il Procuratore Fernando Asaro e il dirigente del Commissariato di Gela, Primo Dirigente della Polizia di Stato Salvatore Emanuele Tito Cicero, hanno illustrato i dettagli dell’operazione.