Coronavirus, più multati che malati

Coronavirus, più multati che malati

A Gela, almeno fino al momento in cui andiamo in edicola, non c'è ancora un caso accertato di coronavirus, ma diversi sono già i multati perché trovati in giro senza alcuna valida giustificazione, men che meno l'autodichiarazione a supporto, come disposto dal Governo nazionale.

Non si capisce il messaggio e soprattutto la natura di tale messaggio: il Governo non "suggerisce" di restare a casa, se non per lo stretto necessario giustificato da comprovate esigenze di lavoro, situazioni di necessità o motivi di salute, il Governo lo ordina. Non è un suggerimento come nel Regno unito, ma un ordine come nel resto dell'Europa, che va rispettato per la propria salute e quella altrui.

L'aggravante è che i più restii sono proprio quelle fasce più a rischio: gli anziani. Un video di una ragazza gelese che biasima anziani ad andarsene a casa, anziché bivaccare in piazza nonostante il comune avesse provveduto a togliere le panchine, ha fatto il giro del web. Un paio di anziani sono stati multati a Macchitella. Evidentemente, come auspica il direttivo "Una buona idea" in una nota inviata all'inizio della settimana, tali soggetti a rischio «devono ancora essere maggiormente sensibilizzati al problema, senza dimenticare altresì le persone non auto sufficienti che richiedono ausilio da parte delle autorità».

Per il movimento del vicesindaco cittadino, bisogna muoversi in tempo e non «aspettare i casi positivi e solo dopo mettere in campo gli strumenti e le azioni necessarie per curare questi soggetti». Per il direttivo di "una buona idea" sarebbe il caso di dotare il territorio di «un ospedale da campo all’interno o attiguo all’area del nostro nosocomio» la cui condizione in termini di risposta ad una diffusione del virus in città, desta non poca preoccupazione. Tanto da suggerire una campagna, dal titolo "rafforziamo l'ospedale di Gela", con annessa donazione richiesta. Ed all'ospedale, nel frattempo, si è pensato di liberare il reparto di medicina di 20 posti letto che diventa il reparto di covid19, con i pazienti di medicina che dovrebbero essere trasferiti in altri reparto ovvero alla clinica Santa Barbara.

Anche a Gela, infine, chiudono i cimiteri. Nella giornata di mercoledì, è stata disposta la chiusura al pubblico dei cimiteri comunali, sino al giorno 3 aprile incluso. Garantiti, comunque, la erogazione dei servizi (trasporto, ricevimento, inumazione, tumulazione, camera mortuaria) e si ammette la presenza per l’estremo saluto di un numero massimo di dieci persone, nel rispetto delle misure di prossimità interpersonale.

Mentre i panificatori gelesi, dal canto loro, attraverso un comunicato stampa fanno sapere che anche questa domenica si opererà una nuova chiusura dopo quella di domenica scorsa: «abbiamo riscontrato – si legge nella nota - un’ottima risposta della cittadinanza che ha acquistato il pane per due giorni e, soprattutto, abbiamo dato sollievo ai nostri dipendenti e collaboratori, che in una situazione di notevole stress non si sono mai fermati dall’inizio dell’emergenza. Avere un giorno di pausa può essere determinante per evitare ogni errore accidentale sul luogo di lavoro.

Nella medesima direzione i panificatori della Cna stanno procedendo a vendere pane esclusivamente confezionato al di fuori dai panifici nei quali lo stesso si produce, a garantire a chiunque la consegna a domicilio con le garanzie di cui sopra, ad adottare tutte le procedure di contingentamento dei clienti nei panifici».