Torna a suonare l’allarme criminalità a Gela e dintorni

Torna a suonare l’allarme criminalità a Gela e dintorni

Torna prepotentemente ad alzarsi il livello di guardia per il rispetto della legalità e dell'ordine in città.

E' la conseguenza del dirompente reiterarsi di alcuni eventi di criminalità che destano preoccupazione, come testimoniano le reazioni a caldo e le relazioni consuntive delle istituzioni preposte. A balzare alle cronache sono tornati i roghi notturni, sicché alle due vetture dell’autoparco comunale bruciate il week-end passato, si è aggiunta l’auto della consigliere comunale, l’indipendente Alessandra Ascia. Anche a nome della giunta, il sindaco Lucio Greco ha espresso solidarietà e vicinanza. «Ci stringiamo alla famiglia Ascia – ha affermato – e a tutte le famiglie, gli imprenditori e i cittadini colpiti da questi vili atti intimidatori». 

Per il primo cittadino «una cosa è certa: tutti gli incendi – ha puntualizzato - sono di natura dolosa, e sono stati appiccati da qualcuno che, così facendo, intende lanciare un messaggio ben preciso. Un messaggio che, di sicuro, non è di buon auspicio e ci induce ad innalzare ulteriormente il livello di attenzione». Il sindaco ha ulteriormente sottolineato che l’amministrazione sta «continuando a monitorare e a seguire il progetto per la videosorveglianza, ma è probabile che per individuare specie gli autori degli attentati del week end, le telecamere potrebbero già esserci utili, dato che nelle zone in cui i mezzi sono stati dati alle fiamme ce ne sono di attive e funzionanti».

Il sindaco, per il ruolo che riveste, è ben conscio che non può limitarsi alla solidarietà: «la relazione della Dia – ha aggiunto - aveva già lasciato presagire scenari inquietanti, e per questo ho chiesto la convocazione urgente di un "comitato per l’ordine e la sicurezza" ed il Prefetto mi ha già garantito che si farà a breve. La città continua a manifestare i segnali di un malessere e di una nuova recrudescenza criminale che ci allarma sotto il profilo della sicurezza pubblica. Durante la festa della Polizia alla quale ho preso parte a Caltanissetta, il Questore Emanuele Ricifari ha avuto parole molto forti nei confronti della situazione che sta vivendo la nostra città. Adesso, pare che ci sia la voglia di alzare ulteriormente il tiro». 

Nell'elegante cornice del teatro "Regina Margherita" di Caltanissetta, si è svolta infatti la cerimonia del 170° Anniversario della fondazione della Polizia, alla presenza di Autorità civili e militari della provincia. Dopo che lo speaker ha letto i messaggi del Capo dello Stato, del Ministro dell’Interno e del Capo della Polizia, ha preso la parola il Questore Emanuele Ricifari, il quale ha ringraziato gli ospiti intervenuti e ha enunciato il discorso celebrativo della ricorrenza.

«Da qualche tempo – ha dichiarato fra l’altro, il Questore – il tradizionale sottobosco di interessi incompatibili che si intrecciano tra pubblico e privato, viene fronteggiato da un’azione che, partita dalle istituzioni di controllo (magistratura e polizia), oggi vede sempre più sinceramente coinvolti i soggetti rappresentativi dell’elettorato. Così si affronta e argina il sottobosco criminale pervaso dalla cultura mafiosa radicata trasversalmente in una parte minoritaria ma, purtroppo, incidente dei cittadini». 

Ma, con alcuni distinguo che il dott. Ricifari ha ritenuto doveroso fare: «tuttavia – ha precisato – Caltanissetta non è certo una città che vive di insicurezza urbana e dove non si registra una particolare attività criminosa. Questo si deve al lavoro costante e capillare delle forze dell’ordine.  I reati, è ovvio, vengono commessi come altrove, ma in città non aleggia una sensazione di insicurezza, non c’è percezione di pericolo o particolari timori ma, come in tutti i centri di media grandezza, ha le sue zone critiche. Diversa è la situazione in provincia e in particolare a Gela e Niscemi che sono tra le aeree a più alta densità criminale del paese». 

In riferimento a ciò il sindaco Lucio Greco ha voluto lanciare un messaggio di forza, coraggio e speranza alla città: «lo Stato c’è – si appella Greco alla cittadinanza – è presente e non intende cedere il passo a dei balordi che vorrebbero vedere Gela sprofondare nel caos e nella paura. L’amore per la città sarà sempre più forte, e ci permetterà di superare questo momento delicato. I gelesi, però, si devono svegliare, devono reagire! L’attenzione verso la città di Gela resta massima, e insieme lavoreremo per il suo bene, che è la cosa che più conta e ci sta a cuore. Questa è una battaglia che vinceremo solo se tutti insieme, dal primo all’ultimo, rialzeremo la testa senza paura!».

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