Gela, la Capitaneria sulle problematiche urgenti al Porto rifugio: ecco cosa c'è da fare

Gela, la Capitaneria sulle problematiche urgenti al Porto rifugio: ecco cosa c'è da fare

A seguito dell'incontro tenuto il 14 agosto scorso in Capitaneria tra il comandante Cosimo Roberto Carbonara e i componenti del Comitato Porto di Gela (Massimo Livoti, Antonio Adragna, Gaetano Patti, Abela, Roveccio e Calabrese), al fine di trattare le problematiche che affliggono la portualità di Gela, l'Autorità portuale ieri ha inviato una nota al Dipartimento delle Infrastrutture e dei Trasporti della Regione siciliana in cui sono state rilevate le criticità emerse in sede di riunioni.

Il Comitato del Porto di Gela ha ringraziato il comandante Carbonara per l'impegno e la tempestività della sua azione di coinvolgimento degli Enti competenti.

«Tra le questioni più evidenti e maggiormente lamentate in sede di incontro – è scritto nella nota della Capitaneria – si ritiene opportuno riportare quelle afferenti il generale degrado delle infrastrutture portuali, la situazione igienica delle aree non soggette a concessione, la carenza di illuminazione, il cattivo stato manutentivo delle banchine, nonché la mancata predisposizione del servizio di raccolta rifiuti (in particolar modo di quelli solidi urbani)».

Il ceto peschereccio, inoltre, in sede di riunione ha rappresentato la cronica carenza di ormeggi, atteso che quelli attualmente a disposizione non consentono di soddisfare le necessità in relazione allo spazio disponibile nel bacino portuale.

Al che, l'Autorità Marittima, avrebbe individuato, in un'ottica propositiva finalizzata alla soluzione almeno di quest'ultima problematica, un'area, precedentemente affidata in concessione alla società Mantovani ed attualmente libera, localizzata presso la banchina nord, idonea per l'ormeggio dei pescherecci di dimensioni maggiori, struttura che, tuttavia, necessiterebbe di un preventivo adeguamento strutturale, oltre che di arredi portuali attualmente menanti, quali pontili galleggianti, sistemi di ormeggio, ecc.

«Invero – scrive ancora il comandante della Capitaneria – come già rivelato in passato, si evidenzia la necessità di collocare, in prossimità delle banchine sprovviste, appositi sistemi di barriere tipo jersey in cemento armato, al fine di evitare la accidentale caduta in mare di autovetture, oltre che la prevista segnaletica stradale, sia orizzontale che verticale, attualmente mancante».

La nota dell'Ufficio Marittimo nel ribadire infine la massima disponibilità si chiude con l'invito agli Enti competenti – di conferire alla sua nota carattere d'urgenza.