Volley, il piano B per ripartire preso (tra mille problemi)

Volley, il piano B per ripartire preso (tra mille problemi)

Marzo sembra essere il mese decisivo per il via dei campionati di pallavolo, nello specifico la data ufficiale – a meno di ulteriori slittamenti – dovrebbe essere quella di sabato 6 e domenica 7.

La Fipav pare avere comunque le idee chiare sullo sviluppo della stagione, per consentire che questa non venga invalidata. Per farlo, tutte le squadre dovranno giocare un minimo di 12 partite e da questa necessità nasce il nuovo format presentato alle società. Per la serie C, campionato che ci interessa nello specifico per la presenza del Volley Gela, si passerà dai soliti tre gironi a ben cinque raggruppamenti, tre di questi da sei squadre, i restanti da cinque, questo per quel che riguarda la prima fase. Nella seconda, invece, le prime dodici, decretate da una classifica avulsa dei vari gironi, saranno divise in ulteriori tre gruppi da quattro squadre, con le prime che verranno promosse in B2. 

Al contrario, sempre tenendo in considerazione la classifica avulsa, dalla tredicesima alla ventottesima si lotterà per non retrocedere. Le compagini, anche in questo caso, verranno divise in tre gironi da sei squadre, con le ultime due di ogni girone che finiranno in serie D. Sembra evidente, che più di un’innovazione, si tratta di un metodo per “salvare il salvabile” in modo da non vanificare il lavoro delle società. Una strutturazione, che lascia più di qualche dubbio al tecnico delle gelesi Giacomo Tandurella.

«La Federazione sta lavorando per evitare alle squadre lunghi spostamenti, ma il problema si ripresenterebbe nella seconda fase, in cui c’è la concreta possibilità di dover affrontare squadre di Palermo o Marsala. Sia chiaro, in un momento del genere bisogna anche adattarsi, per provare a ripartire». 

Nelle scorse riunioni, è stato toccato per ovvii motivi il tema protocollo, per garantire la sicurezza degli atleti e di tutti gli addetti ai lavori.

«Il nostro – afferma l’allenatore - sarà un protocollo duro, ma che allo stesso tempo non pesi tanto sulle società. Non abbiamo l’obbligo dei tamponi prima e dopo la gara, questo sarà a nostra discrezione. Sarebbe impossibile sostenere un costo del genere. In caso di positività di un’atleta, questa dovrà stare un mese ferma e poi sottoporsi alla visita di idoneità sportiva».

In casa Volley Gela non mancano ulteriori problemi esterni. Il sodalizio, ad oggi, non ha uno spazio dove allenarsi e non avrebbe il campo per disputare il campionato. Una grave mancanza, che si protrae da anni, con l’Amministrazione Comunale che sembra in alto mare per la riapertura del PalaCossiga. Un problema dietro l’altro, che danneggia chi investe nei giovani. In soccorso delle gelesi, a meno di intoppi dell’ultimo periodo, dovrebbe arrivare Maurizio Melfa che, con la sua azienda, ha preso in gestione il PalaLivatino, rimettendolo “a nuovo”. I lavori sono in via di definizione e questo consentirebbe di poterne usufruire, a dimostrazione che affidare le strutture ai privati, sarebbe la strada ideale per rilanciare il nome della città anche nello sport.