Misure anti-covid e strategie comunicative

Misure anti-covid e strategie comunicative

La pandemia da Coronavirus ha davvero sconvolto la vita nei cinque continenti, cancellando relazioni sociali, accentuando gli allontanamenti, rendendo più difficile il lavoro, lo studio, la comunicazione e i rapporti umani. 

Lavorare in queste condizioni è estremamente problematico anche per i giornalisti e persino per chi è chiamato a svolgere l'importante ruolo di tutore della Legge e dell'ordine pubblico e nel contempo garante dei diritti della persona.

Consapevole di queste difficoltà e in vista dei prossimi impegni legati a festività, avvenimenti popolari e manifestazioni, il questore di Caltanissetta, Emanuele Ricifari (nella foto) ha voluto incontrare proprio i giornalisti della provincia nissena per illustrare quelle che lui stesso ha definito "le regole di ingaggio anticovid" per garantire "tranquillità, serenità e salute alle persone", da rispettare nel campo minato dei comportamenti sociali e dell'informazione, spesso inquinata da ondate di fake news che creano, apprensione, confusione e disordini.

Per Ricifari "la Stampa diventa parte essenziale del sistema sicurezza con una informazione corretta e tempestiva quando dobbiamo gestire ordine pubblico e disciplina nelle manifestazioni popolari". Ed ha annunciato che, d'intesa col prefetto, è stato fatto obbligo ai sindaci e ai responsabili delle strutture sanitarie pubbliche e private di comunicare con anticipo luoghi, numeri, tempi e regole per controlli o vaccinazioni di massa nei comuni della provincia.

Gli appuntamenti più immediati che metteranno alla prova la strategia operativa della Questura sono l'8 Marzo, con la "Festa della Donna", e il 10 Aprile con la "Festa della Polizia". Noi aggiungeremmo il 19 Marzo con la "Festa di San Giuseppe", che a Gela raduna tanta gente nelle "cene" ex voto, e la Settimana Santa con Pasqua e Pasquetta. 

«La volontà, a tutti i livelli – ha detto il questore – è di garantire le feste in sicurezza nel rispetto del Dpcm con una attenzione particolare all'andamento della pandemia». Determinanti i comportamenti che esercenti e cittadini sapranno assumere nel rispetto delle regole (mascherine, distanze, igiene dei locali e della persona).

Per la festa dell'8 Marzo, un messaggio del questore, Ricifari, sarà inviato a tutte le donne che svolgono ruoli pubblici e verrà affisso nelle "case comunali" dei 22 comuni del Nisseno. "Verrà promossa la cultura della parità di genere – spiega – con un incontro su una piattaforma web che diventerà una moderna agorà, piazza di incontro e di dibattito per insegnanti, genitori e alunni". Alcune classi degli ultimi anni degli istituti superiori saranno in collegamento costante, mentre la questura fornirà dati e punti di valutazione su azione ed efficacia degli interventi di tutela di fronte a casi di violenza sulle donne, dentro e fuori l'ambiente domestico, con riflessi sulla realtà familiare e in particolare sui minori.

Per la Festa della Polizia (10 aprile) è prevista, in mattinata, una interessante celebrazione ufficiale al teatro Margherita di Caltanissetta, nel totale rispetto delle norme anticovid. "Ma quello sarà l'incontro con gli "stakeholder" - dice il questore, Ricifari - cioè con gli uomini delle istituzioni, come dire ... con gli addetti ai lavori". "Nel pomeriggio, invece, grazie alla disponibilità del sindaco, abbiamo scelto Delia come incontro con la città, con la gente, in vista anche della prossima inaugurazione dell'aula consiliare". Tema dell'appuntamento sarà "Percorsi di legalità per l'emergenza educativa". Scuola, parrocchie, circoli , associazioni, volontariato, saranno chiamati a discutere su valori e principi educativi, come attuarli, con quali percorsi in rete, come affrontare i fenomeni della violenza di genere, sessismo, bullismo, cyber bullismo, delle baby gang, ecc.".

Destano preoccupazione certi raduni estemporanei convocati dai giovani tramite i social in luoghi e tempi imprevedibili che sfuggono al normale controllo del territorio e che a volte sfociano in assembramenti e teppismo. Difficile conciliare ordine pubblico, rispetto delle libertà individuali e privacy. "Telecamere da video sorveglianza?" si chiede il questore. "Mi inquieta questo grande fratello che mi controlla sempre e ovunque". E allora non resta che trattare i teppisti come gli ultras del calcio. "Fondamentale - ha auspicato, Ricifari - il contributo che potranno portare al dibattito gli insegnanti, i genitori, gli allenatori, gli operatori dell'informazione e la stessa Polizia»