Polo scolastico di Gela, tesoretto sconosciuto

Polo scolastico di Gela, tesoretto sconosciuto

Il declino non è l’unico destino di Gela post-industriale. Gela possiede un polo scolastico di assoluta eccellenza.

Un primato sconosciuto: 89 scuole pubbliche e private di ogni ordine e grado, cinque licei (artistico, classico, scientifico, linguistico, scienze umane), due istituti – indirizzo economico e tecnologico- con una varietà di insegnamenti pratici su tecnologie, salute, storia naturale, un ventaglio variegato di percorsi ed indirizzi, che abbracciano la quasi totalità della domanda d’istruzione e formazione. Un patrimonio che può cambiare il futuro della città. Le competenze che il polo scolastico offre ogni anno produce una generazione di professionisti. 

Non è solo la variegata offerta che pone Gela al vertice dell’istruzione scolastica, ma anche le sue eccellenze. Il Liceo Classico Eschilo, uno dei cinque licei (artistico, scientifico, linguistico, scienze umane), promuove da circa 20 anni l’Agòn Eschileo di greco, concorso nazionale di greco antico, al quale partecipano decine e decine di studenti, provenienti da ogni parte d’Italia. Una manifestazione che ha dato notorietà e prestigio ad un istituto, l’Eschilo, che vanta una grande e vecchia tradizione (è stato frequentato da personaggi illustri, come Salvatore Quasimodo)

Il polo scolastico è un tesoretto praticamente “nascosto”, come se la scuola fosse estranea alla comunità. Centinaia di docenti, migliaia di studenti “esistono” quando sciamano al suono della campanella, e nei pub e i bar. Se ogni scuola o istituto, pubblico o privato, con le sue strutture e le sue risorse culturali, se disponesse di quegli spazi – e sono tanti – ristrutturati ma sottostimati o, addirittura trascurati (molti interventi si devono all’assessore regionale Salvatore Morinello ), diventasse l’anima  del quartiere che l’ospita, il suo  cuore pulsante, aprendo i suoi servizi aperti alle famiglie ed ai giovani, il polo scolastico di Gela diverrebbe la locomotiva dello sviluppo di Gela. 

Istituto di Istruzione Superiore (Luigi Sturzo) accorpa due importanti indirizzi di studio:

– Istituto Tecnico Settore Economico (Amministrazione, finanza e marketing, Sistemi informativi aziendali, Relazioni internazionali per il marketing Turismo)

 – Istituto per l’eno-gastronomia e l’ospitalità alberghiera (enogastronomia, servizi di sala e vendita, servizi di sala e vendita, accoglienza turistica

– Liceo Scientifico “Vittorini”

– Liceo Scientifico con opzione delle Scienze Applicate

– Liceo Linguistico

– L’Istituto Industriale Morselli offre i seguenti indirizzi: Sistema Moda - Articolazione Tessile, Abbigliamento e Moda, Meccanica, Meccatronica ed Energia, Informatica e Telecomunicazioni

Elettronica ed Elettrotecnica, Chimica, Materiali e Biotecnologie, Agraria, Agroalimentare e Agroindustria - Articolazione Produzione e Trasformazioni. Cinque delle otto scuole medie, inoltre, sono ad indirizzo musicale (I.C. “S. Quasimodo”, I.C. “San Francesco”, I.C. “G. Verga”, Primo I.C. Gela, S.M. “Ettore Romagnoli”).

L’offerta scolastica di Gela è rivolta principalmente a quei comuni che sono ubicati in un’area di circa 38 Km: Butera 13,0 km | Niscemi 16,1 km | Acate (Rg) 24,1 km | Mazzarino 25,0 km | Licata (Ag) 25,4 km | Riesi 26,0km | San Cono (Ct) 26,4 km | San Michele di Ganzaria (Ct) 28,3 km | Mazzarrone (Ct) 29,3 km | Caltagirone (Ct) 29,5 km | Vittoria (Rg) 30,3 km | Ravanusa (Ag) 31,1 km | Barrafranca (En) 33,3 km | Mirabella Imbaccari (Ct) 33,5 km | Campobello di Licata (Ag) 34,0 km | Sommatino 35,2 km | Piazza Armerina (En) 36,1 km | Comiso (Rn) 36,6km | Santa Croce Camerina (Rg) 38,4 km | Pietraperzia (En) 38,7km.

Va ricordato inoltre che Gela è stata per alcuni anni sede distaccata di alcune facoltà dell’Università degli Studi di Catania, tre corsi di Economia, su tutti, e Scienze della Comunicazione. Se fosse stata mantenuta ed ampliata, il polo scolastico e formativo di Gela disporrebbe di un’offerta completa. La sede distaccata fu promossa, è giusto ricordarlo, dall’allora presidente della Provincia di Caltanissetta, Filippo Collura. E venne smantellata quando la presidenza della Regione era occupata da un altro concittadino, Rosario Crocetta.

Che ci sia una domanda di istruzione universitaria a Gela, lo testimonia la presenza nella città degli uffici burocratici di alcune università on line. Un passo indietro, perché l’istruzione in presenza, con i suoi laboratori, le sue biblioteche e le sue strutture, offre strumenti di formazione ben più validi. In definitiva, mentre la scuola, primaria e secondaria, è diventata il fiore all’occhiello della città, gli studi universitari, invece, hanno avuto un forte declino. A scapito delle competenze, naturalmente.

Il tesoretto, comunque, è una realtà. Il polo scolastico va promosso e pubblicizzato. Conosciuto e riconosciuto sul piano della qualità Scrivere in modo corretto e saper far di conto sono certo cose importanti, ma la scuola è anzitutto, al di là degli indirizzi e percorsi offerti, è il luogo in cui s’impara a vivere con gli altri, ad adottare metodi di ricerca e capacità di giudizio.

Sollecita una continua domanda di nuove conoscenze, abilità e competenze. Pretende aggiornamento professionale e personale per rispondere alle condizioni di occupabilità, ha bisogno di flessibilità, adattamento e rivisitazione delle organizzazioni, di vigilanza sull’innovazione e sulla produzione della conoscenza, sulla rilevanza crescente della tecnologia nei modelli commerciali (e-business), formativi (e-learning), e politici (e-governance), sul mutamento dei valori, in rapporto al mercato e l’impresa. 

Il polo gelese si presenta all’appuntamento con le carte in regola, in via puramente teorica: knowledge, workers, management, learning organization, expert system, core competencies ecc. Le luci, insomma, sono accese, le ombre non mancano. L’assenza delle istituzioni locali e regionali, per citarne alcune. La diffidenza, non del tutto ingiustificata, del mondo della scuola verso i decision-makers, gli organi decisori.  L’assenza di comunicazione e relazioni fra la scuola e  la pubblica amministrazione.

Lo scenario internazionale e nazionale è nitido: le grandi trasformazioni sociali ed economiche impongono consapevolezza: è la formazione, l’istruzione a decidere il futuro di una comunità. La partita, comunque, si gioca soprattutto nel campo degli sbocchi professionali. Dove saranno utilizzate le competenze realizzate nel polo scolastico gelese? Nella città, nel distretto scolastico dei comuni vicini, ln Sicilia, in Italia o, addirittura, fuori dal Paese, come accade oggi? 

E’ uno spreco di risorse di decisiva rilevanza per lo sviluppo della comunità locale e, la Sicilia, il Mezzogiorno d’Italia.  Senza opportunità di lavoro e d’impresa, saranno altri – non Gela, né la Sicilia – a usarle e monetizzare le competenze acquisita con le risorse (ed i sacrifici) delle nostre famiglie e dello Stato italiano.

Le ombre sono presenti. Rischiano di compromettere il “tesoretto”. Esempio di come sono articolati gli indirizzi di studio. Nel riquadro che segue, l’offerta formativa pubblicizzata sul sito dell’Istituto di istruzione superiore statale “Ettore Majorana” di Gela.