Greco tuona contro Srr4, Impianti Srr Srr4 e Pd

Greco tuona contro Srr4, Impianti Srr Srr4 e Pd

La notizia è piombata in settimana e ce l'ha fornita direttamente il primo cittadino di Gela, Lucio Greco, a margine dell'assemblea dei soci della Srr4.

La Regione ha comunicato alla Impianti Srr, gestore della discarica Timpazzo, di voler prolungare, all’incirca fino a metà novembre 2021, i termini entro cui conferire 3400 tonnellate settimanali. A seguito di tale comunicazione ordinativa, il presidente della Srr4, sindaco di Butera, Filippo Balbo, ha convocato d'urgenza l'assemblea dei sindaci della Srr4. 

Due le proposte sul tavolo ed entrambe contenenti la richiesta di un incontro urgente alla Regione, ma mentre quella del sindaco di Niscemi, Massimiliano Conti, lasciava nel frattempo la possibilità di conferire quantitativi aggiuntivi dando seguito alla comunicazione ordinativa regionale, quella del sindaco Greco, per contro, postulava che in attesa della convocazione regionale si bloccassero aumenti dei quantitativi da conferire in discarica rispetto a quelli concessi nel deliberato della Srr4 di luglio scorso, equivalenti ad ulteriori 200 tonnellate fino al 31 ottobre.

Ebbene, tutti i restanti sindaci, nell’astenersi alla proposta di Greco, hanno appoggiato quella di Conti, lasciando secondo il primo cittadino gelese piena libertà d'azione alla Regione siciliana: «Altro che urgenza – ha dichiarato Greco – a Palermo ci convocheranno con molta calma, dato che possono conferire come desiderano». 

La vicenda nasce a marzo di quest'anno allorquando la Regione siciliana inviò a tutti i gestori delle discariche un'ordinanza attraverso cui richiedeva la disponibilità a ricevere quantitativi aggiuntivi da parte di altri comuni siciliani, rispetto a quelli previsti dai comuni consorziati. In risposta, l'ad Giovanna Picone della Impianti Srr, gestore della discarica Timpazzo, concesse una disponibilità generica, senza specificare i quantitativi ed è questa disponibilità che il sindaco di Gela ha chiamato il “peccato originale”, in occasione di un consiglio comunale, facendo notare che altri gestori di discariche, invece, non avevano concesso alcuna disponibilità, senza ritrovarsi oggi nella situazione in cui si ritrova la discarica di Timpazzo. 

Per tale motivo il sindaco Greco chiese le dimissioni della Picone, così come del presidente Balbo, perché ammesso che la Impianti Srr abbia deciso senza consultare il socio di maggioranza relativa della Srr4, il Comune di Gela, dove ricade la stragrande maggioranza del territorio della discarica, non poteva non avvertire o portare a conoscenza del cda e del presidente della Srr4, socio unico e titolare al 100% della Impianti Srr, tanto l'ordinanza ricevuta quanto l’eventuale disponibilità. 

Lucio Greco peraltro chiama in causa anche parte del mondo sindacale e alcuni esponenti politici che difendono la Srr4 e la partecipata Impianti, senza entrare nel merito e senza dire chiaramente «se sono contrari – chiede Greco – o se sono d’accordo che la nostra città diventi la discarica di mezza Sicilia». Nel dolersi poi per essere stato l’unico sindaco a trovare il coraggio di dire no, a difesa del territorio, Greco ha sottolineato che «non lo hanno fatto neanche i sindaci del Pd. A quale gioco – chiede – stia giocando questo partito, lo sanno solo i loro dirigenti».

Il segretario provinciale del Pd, Peppe Di Cristina, ha risposto che convocherà i sindaci dem per concordare la linea d’azione per rompere l’isolamento in cui si è ritrovato il sindaco Greco, in balia ed ostaggio di chi è già in piena campagna elettorale per le regionali, nella Srr come nella maggioranza, giungendo fino a consigliare un azzeramento della giunta a cui comunque il Pd non è interessato ad entrare. Puntuale la controreplica del primo cittadino: «invece di provare a dettare la linea politica a me, perché Di Cristina non chiede conto e ragione di questo ai suoi sindaci quando li convocherà? Chiariscano al loro interno come vogliono gestire questa emergenza, Io – chiosa – ho le idee chiare e sono stato sempre coerente con esse».