Niente luce in fondo al tunnel di una crisi aperta al buio

Niente luce in fondo al tunnel di una crisi aperta al buio

Il sindaco Lucio Greco è tornato da Roma ma, nel momento in cui scriviamo, non ha ancora sciolto la riserva sulla nuova giunta. E’ verosimile che la soluzione a cui perverrà il primo cittadino, si posizionerà lungo il continuum che va da due ipotesi limite. 

La prima ipotesi è la più probabile, vale a dire il ritorno alla coalizione che si impose alle urne, con dentro le forze politiche ed i consiglieri che hanno contribuito alla vittoria di Lucio Greco. Con questo criterio uscirebbero dalla giunta Danilo Giordano e Cristian Malluzzo e dalla maggioranza sia “Udc” che “Italia viva”. Queste due posizioni, più la casella rimasta vacante dopo l'addio di Grazia Robilatte (Pd), andrebbero ad appannaggio di “Liberamente”, “Forza Italia” e “Una Buona idea”.

A contendersi l'assessorato in quota “Liberamente” sarebbero Dario Lisciandra ed Alessandro Guarnera anche se nella terna presentata al sindaco Greco il terzo nome è quello di Nanni Costa. Fortissime indiscrezioni danno in pole position Dario Lisciandra(a sinistra nella foto) a cui potrebbe andare la delega al Bilancio e non allo Sviluppo economico, come si vocifera. 

L'altra condizione, infatti, è che pur con il secondo assessorato a Forza Italia e “Una buona idea”, vengano confermate le deleghe a Nadia Gnoffo e Terenziano Di Stefano rispettivamente ai servizi sociali ed allo sviluppo economico, perché dopo il lavoro fatto in due anni, molto difficilmente vorranno fare da spettatori a chi si limiterebbe a raccogliere i frutti della loro semina.

Per il secondo assessorato ai berlusconiani è un discorso a due tra Angelo Cafà, primo dei non eletti in lista e Francesca Caruso  (a destra nella foto) sponsorizzata dal capogruppo Luigi Di Dio. Completata la giunta con le conferme di Giuseppe Licata e Ivan Liardi, il passo successivo sarebbe quello di ristabilire le griglie di partenza delle commissioni, ricucendo lo strappo interno alla maggioranza che tornerebbe così a contare su 13 consiglieri, senza considerare l’indipendente Rosario Trainito. 

L'obiezione è che si è azzerata e congelata una giunta intera, giusto per operare quello che nel linguaggio giornalistico, mutuato dalla letteratura politologica, si definisce semplicemente "rimpasto".

La seconda ipotesi sarebbe quella di lasciare tutto com’è, assegnando l’assessorato vacante a “Forza Italia”. Un’ipotesi che riteniamo meno probabile, poiché potenzialmente suicida, in quanto ufficializzerebbe la trazione partitica del governo cittadino, comportando il fortissimo rischio, se non quasi certezza, di una fuoriuscita di “Una buona idea” e presumibilmente di “Impegno comune”, con l’incognita di “Un’altra Gela” che, specie con ancora fuori “Liberamente”, rimarrebbe l’unica forza civica in cui peraltro Romina Morselli sarebbe costretta ad ingoiare il rospo di un rafforzamento del partito dell’assessore Gnoffo, mentre Giuseppe Morselli sarebbe costretto a vedere rientrare dalla porta i renziani con cui mesi fa non ha voluto tesserarsi, facendo venir meno il riferimento consiliare all’assessore Cristian Malluzzo.