Dividi et impera sui media il sindaco però non sfonda

Dividi et impera sui media il sindaco però non sfonda

Il disco si è incantato. La musica è sempre la stessa, con i tira e molla, i tradimenti, i ripensamenti, le fughe in avanti, i dietrofront, i mal di pancia sulle scelte, le ansie sui silenzi.

E' un continuo navigare a vista nell'immenso oceano del "parolaio politichese" tutto locale. Ma Greco è davvero inadeguato a tenere unita l'alleanza, non più maggioranza precostituita in consiglio comunale? O la sua è la classica logica del "divide et impera", nella convinzione che di fronte alla litigiosità dei partiti e movimenti, lui può apparire come l'unica certezza per la città, pensando di apparire – presso l’opinione pubblica – saldo nelle sue posizioni, solo perché non fa mancare la sua presenza sui giornali ed in tv, così come sui social, giorno dopo giorno? Se fosse così, qualcuno dovrebbe suggerire e, soprattutto, avere la forza di convincere il sindaco di questa città che in questa maniera, se il fine è sopravvivere fino alla scadenza del mandato e salutate tutti, può anche riuscirci, ma qualunque sia la partita che intende giocare, per il futuro, con questa tattica messa in campo, non la vincerà. Perché? 

Semplicemente perché per vincere una partita, ad esempio di calcio, devi segnare, gonfiare la rete. Invece, il sindaco Greco mediaticamente non sfonda. L'avvocato attivista contro Caltaqua, quello sì, sfondava e buona parte della gente lo voleva sindaco. Ma il “sindaco giusto”, dell'equilibrio diplomatico, della perenne correttezza istituzionale, dei viaggi della speranza a Roma, della tregua firmata con il gestore per l'acqua, dei tuoni e fulmini per i rifiuti fino poi ad ingoiare il rospo con Regione e Srr4, dell’impotenza innanzi al depauperamento dell’ospedale, eccetera, eccetera, non sfonda affatto. 

Cosi anche in questa settimana il clima non cambia, con il botta e risposta tra il Pd che apre al sindaco per un fronte comune su temi come l'industria e l'agricoltura ed il vicesindaco Terenziano Di Stefano che non le manda a dire ai dirigenti locali dem. Ma Di Stefano di Una buona idea non è il solo. A non gradire l'eventuale ritorno di fiamma tra il primo cittadino e il Partito democratico è pure il coordinatore cittadino di Forza Italia Enzo Pepe, che non si fida di questa apertura da parte dell'ex alleato. Evidentemente Pepe diffida di un avversario nella corsa per le regionali che potrebbe giocare con due mazzi di carte: a braccetto del governo locale su due aree importantissime dell'economia locale e, al contempo, distante e critico su tutto il resto, gestione dei servizi (acqua, rifiuti, Ghelas, sanità, scuola, ecc.) in particolare.

E a metterci il carico non poteva mancare il neocapogruppo consiliare forzista, Rosario Trainito, lesto a bollare come traditori i piddini e ad invitare il sindaco a pensare di trovare la quadra all'interno dell'alleanza, piuttosto che guardare fuori, sullo sfondo dell'ennesimo intoppo in consiglio comunale, con il numero legale venuto a mancare nella due seduta in cui si doveva trattare il regolamento per gli immobili abusivi. Argomento non certo leggero da queste parti.

E cosa fa allora Greco? A dispetto del malcontento di due importanti alleati, si concede al dialogo con il Pd: «L’interesse per la città – si legge nell’apposito e puntuale comunicato stampa giornaliero – occupa il primo posto nella mia agenda politica e deve prevalere su qualsiasi altra considerazione di natura partitica. L’apertura del Pd e la sua disponibilità a confrontarsi su temi fondamentali per lo sviluppo della città non possono non ricevere una responsabile apertura, e una seria disponibilità al dialogo, da parte del sottoscritto. Confrontarsi, in un momento oltretutto così grave per l’attuale crisi politica, che investe in particolar modo il nostro meridione, diventa un obbligo per chi riveste ruoli istituzionali.

La dialettica politica e le diverse prospettive partitiche, seppure comprensibili, non possono, però, ostacolare gli obiettivi che intento raggiungere.  Per questo, mi dichiaro disponibile – conclude la nota – ad incontrare i vertici del Pd, nella speranza che, su temi come l’agricoltura e l’industria, si possano trovare punti di convergenza utile per la città». E cresce il numero dei più maliziosi inclini a sospettare che a questo punto il sindaco lo faccia pure apposta, per tenere tutti al guinzaglio senza dare certezze e nulla di scontato. Almeno fin tanto che intuirà, se dovesse riuscirci pima di scoprirlo, che magari il nulla di scontato potrebbe ritorcersi contro.