Pontile, clima teso e tanti assenti in aula: atto d’indirizzo nel tentativo di salvarlo

Pontile, clima teso e tanti assenti in aula: atto d’indirizzo nel tentativo di salvarlo

Il consiglio comunale riunitosi questa  settimana in seduta straordinaria monotematica sulla "Salvaguardia del Pontile sbarcatoio di Gela" ha approvato un atto di indirizzo che impegna l'amministrazione ad avviare interlocuzioni affinché venga introdotto un blocco alle attività edite per la demolizione del pontile sbarcatoio,

ad individuare tutte le iniziative - anche mediante suggerimento di appositi studi finalizzati alla conservazione di tale manufatto storico e culturale cittadino - utili ad avviare con la Regione proprietaria del bene, un percorso di mantenimento e ristrutturazione del pontile così da poter inserire la città di Gela nei circuiti turistici e culturali e, infine ma non ultimo, affinché il pontile sbarcatoio venga ufficialmente riconosciuto come bene di interesse storico e culturale. Questo riconoscimento, del resto, per quanto tardivo e disperato già di per sé bloccherebbe l'iter di demolizione. 

Il documento è stato letto dal consigliere Salvatore Incardona ed è stato redatto alla luce del dibattito avvenuto in aula, prendendo atto di tutti gli interventi effettuati, opposizioni comprese, dopo aver considerato le rivendicazioni del Comitato spontaneo di 16 associazioni, con una delegazione presente in aula e che ha preso parola attraverso il suo coordinatore, ing. Giuseppe Morselli e, anche sulla scorta della delibera della stessa Giunta comunale presieduta dal sindaco Lucio Greco, sebbene tale provvedimento dell’amministrazione non è stato ben digerito da una parte del civico consesso, come hanno lamentato l'indipendente Alessandra Ascia (gruppo misto) ed il neo meloniano Salvatore Scerra (Fdi). 

Una delibera che è stata vista dalle opposizioni come una fuga in avanti dell'amministrazione e definita dal consigliere Pierpaolo Grisanti di Liberamente, gruppo vicino all'assessore regionale Totò Cordaro che ha disposto la demolizione e riqualificazione dell'area, cioè del litorale come ha puntualmente precisato il capogruppo di Un'altra Gela, Giuseppe Morselli, per una somma di finanziamento di circa 6 milioni di euro, a sua volta una vera e propria scorrettezza rispetto all'accusa dello stesso tenore indirizzata a questo gruppo dal primo cittadino in replica alla lettura di un verbale che invece secondo Greco rappresenterebbe solo una fetta parziale della interlocuzione intrattenuta sulla vicenda tra il vertice municipale e gli enti preposti. 

Questo verbale è stati letto dall'altro esponente di Liberamente, Vincenzo Casciana, che ha elencato altresì una serie di atti, dalla relazione tecnica regionale che ha fatto scattare il provvedimento di demolizione, a quella del Ctu nominato dalla Procura che ha fatto scattare avvisi di garanzia per dirigenti regionali e comunali. Tutti questi documenti, secondo Casciana, fanno emergere con nettezza l'irrecuperabilità di una struttura, vetusta, abbandonata da tempo al suo destino, deteriorata e consumata fino all'osso, tanto da essere stata dichiarata assolutamente inagibile. L'esponente di Liberamente ha quindi sostenuto che la demolizione dev'essere accompagnata da un progetto di ricostruzione che faccia perno su quella porzione del pontile che può ancora sopravvivere alla demolizione, invocando un atto di coraggio dell'amministrazione nell'acquistare il bene.

L'atto di indirizzo è stato approvato grazie a 13 voti favorevoli più 1 astenuto, vale a dire il consigliere della Lega, Giuseppe Spata. Solo 14 i presenti, ben 10 gli assenti. Su questo punto si era detto molto rammaricato nel suo intervento il capogruppo del Pd Gaetano Orlando, stigmatizzando tali assenze innanzi ad una decisione sentita da larga parte della cittadinanza. E non ha fatto certo piacere ai civici - tra fedelissimi e lealisti del sindaco - che tra gli assenti ci fossero ancora una volta gli alleati di Forza Italia, come già più volte segnalato nel passato specie da quelli di Una buona idea, Davide Sincero e Rosario Faraci. 

Ad assistere alle solite liti pur essendo d'accordo sulla non demolizione, liti che l’esperienza suggerisce non essere di buon auspicio sulla vicenda, c’era una delegazione del comitato spontaneo che oltre al coordinatore Giuseppe Morselli, comprendeva anche Giuseppe Pace per la Lega Navale, Orazio Sciascia per Associazione marinai d’Italia, Giuseppe Andrea Alessi per Archeo Ambiente, Filippo Maganuco per Archeoclub, Rocco Giudice per il Cav, Giuseppe Nicoletti per Club per l’Unesco e Vincenzo Patti per il Kiwanis.