Il mare e non solo nei racconti di Mimmo Russello

Il mare e non solo nei racconti di Mimmo Russello

Migliore location non poteva avere l’evento culturale che ha riportato a Gela la scrittrice Silvana Grasso, assente dalla sua città di adozione da alcuni anni.

L’occasione è stata data dalla presentazione del primo libro di un giovane scrittore e giornalista – il collega Domenico Russello – che recentemente ha dato alle stampe la sua opera prima – C’è sempre il mare, edito da Lerudita – che ha registrato in libreria un buon successo di vendita, al punto da richiedere una seconda ristampa, nel giro di poche settimane.

Mentre il sole tramontava, dalla terrazza del lido Bee Cool, le due relatrici – la Grasso e la soprintendente provinciale ai beni culturali Daniela Vullo – evocavano quel mare che nel libro di Russello assume il ruolo di protagonista assoluto. 

Quel mare che non ti delude mai, che ti aiuta a rialzarti quando sei in difficoltà, che risponde sempre alle tue invocazioni, che ti ispira e ti rituffa nella vita con i suoi alti e bassi che ne scandiscono l’esistenza.

Il libro di Russello è stato vivisezionato dalle due relatrici. 

La Grasso nei suoi interventi ha punzecchiato l’autore e stimolato l’interesse del pubblico, ne ha sollevato la curiosità e a tratti divertito con le sue ironiche metafore, mettendo a nudo il “povero” Russello, costretto ad ammettere quel che in altre occasioni aveva tenuto per sè.

Come la storia sentimentale del co-protagonista – l’autore – finita male (o anche no), con i suoi tormenti giovanili, e il suo primo fallimento sentimentale. 

«Il mare sei tu – scrive l’autore nel retrocopertina –. Nella tua serenità o nel tuo tormento, il mare sei tu: Nella violenza di un pensiero che ti scuote, nella realtà di una paura che ti opprime, nella bellezza che ti rasserena nel profondo, il mare sei tu»

Russello ha 32 anni e buone esperienze giornalistiche alle spalle, passione per la musica e amante dello sport (rigorosamente e “fino alla fine” juventino). Lunedì al Bee Cool ha cercato di tenere testa alle due competenti ma anche – ahilui – “aggressive” relatrici, a tratti impietose, con pose a tratti teatrali (la Grasso) e con appunti più didascalici (la Vullo).

In definitiva, Gli otto racconti che compongono l’opera affascinano il lettore. Che viene trasportato da una scrittura ancora acerba ma destinata ad affinarsi, e comunque pronta a farsi notare. E questo dovrebbe bastare al giovane autore per mettersi in discussione con un nuovo, vero, romanzo.