Regionali, centrodestra in subbuglio, in corsa anche il consigliere cuffariano Cascino

Regionali, centrodestra in subbuglio, in corsa anche il consigliere cuffariano Cascino

Con il campo progressista impegnato nella scelta del candidato alla Presidenza della Regione siciliana attraverso le primarie del 23 luglio, nel centrodestra i partiti e rispettive leadership correntizie continuano a mescolare le carte in attesa della riunione dei tre capi politici nazionali che dovrebbe tenersi quanto prima a “Villa Certosa”.

Secondo i “rumors”, la Meloni farà il nome di Musumeci. Salvini quello di Nino Minardo. Berlusconi quelli di Renato Schifani, ovvero Stefania Prestigiacomo come candidata donna. Ma è presumibile che nessuna candidatura può mettere a rischio l’unione della coalizione in Sicilia, a pochi mesi dalle politiche in cui l’isola si è sovente confermata feudo del centrodestra.

Senza dimenticare, anzi va opportunamente messo in risalto, che con le elezioni politiche di primavera 2023, si voterà simultaneamente anche per le regionali in Lazio e Lombardia. Per dirla tutta, tra veti e controveti, anche interni a partiti stessi, l’unico nome che può mettere d’accordo tutti, recentemente anche l’autonomista Raffaele Lombardo oltre che il leghista Luca Sammartino, resta quello dell’eurodeputato proprio di “Fratelli d’Italia”, Raffaele Stancanelli

Novità nel collegio nisseno per le candidature all’Assemblea regionale siciliana. Diventano due gli esponenti del civico consesso che hanno ufficialmente comunicato la loro disponibilità a scendere in campo.

Al presidente del consiglio comunale, Totò Sammito, si è aggiunto ora il consigliere comunale Vincenzo Cascino (nella foto) eletto nella lista “Azzurri per Gela” e recentemente approdato alla nuova “Dc” di Totò Cuffaro. Entrambi, con il sindaco, sono tra i fondatori di “Un’altra Gela” che sostenne Lucio Greco alle amministrative del 2015, ancorché alle amministrative del 2019. 

Tra gli ex democristiani resta in piedi il dilemma: ognuno per conto suo, col rischio che qualche lista rimanga sotto la soglia regionale di sbarramento del 5%, ovvero uniti in un’unica lista che superi la soglia e lasci alle preferenze decidere gli eventuali eletti all’Ars? Quest’ultima è l’opzione che il maestro democristiano, Calogero Mannino, ha suggerito ai propri allievi, Totò Cuffaro, Raffaele Lombardo, Salvatore Romano e Mimmo Turano. Lo ascolteranno? Vedremo. Chi sembra più convinto di tutti a misurarsi in una corsa solitaria è Cuffaro. Non a caso nei territori, come a Gela, spuntano già i candidati. 

Ma anche Lombardo sta lavorando sotto traccia sebbene sia partito un po’ più in ritardo, avendo dovuto aspettare la sentenza che lo ha “liberato” dalle vicissitudini giudiziarie che l’avevano coinvolto. Ed in verità, anche fra gli autonomisti a Gela, la disponibilità a candidarsi qualcuno l’ha data, come il pediatra Rosario Caci. I renziani di “Italia viva” rimangono per ora alla finestra mentre i due consiglieri comunali, Vincenzo Casciana e Pierpaolo Grisanti, attendono direttive dall’assessore regionale di riferimento, Totò Cordaro, che ha rotto da tempo con Salvatore Romano ed il suo “Cantiere popolare”. 

Della staffetta tra l’uscente Giuseppe Arancio ed il segretario provinciale Peppe Di Cristina nella lista del “Pd” si è già detto e scritto. Tra i grillini rimane il nodo Cancelleri e le eventuali refluenze nelle candidature degli uscenti Nuccio Di Paola e Ketty Damante. A destra, ribadita la disponibilità a candidarsi in “Fratelli d’Italia” del coordinatore cittadino, Salvatore Scuvera, continua a crederci Pino Federico che spera nel via libera da Roma, per la candidatura nella lista del partito della Meloni in quota “Diventerà bellissima”.

Fra i salviniani, Emanuele Alabiso ha smentito che il passaggio di consegne alla guida del partito a livello locale nelle mani di Raffaele Carfì, non equivale ad una disponibilità concessa dal capogruppo comunale leghista a candidarsi per le regionali. Staremo a vedere, su questo e tanto altro, nel caldissimo trimestre a seguire.