POLITICHE/ Tre i gelesi in corsa per il Parlamento nazionale

POLITICHE/ Tre i gelesi in corsa per il Parlamento nazionale

Sono tre i candidati gelesi alle elezioni politiche del 25 settembre.

E’ quanto palesa dalla presentazione delle candidature nelle liste depositate in tempo utile. Un candidato, Emanuele Maganuco (a destra nella foto) corre per la Camera dei deputati, mentre gli altri due candidati, Ketty Damante (nella foto) e Pietro Lorefice (a sinistra), invece, corrono per il Senato della Repubblica.

L’avv. Emanuele Maganuco è al debutto assoluto nella scena politica e scende in campo dopo numerosi ed insistenti tentativi, spesi in questi anni, per convincerlo a fare il grande passo e saltare il fosso. Già nel direttivo locale del partito di Matteo Renzi, Maganuco è il candidato del terzo polo, cioè Azione e Italia viva – Calenda, nel collegio uninominale di Gela alla Camera dei deputati.

Si tratta di un collegio quasi coincidente con il collegio provinciale per l’elezione a deputato regionale. Nel collegio uninominale di Gela alla Camera, infatti, fanno parte tutti i comuni della ex provincia di Caltanissetta, eccetto Niscemi (Acquaviva Platani, Bompensiere, Butera, Caltanissetta, Campofranco, Delia, Gela, Marianopoli, Mazzarino, Milena, Montedoro, Mussomeli, Resuttano, Riesi, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco, Sommatino, Sutera, Vallelunga Pratameno e Villalba), con l’aggiunta di sette comuni del nord est agrigentino (Cammarata, Canicattì, Casteltermini, Castrofilippo, Grotte, Racalmuto e San Giovanni Gemini). 

Il sistema di elezione non è proporzionale, ma maggioritario secco, a turno unico: chi prende più voti (anche uno solo in più degli altri) vince nel collegio il seggio allo stesso assegnato per la Camera dei deputati (ecco perché uninominale: un solo vincitore per un solo seggio). Non è proporzionale e quindi non conta la soglia di sbarramento.

Chi vince nel collegio, ottiene comunque ed in ogni caso il seggio, anche se la lista/coalizione di appartenenza non dovesse superare la soglia di sbarramento nazionale. Gli avversari del candidato gelese nel collegio sono: Michela Vittoria Brambilla (Centrodestra), Martina Riggi (Centrosinistra), Dedalo Pignatone (Movimento 5 stelle), Giampiero Modaffari (Sud chiama Nord De Luca sindaco d’Italia), Rossella Alfieri (Italexit), Giuseppe Carusotto (Unione Popolare con De Magistris) ed Alfia Russo (Forza Nuova). T

ra di essi spicca il cognome della Brambilla, giornalista mediaset, animalista convinta, già deputata alla Camera e ministro per il turismo nel IV Governo Berlusconi e da sempre vicina all’imprenditore di Arcore, la cui fidanzata, Marta Fascina, è stata invece candidata al collegio uninominale di Marsala.

Insomma, Berlusconi si è affidato a Micciché che ha candidato le due donne in collegi uninominali che considera sicuri. Vedremo come la prenderanno gli elettori nei territori verso i quali le due candidate non sembrano poter vantare alcun legame, almeno per quello che ci è dato sapere fino ad oggi. 

Al Senato corrono i due uscenti Damante (Ars) Lorefice (Senato) entrambi del Movimento 5 Stelle ed entrambi collocati nella lista pentastellata al collegio plurinominale (5 seggi esprimibili attraverso il sistema proporzionale, su base regionale, con metodo Hare) della circoscrizione Sicilia occidentale, rispettivamente al secondo e terzo posto.

Al primo posto c’è l’ex magistrato Scarpinato, voluto da Conte e capolista blindato anche in un collegio plurinominale della Calabria. Qualora Scarpinato dovesse risultare eletto in entrambi i collegi, dovrà scegliere quello dove la lista ha ottenuto meno consensi. Potrebbe quindi scattare lo scorrimento di lista a favore della Damante. 

A sua volta, oltre al plurinominale, Lorefice è il candidato dei grillini al collegio uninominale di Gela per il Senato, che accanto l’intera ex provincia di Caltanissetta (compreso Niscemi) chiama alle urne anche l’intera ex provincia di Agrigento. Ottiene il seggio nel collegio chi prende più voti.

Gli sfidanti di Lorefice nel collegio di Gela al Senato sono: Stefania Craxi (Centrodestra), Marina Castiglione (Partito democratico), Michele Termini (Azione + Iv - Calenda), Marzia Maniscalco (Sud chiama Nord De Luca sindaco d’Italia), Maria Caterina Sciacca (Italexit), Nicola Puleo (Unione Popolare con De Magistris) e Carmelo Lombardo (Forza Nuova). Tra i nomi spicca indubbiamente quello della figlia di Craxi che, spostandosi nell’altro ramo del Parlamento, ha evitato lo scontro fratricida con il fratello Bobo, candidato invece all’uninominale della  di Palermo per la Camera.