Il saluto di Ricifari che lascia la questura nissena, trasferito ad Agrigento

Il saluto di Ricifari che lascia la questura nissena, trasferito ad Agrigento

Il dott. Emanuele Ricifari, da martedì scorso 28 marzo, non è più questore a Caltanissetta. Ha lasciato il presidio nissen della polizia per assumere il comando di quello agrigentino. 

Nel suo ultimo giorno a Caltanissetta, l’alto funzionario dello Stato ha affidato alla stampa il messaggio di saluto che segue, rivolto ai cittadini della provincia.

«Mi spiace lasciare i miei collaboratori e amici della Questura di Caltanissetta.  È grazie alla squadra che ho coordinato e diretto in questi due anni e mezzo che ho potuto lavorare e ottenere i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Il prossimo 12 aprile per la tradizionale festa annuale della polizia saranno resi noti i dati dell’attività svolta nel corso dell’ultimo anno e sono di assoluto rilievo.

Lascio anche un contesto istituzionale felice, tra le Autorità pubbliche della provincia si è creato un clima di collaborazione e di rispetto che ha garantito un’azione sinergica importante e più efficiente. 

Un grazie speciale ai colleghi dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Un abbraccio al sindaco Roberto Gambino con cui si è sviluppata una collaborazione e un’amicizia personale che porterò con me. Grazie al Sig. Prefetto che ci ha sempre tenuti compatti e uniti favorendo tutto questo.

Per un Siciliano orgoglioso delle proprie origini è stata una soddisfazione doppia, che diventerà tripla visto che resto, come desideravo, in Sicilia.

Non è mai facile lavorare in Sicilia ma per chi ha le chiavi di lettura date dalla genetica e dalla comune origine è certo meno complesso.

A tutto il personale delle forze di polizia della provincia, poliziotti, carabinieri, finanzieri, agenti della penitenziaria e delle polizie municipali che ho coordinato e diretto quale Autorità tecnico operativa di Pubblica Sicurezza dico grazie. Grazie per la professionalità, la lealtà istituzionale, l’attenzione, l’impegno profuso che hanno consentito ai cittadini di vivere più sicuri e con una fiducia più intensa e rilanciata nello Stato che rappresentiamo. 

Ai miei uomini della Questura e dei Commissariati, delle Specialità, dico continuate sempre a essere cittadini al servizio dei cittadini, vicino alla gente, prossimi nelle difficoltà e nelle emergenze. Siete stati straordinari, siate eccellenti nel tempo. È stato un onore servire con voi.

Le operazioni di polizia - straordinarie - che sono in carniere, che presto, dopo il vaglio dell’Autorità giudiziaria che ringrazio per la attenzione, saranno portate a termine, sono importanti e su diversi fronti. Quando, a tempo debito, saranno coronate da successo sarà una soddisfazione anche mia. 

Grandi poliziotti lavorano alla squadra mobile e alle sezioni investigative dei commissariati di Gela e Niscemi. Gela ha bisogno di un apparato pubblico locale efficiente. 

Non bastano forze di polizia e Autorità giudiziarie di straordinaria efficienza e qualità. Anche gli enti locali devono tornare a livelli di efficienza accettabili. 

Non è solo un problema di qualità degli amministratori, piuttosto di quadri e impiegati di ogni ordine e grado che acquisiscano una cultura del lavoro tesa alla concreta soluzione dei problemi dei cittadini.

Il Capo della Polizia mi aveva affidato il mandato a Caltanissetta perché facessi sì che la Questura fosse al centro nella realizzazione della sicurezza, a voi il giudizio se ci sono riuscito».