Scarti industriali in area Raffineria rinvenuti dalla Guardia Costiera

Scarti industriali in area Raffineria rinvenuti dalla Guardia Costiera

Presso la Raffineria di Gela, personale appartenente al Nucleo operativo di polizia ambientale della Capitaneria di Porto di Gela, coordinati dalla Direzione Marittima di Palermo e coadiuvati da personale del Libero Consorzio comunale di Caltanissetta e dell’Arpa Sicilia

su apposita delega d’indagine della locale Procura della Repubblica, impegnati in un sopralluogo presso il parco serbatoi dell’Isola 9 gestita dalla società Syndial, al fine di verificare le operazioni di messa in sicurezza di tale sito, accertavano in un’area adiacente, di proprietà della società“Raffineria di Gela spa, la presenza di circa 70 big-bags contenenti scarti riconducibili a scavo di asfalto, residui di zolfo, scarti di tubazione e di condotta fognaria misto a terra. Sul lato destro di detti big-bags si rinveniva, altresì, un cumulo di circa 10 m3 degli scarti sopra menzionati, depositati sul suolo per un ammontare complessivo di circa 195 tonnellate di rifiuti.


A seguito di indagini ed approfondimenti lampo, i militari appuravano che i rifiuti rinvenuti ed abbancati al suolo erano stati depositati in modo incontrollato successivamente a lavori appaltati dalla stessa Raffineria ad una ditta dell’indotto, per il rifacimento di un tratto di strada sovrastante una vasca.


Per quanto sopra, gli ufficiali e agenti di polizia giudiziaria della Capitaneria di Porto, preposti dal Testo Unico ambientale all’accertamento degli illeciti in violazione della normativa in materia di rifiuti nonché della repressione dei traffici illeciti e degli smaltimenti illegali dei rifiuti, individuavano e identificavano il responsabile delle Attività opere generali (OPGEN) della Raffineria di Gela spa impartendo le opportune prescrizioni ambientali ai sensi dell’art. 318-ter, introdotto dalle nuove disposizioni, Legge 22 maggio 2015 n. 68, al fine di far provvedere concretamente alla messa in sicurezza, bonifica, ripristino dello stato dei luoghi e corretto smaltimento dei rifiuti attraverso ditta autorizzata.


Gli uomini della Guardia Costiera, trattandosi di reato contravvenzionale, deferivano il responsabile all’autorità giudiziaria ai sensi dell’art. 256 comma 2 del D. Lgs. 152/2006 in violazione dell’art. 192 del medesimo decreto, infliggendo la sanzione prevista di euro 6500,00 (pari ad ¼ del massimo dell’ammenda), dopo aver ottemperato alle prescrizioni impartite.


(fonte: Capitaneria-Guardia Costiera Gela)