Simpatica cerimonia stamattina all’Hospice terapia del dolore presso l’ospedale V.E. di Gela. Consegnata dal presidente del Movimento Polo Oncologico Maurizio Cirignotta una targa di riconoscimento al direttore della struttura,  definita di eccellenza, dott. Gianpaolo Alario (nella foto), per l’impegno professionale  profuso al servizio dei malati.
Presenti per l’occasione,  anche i medici Lentini e Palmeri, l’infermiere responsabile Orazio Maganuco, personale infermieristico e numerosi volontari al servizio dell’Hospice.


Poche parole, ma significative, quelle pronunciate dal responsabile del movimento che ha ricordato le tappe attraverso le quali assieme al compianto Crocifisso Moscato e anche grazie all’impegno del dottor Alario, si è giunti alla realizzazione  dell’odierna struttura.

«Pur se la nostra città – ha detto Cirignotta – è stata riconosciuta come città ad alto rischio ambientale con patologie tumorali triple rispetto alla media nazionale,  non è stata data però quell’attenzione che meritava sul piano sanitario con la creazione di infrastrutture specifiche.  Dopo le lotte condotte assieme al povero Crocifisso Moscato, siamo riusciti nel 2007 ad ottenere dalla Regione un dipartimento di oncologia di secondo livello che ci permise di ottenere  il finanziamento per la radioterapia. Ma le lotte sono continuate assieme al dottor Alario e grazie a lui è stata possibile la nascita dell’Hospice. E per tale motivo oggi gli conferiamo una meritata targa».


Il dottor Alario visibilmente commosso ha ringraziato sottolineando che il merito va a tutti coloro che si sono impegnati nella realizzazione dell’Hospice e per l’impegno giornaliero che profondono consentendo ai malati di fruire di un servizio fondamentale  basato su cure indispensabili e fondamentali come le terapie del dolore.


«Dedico questa  targa – ha aggiunto il direttore Gianpaolo Alario – a tutti i malati che sono passati per questa struttura, a  tutta quella gente che soffre ed a tutti coloro che lavorano gomito  a gomito con me. Fino a qualche anno fa  non c’è stato nessuno che si sia occupato di assistenza ai malati terminali  che vanno amorevolmente seguiti sino alla fine dei loro giorni. Noi lo facciamo con umiltà e con quell’affetto che queste persone meritano,  oltre a quello dei loro cari. Noi continueremo, tutti assieme anche con il prezioso contributo dei volontari, risorsa preziosa ed insostituibile, ad andare avanti nel nostro impegno. Lo ha ricordato Maurizio, ma lo devo personalmente sottolineare,  che le nostre lotte iniziate nel 2003 assieme al compianto Crocifisso Moscato, hanno portato al raggiungimento di obiettivi insperati. Da solo non avrei fatto nulla e quindi questa targa meritatamente va assegnata a tutti coloro che si sono spesi per una causa giusta al servizio di chi soffre».