Città Metropolitana, con Catania vantaggi e servizi decentrati

Certo è che non dovremmo nemmeno discuterne, visto l’esito del referendum del 13 luglio 2014, ma ogni qualvolta le decisioni deve prenderle la politica, iniziano i mal di pancia di alcuni che,  più che interessarsi delle volontà dei propri cittadini, del proprio elettorato, si arrampica sugli specchi senza dare uno straccio di prova certa di quel che dice.

Magari se qualcuno di costoro, al posto di assentarsi, sarebbe accorso, nei luoghi decisionali, incidendo sul percorso di certe leggi, avrebbe giovato di più alla comunità gelese, ma pazienza, questa è la qualità di chi rappresenta a Palermo 77.000 abitanti.

Le strategie di chi non ha mai avuto una strategia per Gela proprio non servono.

Non si può allo stato attuale iniziare un iter per la costituzione di un nuovo libero consorzio, perché le comunità che dovrebbero farne parte sono divise in 5 differenti enti, quindi dialogano poco tra loro.

 

L’ingresso nella Città Metropolitana, permette di ricongiungerci con questi comuni, e poi, senza neanche disturbare altri territori, con soli 8 comuni, si potrà lavorare, nell’arco di qualche mese, alla costituzione di un nuovo Libero Consorzio, che soddisfi le regole della LR 15/15, diversamente è solo di pura utopia, atta a confondere le idee.

Per i posti letto ospedalieri, con dati e non sensazioni alla mano, questo territorio, utilizzando il parametro di posti letto dell’Asp di Caltanissetta, guadagnerà al minimo 43 posti letto, fino a 137 se si applica la percentuale della Città Metropolitana, come si evince nella tabella qui a fianco.

Quindi ogni tentativo di confondere è basato sul nulla.

 

Non rischia per nulla neanche il Tribunale di Gela, il quale ha già passato indenne l’ultima riforma, mentre ci sono stati seri rischi per quello di Caltagirone. Inoltre, dall’ultima riforma, abbiamo avuto l’ingresso di Niscemi che rafforza ancor di più il Tribunale gelese.

In ogni caso, i confini dell’ente intermedio non coincidono con quelli giudiziari, quindi anche con il passaggio di Gela con Catania, il Tribunale resterà con la Corte d’Appello di Caltanissetta.

Invece bisogna guardare un altro dato, nella ipotesi che la Corte d’Appello di Caltanissetta in futuro venga soppressa, e l’ipotesi non è peregrina visto che la Sicilia è l’unica regione d’Italia ad avere 4 Corti d’Appello, nessuna regione ne ha tre, solo alcune ne hanno due e la maggioranza una (la Lombardia con un territorio grande quando quello siciliano ed una popolazione più che doppia ne ha due), oggi andremmo a finire nella Corte d’Appello di Palermo, domani potremo invece chiedere una scorporazione ed andare con Catania. 

Inoltre usciamo da vecchi enti portandoci dietro 127.000 abitanti, quindi i servizi diminuiranno a Caltanissetta ed Enna, mentre bisognerà attivare questi servizi in questi tre comuni, che in realtà se li portano in dote.

 

Ogni città deciderà liberamente, in quanto nessuna di esse crea isole territoriali, nessuna di esse interrompe la continuità territoriale a nessuno.

La verità e che i gelesi sanno con chi stare e non sono per niente confusi, e noi, al contrario di alcuni che sono invisi nelle strade della città, andiamo sulle strade a fare volantinaggi, trovando la totalità degli interpellati favorevoli all’adesione alla Città Metropolitana di Catania, già stamattina siamo stati al mercato settimanale, riscontrando SOLO pareri positivi tra la gente e qualche sentimento di rabbia nei confronti di alcuni politicanti affezionati agli orticelli.

 

Questa sera ci sarà un volantinaggio in piazza Umberto I, incontreremo la gente, i veri protagonisti di questa scelta, il popolo sovrano citato più volte nella Costituzione Italiana.

I filo-nisseni possono continuare a fare incontri nelle stanze, e parlare del nulla, il popolo sa, il popolo vuole, il popolo ha deciso.

Filippo Franzone Coordinatore Comitato per lo Sviluppo dell’Area Gelese - Unione di Associazioni

Presidente comitato Progetto Provincia