Giovanissime e brave le vincitrici del 9° Festival del Golfo

Quello che doveva essere il festival dell’austerità si è rivelato tra i migliori in fatto di qualità.

L’austerità c’è stata, ma si è notata poco, soppiantata dall’impegno, dall’elevato tasso interpretativo delle canzoni in gara, e una band di soli quattro elementi che ha fatto miracoli.

Questa 9ª edizione del Festival del Golfo di Gela è stata vinta  dalla giovanissima Sofia Turco, 15 anni, che ha magistralmente interpretato Glitter & Gold, canzone di Rebecca Ferguson. Sofia – è la prima volta che capita – l’anno scorso aveva partecipato e vinto nella categoria dei giovanissimi Piccoli cantanti crescono.

Secondo posto per Loriana Bellavia che ha cantato Accidenti a te. Terzo posto, a pari merito, Simone Tuccio, che si è accompagnato al piano When I Was Your Man, e Alessio Ferrigno, che con il brano La rondine ha fatto rivivere Pino Mango, il cantautore di Lagonegro scomparso nel dicembre dell’anno scorso. Alessio Ferrigno, per la sua magistrale interpretazione, si è portato a casa anche il premio della stampa che ogni anno viene assegnato dal nostro giornale.

 

Da segnalare l’esibizione del duo Two Jokers (Up), a cui il collega Fabrizio Parisi ha assegnato il premio di Radio Bella Fm, quella di Marco Spataro (Gioia) e quella di Graziano Gauci (Meraviglioso). Hanno completato la scaletta della categoria Giovani Orazio Di Giacomo (Cervo a primavera), Aurora Pacia (Occhi profondi), Floriana Pullara (Somebody to love), Giulia Spinello (Fortissimo), Antonio Lo Bartolo (Anche per te).

 

Cantanti, quest’ultimi, tutti dotati parimenti di qualità interpretative, ma che forse non hanno azzeccato il brano giusto. Citiamo per esempio Orazio Di Giacomo, che nelle passate edizioni ha dimostrato di avere ben altre qualità rispetto a quelle richieste per interpretare la canzone – seppure con un nuovo arrangiamento – presentata quest’anno. Stesso discorso per il bravo Antonio Lo Bartolo, che l’hanno scorso aveva esordito al festival con migliori fortune. Avrebbe potuto scegliere un brano più adatto alle sue riconosciute qualità.

Tornando alla band, il festival ha tenuto a battesimo come leader del gruppo la straordinaria chitarrista Simona Malandrino, che è stata affiancata da Marco Giudice (basso), Cristian Falzone (batterista) e Angelo Du Marco (tastierista). 

 

Piccoli cantanti crescono. Il festival è stato aperto dai giovanissimi. Ha vinto Lisa Leggio, 11 anni, di Vittoria, che ha interpretato un classico di Bob Dylan (Knochin on heaven’s door). Bravura e presenza scenica sono state le sue armi migliori. Brave le altre tre concorrenti di questa categoria, Gaia Averna (Brivido caldo), Maria Chiara Greco (Primavera), Sofia Cavallaro (Ma che freddo fa), Gloria Di Dio (A million voices) e Roberta Emmanuello (E?la luna bussò).

 

Le esibizioni dei cantanti sono state accompagnate dalle coreografie dalla scuola di danza Arabesque delle sorelle Viviana e Annalisa Perna, esempio di alta professionalità.

Conduzione. Debutto in discesa per Giuliana Fraglica, la conduttrice che ha affiancato il mattatore della serata Massimiliano Castellana, orfano della sua partner ideale che è stata negli ultimi anni Monica Bevelacqua. Monica quest’anno ha preferito passare il timone, ma non ha abbandonato il festival. Ha infatti dato una mano a Gaetano Lorefice nella direzione artistica. Monica ha incoraggiato dal parterre la sua giovane erede e si è pure concessa l’ese-cuzione del brano I treni a vapore di Fiorella Mannoia, intepretazione quasi teatrale, quella dell’artista gelese, che non ha nulla da imparare nel campo della recitazione.

 

Giuliana Fraglica, dopo un avvio pavido ha preso via via padronanza della scena, dimostrando qualità innate come cantante e come danzatrice. Per accattivarsi la simpatia si è concessa delle digressioni linguistiche molto apprezzate dal pubblico. Prova superata alla grande.

Gli ospiti. Passerella d’obbligo per il vincitore dell’8ª edizione Christian Sciascia, che ha riproposto il brano che gli ha portato fortuna l’anno scorso (I giardini di marzo).

Ad impreziosire questa 9ª edizione del festival, è stata l’esibizione ad alto tasso di professionalità di Anna Salsetta, che per il secondo anno consecutivo ha partecipato come ospite. Grande presenza scenica, qualità vocali di alto livello, eleganza e raffinatezza (vedi intervista di Filippa Antinoro).

 

Apprezzate anche le esibizioni fuori concorso di Francesca Caruso, che ha interpretato in versione jazzata un classico di Bruno Martino (Estate); di Erica Songiu, che ha cantato la versione spagnola di Maledetta primavera; di Ottavio Averna, vecchia conoscenza del festival, che si è esibito in uno spezzone di Man in the mirror del grande Michael Jackson in coppia con Giuliana Fraglica, e da solo in Oggi sono io, di Alex Britti. Sul palco anche la band di Acate, Mamba. Per il ballo, ottima esibizione dei fratelli Chiara e Antonio Miccichè, della scuola di ballo Calor latino.

 

La giuria. Due giurie, giornalisti ed esperti di musica. Tra i primi, Rocco Cerro (presidente, direttore del Corriere di Gela), Peppe D’Onchia (direttore tg di Canale 10), Domenico Russello (collaboratore La Sicilia), Andrea Cassisi (collaboratore LiveSicilia), Filippa Antinoro (direttore Accentonews), Giacomo Cagnes. Nella giuria di esperti hanno invece fatto parte Tina Salemi, Francesco Trainito, Monica Formigoni, Emanuele Ruvio, Francesca Caruso, Salvatore La Porta, Delfo Raciti, Giuseppe Ventura, Pippo Leonardi, Franco Longo.

Hanno detto. Il sindaco Messinese, presente con la sua consorte in prima fila, non è voluto essere da meno del suo predecessore Fasulo. Sollecitato dai conduttori, ha dovuto cedere alla richiesta di esibirsi al microfono, abbozzando un’improbabile Albachiara di Vasco Rossi. Poche battute, poi un breve discorso: «Questo festival merita più attenzioni e sostegni. Quest’anno abbiamo potuto fare poco per carenza di fondi. L’anno prossimo saremo tra i primi sostenitori dell’edizione che segnerà il suo decennale». Il sindaco ha anche citato l’exploit del giovane pianista gelese al concorso internazionale di pianoforte svoltosi a Bolzano.

 

L’assessore alla Cultura Francesco Salinitro ha ringraziato al microfono gli organizzatori Daniela Venosta e Gaetano Lorefice per la tenacia con cui hanno lavorato per mantenere in vita il festival in un’annata in cui il comune non ha potuto dare il giusto sostegno anche economico.

 

La Venosta, presidente dell’associazione organizzatrice Sifasol Musica, si è detta soddisfatta di come è andata la serata, citando il marito-direttore artistico come il vero artefice di questo successo. «Lui è la mente – ha detto – io sono solo il braccio». E Lorefice ha commentato. «Stavamo per gettare la spugna, ma ho pensato che non ci sarebbe stato il decennale senza la 9ª edizione. Devo ringraziare gli sponsor privati che hanno consentito ai gelesi di non perdere l’appuntamento annuale col festival. Speriamo l’anno prossimo di tornare alle tradizionali tre serate».