Il termine “perito”, da sempre legato all’impostazione teorico-pratica degli Istituti Industriali e raffigurato come  “consulente esperto” di un certo ramo del sapere, ha avuto negli anni una chiara collocazione in termini di prestigio e riconoscimento sociale.

Allo stesso modo, la parola “tecnico”, consolidata dagli obiettivi didattici dell’Istruzione Professionale, è stata ampiamente rivalutata con la creazione di un profilo altamente qualificante e meno dispersivo. In molti dizionari questi due sostantivi hanno valore di “sinonimo”.
Per molto tempo si è discusso sulle caratteristiche e il piano di studi di entrambe le categorie, sottolineando una maggiore capacità metodologica degli allievi appartenenti alle scuole dell’Industriale o del Geometra. Questo fatto era diventato quasi un’ossessione nella nostra città, con una continua alternanza di dibattiti più o meno accesi su tale tema e una serie di dubbi irrisolti. Tralasciando le solite questioni penose e banali che tentano di evidenziare in tutti i modi possibili “l’eccellenza” di un canale formativo rispetto ad altri, è opportuno sostenere comunque l’importanza dello studio, unico pilastro del futuro. Personalmente, ho avuto la fortuna di conoscere ottimi periti e tecnici esemplari, spesso maltrattati da un mercato del lavoro inadeguato o poco attento nella valorizzazione delle qualità soggettive.


Discutere se ci sia somiglianza o uguaglianza tra due percorsi meritevoli della stessa dignità e attenzione appare patetico e, per certi aspetti, fuorviante. Ogni scuola conserva le proprie peculiarità e possiede un’offerta culturale vantaggiosa, sia sotto l’aspetto disciplinare, sia sotto l’aspetto umano e relazionale. Lo stesso discorso si può estendere ai diplomati di differente indirizzo, che di anno in anno si impegnano a potenziare abilità e disposizioni da sfruttare in seguito nell’ambiente produttivo. Dunque, è il caso di esprimersi al meglio, almeno per questa volta. Onore ai periti e ai tecnici di Gela, contro arroganze o prepotenze e allo scopo di educare i giovani a riscoprire i valori del rispetto e della fratellanza.