Dieci righe per …. una replica

A commento dell’articolo del numero scorso (L’impegno dei nostri imprenditori per la cultura è... commovente), a firma del regista cinematografico e nostro collaboratore Gianni Virgadaula (nella foto a sinistra) dal ristoratore e scrittore  gelese a Torino, Renato Collodoro (nella foto a destra), abbiamo ricevuto la seguente osservazione:

«Farei notare al sig. Virgadaula, ma senza polemica, che sulla cultura e la valorizzazione del territorio fa molto di più il ristorante Miseria e Nobiltà, rispetto a tutti i convegni, dibattiti e film che si possono realizzare, tra l'altro di solito finanziati con denaro pubblico».
Qui di seguito, pubblichiamo la replica  di Virgadaula a Collodoro.

 

La risposta di Virgadaula

Mi piace rispondere alla nota del sig. Renato, perché è sempre tramite un sereno confronto che si abbattono diffidenze e pregiudizi. Intanto, penso che ciascuno di noi, secondo il proprio lavoro e le proprie competenze, dovrebbe contribuire alla promozione e al rilancio del territorio in cui vive. Quindi, non metto in dubbio che anche un buon ristorante come “Miseria e Nobiltà” possa fare la sua parte. Io però non faccio il ristoratore, e il mio contributo per la promozione della città e per il recupero della sua gloriosa storia, posso darlo soltanto attraverso il mestiere che faccio da oltre trent’anni, cioè il Cinema.

In quanto ai “danari pubblici” che si investono in genere in un film, posso dire che questo non è il caso di “Gelone”, visto che il progetto non potrà contare su risorse statali, né regionali, e che la sua realizzazione sarà resa possibile grazie ad attori professionisti, tecnici ed artisti di livello (molti neppure siciliani), i quali, credendo nella bontà del progetto, hanno deciso di prendere parte al film senza alcun compenso. E questo tengo a sottolinearlo… senza alcun compenso. Vorrei concludere ricordando al signor Renato che l’immagine dell’Italia, uscita distrutta e lacerata dalla Seconda Guerra Mondiale, venne rilanciata grazie ad un cinema povero che venne chiamato “Neorealista” e che fece nuovamente innamorare il mondo del nostro Paese, tanto da produrre fra gli Anni ’50 e ‘60 un boom turistico senza precedenti.

E d’altronde, la stessa provincia di Ragusa ha conosciuto una nuova rifioritura turistica ed economica grazie alla serie televisiva “Montalbano”. Vorrei infine dire che la stessa buona cucina italiana è stata apprezzata all’estero grazie a molti film che – meglio di qualsiasi altro biglietto da visita – hanno fatto da cassa di risonanza alle prelibatezze nostrane, dagli spaghetti, al buon vino, dalla pizza napoletana ai cannoli siciliani. Potenza persuasiva delle immagini!