Anche le lumache amano la musica classica. E’ destinato a fare scuola il progetto lanciato in un allevamento di Morengo (Bergamo) dove, su un’area di 15mila metri quadrati, sono state messe a dimora 72mila chiocciole “biomusicali”, cioè allevate con un sottofondo di musica classica e armonica emessa da degli speciali diffusori., primo in Italia e nel mondo nella sua applicazione in un allevamento di lumache, è il nostro concittadino prof. Nunzio Romano, biologo, coautore di libri di divulgazione scientifica.

   In occasione del 45esimo Convegno Internazionale di Elicicoltura, che si è svolto a Cherasco, dal 23 al 26 settembre 2016, il direttivo dell’Istituto ha consegnato al professore e al suo staff un premio per il progetto "Biomusica in elicicoltura" avviato nell’allevamento di "LumachItaly", il primo di questo genere in Italia e nel mondo: il suo merito è di aver saputo riconvertire l’antico nesso tra musica e natura in un nuovo modo di fare impresa. E' stato inoltre presentato e approvato un manuale di corretta prassi operativa in materia di elicicoltura validato e pubblicato dal Ministero della Sanità, frutto del lavoro di docenti universitari e veterinari accreditati.

  

E’ risaputo degli effetti della musicoterapia sugli uomini, ma che piante ed animali potessero riceverne anch’essi benefici, nessuno lo avrebbe scommesso. Invece lo dimostrano svariati studi scientifici. “Il concetto è semplice – spiega Romano –la musica è un linguaggio universale, e in quanto tale parla all’inconscio di tutti gli esseri viventi prima che all’intelletto. I benefici, oltre che sulla qualità della vita di piante e animali, si riflettono anche sulla produttività di piantagioni e allevamenti. Crescendo in un ambiente biomusicale, infatti, abbiamo motivo di pensare che le lumache possano migliorare la propria qualità e, di generazione in generazione, anche avviare un circolo virtuoso in termini epigenetici".

  

Alcuni studi condotti dal professor Stefano Mancuso dell’Università di Firenze, hanno dimostrato che le piante sono dotate di canali ionici sulla superficie delle loro cellule. Una sorta di pori. Le onde sonore causano una maggiore variazione nell’apertura e chiusura di questi pori e le piante reagiscono in questo modo alle vibrazioni.

  

Il progetto, chiamato "Biomusica" (www.lumachitaly.com) e avviato in primavera con l’approvazione del dottor Gianni Avagnina, direttore dell’Istituto Internazionale di Elicicoltura di Cherasco, ha dato segnali positivi. "L’obiettivo è quello di farci promotori di una filiera corta e biomusicale capace di coprire tutto il ciclo di vita della lumaca, senza trascurare la sua alimentazione – aggiunge Romano – In un mercato in cui il consumatore è sempre più attento a ciò che mangia, è importante non solo dare dei prodotti di qualità, ma anche garantire la sostenibilità ambientale e il benessere degli animali allevati".

Si tratta del primo caso a livello mondiale, che fa dell’Italia la “capitale nel mondo della lumaca”.

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Pr– Prof. Romano, come è nata questa rivoluzionaria idea?

«A metà del 2015 insieme ad alcuni soci abbiamo deciso di impiantare un allevamento di chiocciole helix aspersa che oggi si chiama LumachItaly, ma da sempre mi frullava in testa di integrare tale allevamento con qualcosa che armonizzasse maggiormente l’habitat, così ho proposto ai miei soci la biomusica qualcosa che avevo già sperimentato, un po’ a scuola e nel mio giardino».

-      –  Perché introdurre musica, per l'esattezza musica classica, in un allevamento di lumache a ciclo biologico completo?

«Ebbene volevo creare un habitat che rispecchiasse la mia idea di armonia e benessere e la musica classica e tutte le sperimentazioni che si sono fatte su di essa mi hanno convinto che era la via da seguire»

-       – Esiste forse un segreto nella musica classica che spiega tanto benessere per esseri umani, animali e piante?

«Tra le teorie che hanno cercato di spiegare la correlazione tra musica classica ed esseri viventi, una delle più affascinanti è quella che chiama in causa la sequenza di numeri naturali di Fibonacci. Sarebbe questa serie, in cui il numero successivo è formato dalla somma dei due precedenti (1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, e così via), uno dei possibili fattori che accomunano la musica classica e il linguaggio della natura. Questa serie, detta anche sequenza divina, dà origine a un curva, la spirale di Fibonacci, che si ritrova dappertutto: dalla forma del Dna a quella delle galassie, e che regola tutte le parti che compongono la struttura degli esseri viventi».