Dal Comune ben altro ruolo

Pur dando atto del tempo impiegato nella vicenda Gela calcio dal vicensindaco Siciliano e dall’assessore allo sport D’Arma, riteniamo il loro impegno insufficiente, magari anche poco mirato. Non era certo il lavoro di mediazione quello che gli amministratori avrebbero dovuto fare.

Rimaniamo del parere che aziende che qui fatturano milioni di euro avrebbero dovuto spontaneamente fare un passo avanti, ma sappiamo quanta insensibilità regna nel loro conti in banca. E se lo fanno imprenditori estranei ai bandi pubblici o alle commesse comunali, può anche starci. E’ un problema di coscienza e di insensibilità. O di avidità, se si vuole. Ma che questo atteggiamento da menefreghisti lo assumano grosse aziende attaccate alle mammelle dell’amministrazione comunale, e più in generale dei bandi pubblici per servizi esternalizzati (pensiamo alla Tekra e a Caltaqua), non si può accettare.

 

Se poi l’amministrazione comunale, anzicchè chiedere alla Tekra di inondare con pagine di pubblicità il giornale-propaganda, megafono dell’attività del sindaco e della giunta, chiedesse di contribuire alla promozione dello sport, evitando che il calcio scompaia in città, farebbe sicuramente un’opera meritoria. Potrebbe essere un’idea quella di chiedere a queste due grosse aziende di partecipare all’operazione salvataggio del Gela calcio, attraverso una sponsorizzazione (100 mila euro ciascuna, briciole del loro fatturato), e affidare la conduzione della società a Tuccio, l’uomo che per più di un decennio, ha assicurato alla città un calcio ad alto livello.