«Operazione Lure» il libro di Parlagreco illumina il Club Nautico

Mercoledì scorso 19 luglio, al Club Nautico è stato presentato l’ultimo romanzo del giornalista e scrittore gelese Salvatore Parlagreco “Operazione Lure. Come la Sicilia divenne la 49sima stella Usa”.

L’iniziativa rientra tra le manifestazioni culturali che il club, presieduto da Biagio Parisi che ha fatto gli onori di casa, ha predisposto per l’estate. Una piacevole conversazione con l’autore, moderata da Agata Gueli, dirigente scolastico, con gli interventi di Emanuele Tuccio, architetto e Nuccio Mulè, cultore di storia patria. Un romanzo avvincente, un racconto fanta-storico con radici storiche concrete; ha definito così il romanzo la prof.ssa Gueli, che ha aggiunto: «trama straordinaria che si svolge in una Sicilia meravigliosa, in una città unica,  Palermo, descritta nei minimi particolari, nelle sue viuzze e nei suoi palazzi. Un libro interessante perché anche thriller e di fanta-politica».

 

La Gueli ne ha poi sintetizzato la trama: alla fine della seconda guerra mondiale nasce la Sicilia americana, figlia di un patto tra mafie e servizi segreti denominato “Operazione Lure”. Dopo più di mezzo secolo, nel 2019, la 49sima stella Usa indice un referendum per tornare italiana, a cui il presidente Usa, Donald Trump, non si oppone. A raccontare la campagna referendaria è Burt Pierce, giornalista della testata romana Il Repubblicano. Arrivato in città però Burt inizia a indagare sulla scomparsa del padre Reginald, che ebbe un ruolo importante nell’annessione della Sicilia agli Usa.

 

Ma Burt svanisce nel nulla. L’incarico passa al suo amico e collega Salvo Visconti, che si improvvisa detective e dovrà destreggiarsi in una trama complessa, fatta di intrighi familiari, politici e mafiosi.

 

Il prof. Mulè ha letto alcune pagine del libro in cui si fa riferimento al contesto politico della Sicilia, definito «un sistema politico ellittico, tra Palermo, Roma e Washington. L’autore ha creato un attualismo incredibile, utilizzando le vicende del passato – ha sottolineato Mulè –. Il romanzo è una metafora della Sicilia, con personaggi che trovano collocazione nella realtà dei nostri giorni». 

 

E’ intervenuto poi l’autore che ha spiegato le ragioni che lo hanno portato a scrivere un libro con una trama così avvincente ma su un argomento politico già trattato da altri.

 «Per un lungo periodo mi sono chiesto cosa sarebbe successo se effettivamente la Sicilia sarebbe diventata la 49esima stella Usa e di conseguenza come saremmo oggi e fino a che punto la cultura americana avrebbe potuto cambiare la Sicilia. In una sorta di convergenza parallela, in una fiction per essere credibile la storia deve essere corretta, perfetta. Questo libro non nasce solo da una idea semplice ma da una ricerca accuratissima dei fatti storici. Non ho raccontato la Sicilia a prescindere, ma la Sicilia come un luogo che sta dentro l’Italia, l’Europa, il mondo. Tutto ciò che siamo stati non lo dobbiamo soltanto a noi ma alla storia del mondo, non solo di quella che ci ha attraversato fisicamente nel senso delle invasioni che abbiamo subito, ma di quella che ci ha influenzato anche stando lontano. Noi siamo impastati di America, però siamo rimasti in qualche misura noi stessi, siamo siciliani un po’ americanizzati».

 

L’architetto Tuccio ha definito l’intreccio della storia ricca di suggestioni e di sollecitazioni: «L’indipendentismo – ha detto – tema legato alla parte conservatrice della Sicilia è diventato un argomento di punta della politica attuale: dare un ruolo di centralità alla Sicilia. In una Sicilia dove la presenza dell’America è tangibile con il Muos e Sigonella».

 

Un pubblico attento e partecipe ha fatto da conrice alla serata, che si è conclusa tra calorosi saluti ed apprezzamenti per all’autore e il firma-copie consueto.