Avete contato quanti consiglieri in questi primi due anni di mandato hanno criticato, attaccato, osteggiato, fatto la guerra a Messinese?

Quasi tutti (o senza quasi).

Avete contato ad oggi quanti e quali consiglieri di cui sopra hanno apposto la firma alla proposta di sfiducia contro lo stesso sindaco? Solo dodici, e pure con qualche forzatura o per “mandata a fare in culo” di Messinese a quelli che gli hanno chiesto di azzerare la sua giunta. 

Tanti i distinguo dei singoli consiglieri e dei partiti (ormai pochi) che ancora hanno un leader, o che ne hanno solo  una parvenza. Alla fine, il primo traguardo è stato raggiunto. Le firme per mandare in aula la proposta ci sono. L’ultima è stata quella del musumeciano Cascino ma non quelli del manipolo di consiglieri che rappresenta.

 

Titubanze iniziali, e poi la firma. Solo la sua, per ora – così dicono – quanto basta per raggiungere le fatidiche dodici firme per formalizzare la richiesta di sfiducia, che si discuterà in aula, entro un mese, a partire dal 27 settembre, giorno in cui è stata protocollata.

Ci sarebbe da dire tanto altro. Per esempio perchè il Pd non ha partecipato a questa operazione, senza che abbia mai spiegato la vera ragione di questo “chiamarsi fuori”, fino a rischiare l’isolamento. Altri si sono sfilati perché “se c’è la sua firma io non metto la mia”.  Cascino, addirittura, aveva condizionato il suo sì alla richiesta di sfiducia a condizione che questa venisse presentata in tempi dilatati, tale da essere discussa in aula non prima delle elezioni regionali del 5 novembre.

 

A quanto pare, la firma l’ha apposta senza condizioni. Tant’è che è stata protocollata mercoledì e da quella data partono i 30 giorni entro cui bisogna discuterla e votarla in Consiglio. Sarà la presidente Ascia a convocare l’apposita seduta non oltre il 26 ottobre. Avrebbe fatto sapere di voler prendersi tutto il tempo a disposizione. E non si capisce perché non prima.

Insomma, l’immagine che questo Consiglio ha dato di sè non è stata tra le più edificanti della storia politica cittadina. E ve lo dice uno che la politica la segue (e la scrive) da più di cinquant’anni.