L’antico e il moderno nell’opera pittorica di Giovanni Iudice

Nell’arte c’è un processo spirituale, un cammino, così anche nella letteratura.

E Il legame, l’amore, per la pittura e la letteratura affiora in una grande tela realizzata dal maestro Giovanni Iudice (nella foto con Silvana Grasso), con il contributo di tre giovani artisti, Corrado Inturri, Fortunato Pepe, Roberto Collodoro , insieme ad alcuni studenti del Liceo Classico "Eschilo", Chiara Provinzano, Desideria Sarcuno, Claudia e Paola Gambino, Joshua Collodoro, Sara Collura e Marta Scicolone. Il dipinto arricchisce la Biblioteca del Liceo, intitolata all’ex preside Nicolò Di Fede, ricostruita dopo l’incendio doloso che l’aveva distrutta nel 1977.

 

Ad inaugurare l’opera, sabato, la scrittrice Silvana Grasso, che è stata docente del Liceo. «Le emozioni – ha detto la Grasso – vanno sempre rilavorate, riprese, si possono in ogni momento ritrovare. Certi amori non finiscono, oppure certi amori finiscono e ritornano e vale così per questa giornata. Il grande evento – ha proseguito – non è la mia presenza.

 

La scuola diventa formazione e grazie alla generosità di Giovanni Iudice ha potuto fare un capitolo di civiltà per la città. Bravissimo il dirigente che l’ha voluta, i colleghi che vi hanno partecipato e ancor più bravi i ragazzi che vi hanno lasciato un’impronta per la vita; hanno lasciato stimmate d’amore nella storia di questa città. I ragazzi – ha concluso – hanno fatto qualcosa di straordinario e la scuola si apre alla città nel migliore dei modi. In questo abbraccio forte, in questo amplesso d’amore, di cultura, di arte».

 

«È una giornata importante per il Liceo Classico».  Ha affermato il dirigente scolastico Gioacchino Pellitteri. «Il progetto – ha continuato – è nato spontaneamente, assieme alla ricostruzione della Biblioteca inaugurata l’anno scorso, discutendo con la professoressa Maria Concetta Goldini. Abbiamo pensato di realizzare un quadro ispirato alla letteratura. Il maestro Iudice si è offerto di crearlo insieme ai ragazzi che sono stati felici di collaborare». 

 

È un’opera plurale: più mani unite in un dipinto che racchiude un racconto, vari periodi della letteratura, dall’antichità fino alla contemporaneità. Troviamo i geroglifici Egizi, Eschilo, Dante, Verga e Silvana Grasso, madrina della manifestazione.

 

«È stata un’esperienza davvero unica». Ha dichiarato il maestro Iudice. «I ragazzi mi hanno arricchito notevolmente. Sono sempre disponibile ad iniziative che riguardano soprattutto i giovani. È importante confrontarsi con loro. L’arte può avere una funzione sociale. 

 

All’inizio – ha aggiunto – è stato difficile pensare a questa opera. Abbiamo fatto un lavoro preliminare straordinario. La dirigenza scolastica ha saputo unire arte, studio e ricerca. Abbiamo messo insieme il sapere letterario con un’opera che alla fine risulta essere stata realizzata dagli stessi alunni. Attraverso la sintesi delle immagini riaffiora l’antico e il moderno».