E' arrivato con la prima sconfitta stagionale il primo momento di crisi in casa Gela.

E a dire il vero spicca anche una certa confusione, frutto del primo anno senza Tuccio. Dopo la gara con l'Ercolanese, persa 3-1 dagli uomini di Romano, il presidente Mendola e il suo staff hanno deciso di chiudersi in un silenzio stampa che francamente oggi appare eccessivo. Intanto perché non può una sconfitta essere presa in questo modo.

Forse la proprietà allestendo una grande squadra si aspettava di vincere tutte le partite, ma nel calcio non esistono squadre imbattibili, a maggior ragione in un campionato equilibrato come quello di serie D, in cui sono almeno quattro le formazioni che si contenderanno fino alla fine la vittoria del campionato. Silenzio stampa immotivato anche perché il presidente biancazzurro ci aveva lasciati con la conferenza di venerdì scorso in cui giustamente lamentava un assenteismo della classe politica locale circa il rispetto degli impegni di manutenzione e gestione del “Vincenzo Presti” o del mancato invito all'inaugurazione del Centro Federale Territoriale.

 

Mendola che aveva dato due settimane di tempo – una è già trascorsa – per avere una risposta a delle mail inviate proprio alla posta del Comune. Tornando al silenzio stampa, data la mancanza di motivazioni ufficiali, le interpretazioni sono due: nel primo caso sa di ultimatum verso l'allenatore dopo i due pareggi e la conseguente sconfitta; la seconda ipotesi è meno distruttiva, ovvero un silenzio stampa accettato da tutto l'ambiente come modo per concentrarsi in vista della sfida contro l'Ebolitana, evitando chiacchiere e affidandosi solo al lavoro.

 

 Ma da dove partono le critiche ad una squadra ambiziosa e che ha perso solo una volta? Dai numeri. Perché quelli di questo primo mese e mezzo di gare ufficiali sono tutt'altro che soddisfacenti. Gli otto punti di distacco dalla capolista Ercolanese sono tanti, anche perché il Gela ha davanti sei squadre. In queste prime cinque giornate di campionato (una è da recuperare contro la corazzata Vibonese) il Gela ha ottenuto due vittorie – alle prime due – due pareggi e una sconfitta. Dieci i gol fatti e sette quelli subiti, di cui cinque nelle ultime due gare; decisamente troppi. Il dato più negativo, però, è rappresentato dalle marcature su azione. L'ultima risale al 54' della sfida in casa del Troina alla seconda giornata (Gallon); poi due punizioni di Bonanno e due rigori, uno trasformato proprio del palermitano e l'altro da Dorato. Un alibi per Romano è rappresentato dai troppi infortuni: prima Bonaffini, poi Gallon e Cosenza, adesso Moi, Campanaro e ancora Gallon, al secondo stop muscolare in un mese. 

 

Contro l'Ebolitana ci sono gli ingredienti per dare una svolta alla classifica e a questi numeri. Campanaro è recuperato e anche Moi potrebbe essere del match. I campani, poi, non sono di certo una corazzata.

 

Probabile formazione: Biondi; Roccella, Campanaro, Moi, Bruno; Cosenza, Cuomo, La Vardera; Alma, Dorato, Bonanno. Panchina per Bonaffini.

Coppa Italia: la sfida dei sedicesimi contro l'Igea Virtus si giocherà il prossimo 6 dicembre al “Vincenzo Presti”.