
Questi i commenti dei candidati eletti, non eletti ed esponenti dei rispettivi partiti.
Giuseppe Arancio (deputato rieletto del Pd)
In questo momento provo una emozione che come psichiatra definirei di una forma strana. Mi sento in una situazione come se tutto mi girasse attorno. Sono contento di avere avuto tutti gli amici accanto a sostenere il mio progetto. L’analisi che faccio è che c’è stato un vento molto forte di destra che ha sbriciolato il centro sinistra. Bisogna prendere atto della sconfitta di tutto il centro sinistra che fa capire che le divisioni non servono. Se non si è assieme non si vince. Abbiamo avuto una grande opportunità che si chiamava Micari con cui puntavamo sulla competenza, però questo messaggio non è passato. A coloro che hanno creato divisioni per una carriera personale costruendo altri partiti e partitini, dico che questa non è la strada. Io non avevo ambizioni di candidarmi altre volte ma solo percorrere la scia che iniziò con Carfì, Altamore, Speziale ecc. In fondo ho fatto una legislatura. Il prezzo che paghiamo purtroppo è stato la mancanza di unità a livello locale e regionale.
Nuccio Di Paola (deputato eletto del M5S)
Risultato strepitoso ed inaspettato. Gela ha risposto in modo imprevedibile a dimostrazione che si crede nel cambiamento che verrà portato avanti a livello regionale. Lavoreremo al massimo soprattutto per sfatare la frase secondo cui i politici sono tutti uguali. Io credo che il discorso di solidarietà ed unità nel partito ci ha premiati. Cinque anni fa come lista prendevamo il 15% all’interno della regione siciliana. Oggi abbiamo praticamente raddoppiato quel dato. Quindi in cinque anni pur avendo restituito i rimborsi elettorali abbiamo raddoppiato le preferenze. Col 30% siamo il primo partito in Sicilia. Il non frammentarci in partiti piccoli ci ha premiati. Ora bisogna interrogarsi perché il 55% di elettori non va a votare. La gente è stanca di quella politica che non ha fatto nulla per il territorio. Bisognerà rimboccarsi le maniche perché il lavoro sarà enorme e non staccarsi mai dal territorio.
Pino Federico (candidato non rieletto di Forza Italia)
Il risultato a Gela e in provincia è stato eccezionale. C’è stato un aumento del consenso avuto nel 2012. Forza Italia raggiunge un dato ossia una percentuale tra le più alte della Sicilia. Ciò significa che si è fatto un buon lavoro. L’impegno continua e sarà ancora maggiore perché è giusto che, nel momento in cui la città continua a darci tanto consenso, si lavori ancora di più. Abbiamo iniziato col ringiovanimento della classe dirigente e ci organizzeremo ancora meglio perché ritengo che Gela meriti un centro destra forte ed una forte Forza Italia. Ribadisco che siamo andati oltre le aspettative. Dai quattromila voti che ci attendevamo, siamo invece andati in provincia a 5.700 voti. Si continuerà a lavorare non per una prospettiva personale ma per il territorio. Io ho un ruolo regionale e lo manterrò. Sono stato il più votato e quindi rilevo che la città continua a darmi grande fiducia con grandi aspettative nei miei confronti. Bisognerà pertanto continuare a lavorare con grande energia.
Paolo Cafà (candidato non eletto di Cento Passi per Fava)
«Nonostante l’appello fatto, rilevo che il voto non è stato libero. Scontiamo l’errore di essere partiti tardi. Non molto soddisfatti ma compiaciuti per esserci attestati in provincia poco al di sotto del 5%. Ora ripartiamo per avviare il percorso prefisso puntando ad una sinistra di governo».
Ennio Di Pietro (candidato non eletto Lista Arcipelago per Micari)
Più che soddisfatto per il risultato che definisco eccellente. Pur tra le tante difficoltà con la sola lista civica diventiamo a Gela seconda forza del centro sinistra superando Sicilia Futura e Ap. L’impegno continua in attesa di quel deciderà Crocetta a livello politico nazionale.
Enzo Pepe (candidato non eletto Udc)
Soddisfattissimo perché in pochissimo tempo abbiamo costruito un partito che non esisteva. Questo progetto getterà le basi per un progetto politico di cambiamento più grande avviando il territorio ad una capacità economica migliore. Questa è una base di partenza per dire che ci siamo e siamo forti.
Anna Comandatore (candidata non eletta Diventerà Bellissima)
Molto contenta del risultato. La candidatura di qualcuno a tutti i costi l’ha fatta pagare a tutti. Il riferimento è all’Udc. Il progetto politico nasce oggi con la presidenza di Musumeci. Rinsalderemo il nostro movimento Diventerà bellissima che diverrà il collante del territorio col Presidente.
Angelo Caci (candidato non eletto Alternativa popolare)
In 15 giorni di candidatura abbiamo ottenuto un risultato straordinario. Il nostro contributo nasce dal fatto di dare un nuovo indirizzo che porti a maggiori investimenti per lo sviluppo del territorio. Oggi non ha vinto nessuno per l’astensionismo del 55%. Il nostro progetto politico nasce da qui.
Giuseppe Ventura (candidato non eletto Sicilia Futura)
Dispiaciuto per il risultato personale molto giù rispetto alle aspettative, frutto di una campagna elettorale improvvisata in un momento in cui il centro sinistra sprofonda. Ora occorre una riflessione e poi si riparte.
Giuseppe Di Cristina (segretario cittadino Pd)
Una bella giornata per il Pd che dopo due anni difficili, si è rimesso a correre. A chi parla di frammentazione del partito, rispondo che l’unità c’è stata. Ciò ha significato il successo dell’onorevole Arancio con più di 4000 voti di preferenza. Noi faremo sicuramente opposizione a Musumeci però Gela sarà presente al parlamento siciliano con Arancio. In questa fase Gela ha bisogno di rappresentanza.
Peppe Licata (dirigente cittadino Sicilia Futura)
Penso che con questo risultato c’è un pezzo di centro sinistra che conta e che si possa ripartire. Non oso affermare che il dato sia deludente ma sicuramente ci aspettavamo di più. Abbiamo fatto una campagna elettorale splendida però non so se questo progetto continuerà a durare. Questo gruppo ora dovrà rimboccarsi le maniche e ripartire. L’avere raggiunto il 5% a livello regionale non è cosa di poco conto.
Simone Morgana (Movimento 5 Stelle)
Molto soddisfatti perché è il frutto del lavoro fatto in città. Il M5S che era scomparso ora si è affermato come partito forte. Altra soddisfazione è che partiti come Forza Italia o il Partito democratico hanno conseguito una percentuale minore, 12 punti in meno. Solo come coalizione hanno raggiunto queste percentuali. Per noi prendere 20 mila voti è un grosso successo e per Nuccio Di Paola ancora di più.
Lucio Greco (Un’altra Gela)
Da democratico rispetto la volontà popolare che ha dato la vittoria Musumeci e al centro destra. Ho viva preoccupazione per l’alta percentuale dei non votanti. Mi auguro che si possano dare risposte concrete per la rinascita della nostra città. Auguro al mio presidente ed ai parlamentari del nostro territorio di impegnarsi concretamente per la provincia e per Gela colpita da una crisi senza precedenti.
Enzo Cascino (Diventerà Bellissima)
La mia analisi è positiva se si guarda al risultato di Anna Comandatore fatta all’ultimo momento. 1600 voti non sono da disprezzare se consideriamo altri avversari politici che fanno politica da vecchia data. Non abbiamo sfigurato se guardiamo ai dieci candidati locali e anche forti. Ci sentiamo soddisfatti perché siamo diventati la quarta forza politica più votata a Gela con Anna Comandatore.
Totò D’Arma (dirigente Mdp - Art. 1)
Contento per avere raggiunto il quorum richiesto, tant’è che abbiamo la presenza di Fava all’Ars. La cosa ci incoraggia perché ci proietta in un contesto nazionale dove si spera di recuperare quel centro sinistra unito che non è stato possibile realizzare in Sicilia. Quel che ci preoccupa è l’astensionismo. Riguardo a Gela ci aspettavamo qualcosa in più però l’affermazione avuta ci incoraggia.
Sara Bonura (Capogruppo consiliare Megafono)
Siamo soddisfatti del risultato raggiunto. Non era molto difficile vincere con la presenza di dieci candidati. Noi abbiamo lottato per raggiungere questo risultato. Essere arrivati come primo partito dopo il Pd è una grande soddisfazione. Anzi non ci siamo discostati troppo dal Pd. Pur non essendo stati i primi, è sempre una bella riconferma a Gela. E ciò ci lascia estremamente felici.
Lillo Speziale (Partito Democratico)
Quando il partito si mobilita, raggiunge i risultati malgrado un’operazione di grande chilleraggio da parte di chi si candidava non per essere eletto ma per impedire l’elezione di Arancio, obiettivo fallito. Mi auguro che attorno al parlamentare si ricostruisca una classe dirigente adeguata ad affrontare le tante problematiche del territorio.
Miguel Donegani (Partito Democratico)
Abbiamo sofferto ma alla fine abbiamo Arancio rieletto. I voti che ci aspettavamo sono arrivati con grande soddisfazione merito di una candidatura credibile che ha saputo unire diverse anime. Quando il partito è unito, c’è.
Gianpaolo Alario (dirigente regionale Pd)
Elezioni complicate per la spaccatura a sinistra. Bisogna ricostruire un percorso dove il Pd deve essere il partito guida della sinistra che deve lavorare in sinergia. L’elezione di Peppe Arancio dovrà essere viatico per un percorso di sviluppo per la città e il territorio. Il Pd dovrà fare un’analisi per verificare le cose che mancano.
Stefano Scepi (segretario giovani Pd)
Il partito più grande è quello dell’astensionismo. Però bisogna valutare il dato positivo del Pd in tutta la provincia. Ora bisogna puntare su una nuova classe dirigente ritrovare un’unità e molto sul mondo giovanile. Il dato dell’on. Arancio non avevo dubbi.
Guido Siragusa (consigliere comunale Pd)
Risultato chiaro a Gela. In Sicilia un ciclo è finito e bisogna puntare sul rinnovamento. Da questo Pd dobbiamo partire e andare avanti. Non è un partito con i confini labili dove si entra ed esce a piacimento. Non sarà più possibile. Oggi Gela vive una parte di vittoria.
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