Elezioni Ars.1/Vince Musumeci, Cancelleri a ruota

Nello Musumeci (centrodestra) è il nuovo presidente della Regione siciliana.

Subito a ridosso Giancarlo Cancelleri (grillini) ed a seguire, ma ben più staccati, Fabrizio Micari (centrosinistra), Claudio Fava (sinistra) e Roberto La Rosa (indipendentisti). Musumeci potrà contare a malapena su una maggioranza precostituita all'Ars (36 deputati compreso lo stesso governatore isolano) nelle cui fila è stato eletto solo uno dei tre deputati espressi dal collegio nisseno: il forzista Michele Mancuso che ha impedito al gelese Pino Federico di essere rieletto all'Ars per la terza volta.

 

Sfiorato dunque l'en-plein gelese: gli altre due seggi, infatti, sono andati ad appannaggio di due gelesi, vale a dire il pentastellato Nuccio Di Paola (debuttante) ed il piddino Giuseppe Arancio (seconda legislatura di fila). Ai tre va aggiunto il seggio che tocca di diritto al grillino nisseno Cancelleri, quale “primo degli sconfitti” nella corsa alla Presidenza della Regione.


A differenza di Cancelleri, Musumeci non ha rappresentato alcun valore aggiunto rispetto alla sua coalizione, anzi prende meno. In un contesto di bassa affluenza dell'elettorato, che rivitalizza il peso specifico del “voto strutturato”, l'effetto trascinamento delle liste si è rivelato un elemento decisivo per il suo trionfo ed anche per lo sgambetto rifilato al diretto antagonista proprio nel collegio nisseno, dove Musumeci si impone con il 41,8% dei consensi, a fronte del 43,9% dell'intera coalizione a sostegno.


Nel 2012 il centrodestra si presentò spaccato in due tronchi: entrambi nel collegio di Caltanissetta si attestarono al 18%. Rispetto al 36% di 5 anni fa, quindi, il centrodestra incrementa il suo appeal in termini di consensi di quasi 8 punti percentuali. A fare la voce grossa è Forza Italia che dai quasi 6.000 voti (5,9%) del Pdl di 5 anni fa, passa agli oltre 16.000 voti (16,9%) di domenica scorsa, con un incremento di oltre 10.000 voti. Ad alzare le quotazioni dei berluscones nisseni, ha contribuito non poco la “faida” tutta interna tra Mancuso (6.878) e Federico (5.437). Ma un cenno lo meritano anche Diventerà Bellissima (8,6%) ed il redivivo Udc (7,5%), capaci di mettere per alcune ore durante lo spoglio un po' di apprensione al Pd (10,4%) a cui è toccato il terzo ed ultimo seggio a disposizione.


Certo, non si può negare che Cancelleri abbia perso anche “in casa” contro Musumeci, ma se guardiamo freddamente i numeri, resta ben poco da rimproverare a lui ed al movimento pentastellato. In queste elezioni, infatti, i 5 Stelle si confermano il partito più votato nell'isola così come nel collegio nisseno dove incrementano il primato. Rispetto a 5 anni fa, i grillini passano da 19.442 voti a 28.376 voti, quindi quasi 9.000 voti in più. La candidatura alla Presidenza del nisseno Cancelleri, altresì, non ha solo l'effetto di trascinare in alto la lista rispetto al 2012, ma si traduce in un sovrappiù di oltre 12.000 voti ulteriori. Nelle veste di candidato a governatore, Cancelleri infatti ottiene 40.854 voti pari al 38,5%, con un gap che paga rispetto a Musumeci di soli 3 punti percentuali. Nella veste di candidato all'Ars, Cancelleri è anche il più votato nell'intero collegio con 12.434 voti.


Ma allora chi ha perso davvero? Dal Pd fanno sapere che su base regionale confermano il 13% di 5 anni fa e che nel collegio nisseno confermano il seggio dell'uscente Arancio. Come se in questi 5 anni non avessero governato il paese e l'isola, amministrato città, gestito ministeri ed assessorati, partecipate, sottogoverno e quant'altro. Invero, l'arretramento collegio per collegio è visibile. In quello nisseno i dem passano dagli oltre 15.000 del 2012 ai poco più che 10.000 di queste elezioni e perdono un terzo del loro elettorato. Ad acuire il tutto la diaspora con Sicilia Futura ed il Megafono che insieme (7%+3%) nel collegio fanno un 10% come quello ottenuto dal Pd. Cosa accadrà allora innanzi all'uninominale del “Rosatellum” in vista delle politiche? Non passerà molto e lo vedremo.