Far West, operazione (due arresti) PS e CC per danneggiamenti a colpi di fucile in centro urbano

Martedì scorso 14 novembre nell’ambito dell’operazione denominata “ Far west” polizia e carabinieri hanno arrestato due giovani gelesi pluripregiudicati accusati di danneggiamento, con esplosione di colpi d’arma da fuoco all’indirizzo di un esercizio commerciale (bar) in orario di apertura e di una porta di ingresso di uno stabile destinato a civile abitazione, nel centro storico, porto di arma da fuoco con matricola abrasa e ricettazione.

Si tratta di Saverio Di Stefano, classe ‘93 e di Giuseppe Trubia classe ’96.

I reati a loro ascritti risalgono al 24 giugno scorso, quando alle ore 14 ignoti malviventi esplodevano, utilizzando un fucile a canne mozze, quattro colpi all’indirizzo del Bar Crispi. Mentre i Carabinieri si portavano sul posto veniva segnalato un altro episodio con altri colpi di fucile sparati all’indirizzo della porta di ingresso di una abitazione ubicata in via Generale Cascino nonché di un motociclo parcato davanti la porta di proprietà del padrone di casa.

 

Gli inquirenti hanno ipotizzato che i due episodi potevano essere collegati, visto il modus operandi adottato dai malviventi nonché dal legame familiare esistente tra il proprietario del Bar Crispi e il soggetto abitante in via Generale Cascino.

 

Grazie all'acquisizione delle immagini delle telecamere che coprivano le zone interessate dagli eventi, è stata individuata l’autovettura utilizzata per compiere i due atti intimidatori, peraltro risultata rubata qualche giorno prima a Gela. Nel frattempo è stato posto sotto osservazione in contrada Fiaccavento l’ovile dell’indagato Giuseppe Trubia.

 

Il 30 giugno scorso gli agenti hanno colto i due arrestati mentre tentavano di appiccare il fuoco ad alcuni indumenti, somiglianti a quelli indossati dal soggetto che aveva sparato all’indirizzo del Bar Crispi, che dopo accurati esami sono risultati essere identici. Nel corso della perquisizione è stato sequestrato un fucile a canne mozze, calibro 12, numerose cartucce calibro 12 nonché 3 kg di hashish. 

 

Grazie alla comparazione balistica effettuata dalla Polizia scientifica di Palermo dei bossoli rinvenuti nei due sopralluoghi è stato confermato che provenivano dal fucile senza matricola calibro 12 sequestrato al Trubia. Inoltre, ulteriore conferma che a compiere i due danneggiamenti sono stati proprio Di Stefano e Trubia è scaturita dall’analisi e confronto delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza installati nei pressi dell’abitazione del Di Stefano.

 

Inoltre un ovile limitrofo a quello del Trubia è risultato essere base operativa dei due malviventi e in un terreno nelle vicinanze è stata bruciata la Panda utilizzata per gli spostamenti durante le sparatorie.

 

Il probabile movente degli atti  compiuti una ritorsione per il danneggiamento mediante incendio di una autovettura in uso a Di Stefano avvenuto nelle prime ore del 24 giugno scorso e la spedizione punitiva potrebbe anche inserirsi in una situazione di contrasto sorta nell’ambito del traffico di droga.