Il Gela cade al “Presti” contro il Palazzolo e frena bruscamente nella corsa al vertice della classifica. Una battuta d'arresto inopinata, maturata nella ripresa dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio e culminata all'ultimo respiro di partita. Costretto dalle assenze (Moi, Bonanno, Gallon e Bruno), nonché con alcuni disponibili in panchina ma in non perfette condizioni fisiche (Cuomo e Trombino), Romano rispolvera il 3-4-2-1 con 5 difensori di fatto in campo.

 

L'allenatore del Palazzolo, Strano, replica con un classico 4-4-2, intento a giocarsela viso aperto. I padroni di casa partono bene e sbloccano il risultato già nei primi 10 minuti di gara, grazie ad un guizzo del centravanti biancazzurro Dorato, con la prima frazione di gioco che scivola via senza particolari sussulti e con Alma costretto ad uscire sostituito da Cataldi. Identico copione ad inizio ripresa ma a parti invertite: ad iniziare meglio al rientro dagli spogliatoi stavolta è il Palazzolo che riequilibra le sorti del match subito con il centrattacco Cannavò dopo una serie di batti e ribatti in area gelese, in cui c'era già stato un salvataggio a ridosso della linea di porta. Romano cambia modulo e passa al 4-4-2 con la mezzapunta Cataldi a fare le veci di Bonanno quale seconda freccia in attacco al fianco di Dorato. Il Gela spinge a testa bassa ma impatta regolarmente nell'argine eretto dagli ospiti. Anzi, è proprio il Palazzolo a rendersi più pericoloso nelle ripartenze.

 

All'ultimo minuto di recupero gli uomini di Strano completano l'incredibile rimonta con un calcio di punizione che si stampa sul palo e sulla cui carambola il più lesto di tutti è il centrale difensivo Esposito, entrato nel primo tempo dalla panchina, che deposita di testa in rete. Nemmeno il tempo di ripartire ed arriva il triplice fischio finale. L'incontro si conclude così 1-2 per il Palazzolo che viola il Presti facendo la sua partita, giocandosi le sue carte e senza rubare nulla, con tanto di passo in avanti nella graduatoria generale a squadre. Clamorosa battuta d'arresto - la prima davanti il proprio pubblico - invece per il Gela che si ferma a quota 22 punti, in condominio con l'Ercolanese nell'ultimo posto utile ai fini play-off, scavalcato da Acireale, Nocerina ed Igea Virtus, mentre la capolista Troina tira dritto come un treno.

 

Tanto basta per far scoppiare la contestazione a fine gara. Gli ultras, in tribuna per la squalifica della "curva Boscaglia", mettono in riga giocatori ed allenatore, inveendo contro i primi per lo scarso impegno ed invitando il secondo senza troppi fronzoli a dimettersi. Indiscrezioni parlano di un aut aut della società al tecnico in vista del recupero di mercoledì, sempre al “vincenzo Presti”, contro la Vibonese. Invero, con una vittoria il Gela si piazzerebbe al secondo posto in classifica mentre una sconfitta significherebbe uscire fuori dai play-out e con un pari si rimarrebbe dentro affiancando Acireale e Nocerina. Con un clima così incandescente e le tante assenze che continueranno a pesare, Romano non dormirà sonni tranquilli nelle prossime notti, sperando che il rientro di Bonanno dal turno di stop disciplinare possa essere di buon auspicio.

 

TABELLINO

Gela (3-4-2-1): Biondi; Campanaro, Raimondi, Brugaletta; Roccella, Bonaffini (20'st.Marinali), Cosenza, Chidichimo (8'st.La Vardera); Alma (30' Cataldi), Iannizzotto; Dorato. A disposizione: Cascione, De Luca, Cuomo, Pisano, Tomaino, Trombino. All. Pippo Romano.

Palazzolo (4-4-2): Ferla; Boncaldo, Lomasto, Ricca (16' Esposito), Carpinteri; Fichera (30'st. Filicetti), Doda, Grasso, Porto; Furnò (37'st. Piemonte), Cannavò. A disposizione: Aglianò, Andriolo, Riela, Puglisi, Conselmo, Gennaro. All. Giuseppe Strano ARBITRO: Acampora di Ercolano (Assistenti: Spina di Palermo e Barbata di Trapani)

Reti: 9' Dorato (G), 5' st Cannavò (P), 49'st. Esposito (P).

Note: Pomeriggio soleggiato. Ammoniti: Chidichimo, Raimondi, Campanaro, Cosenza e Marinali nelle fila del Gela; Grasso nelle fila del Palazzolo. Angoli: 3-3. Recupero: 2' pt; 5' st.

 

PAGELLE

Biondi: 5 - Non ha particolari colpe nei due goal subiti, ma fa venire spesso i brividi alla tribuna in diversi interventi, con prese incerte ed uscite a farfalla.

Campanaro: 5 - Senza Moi al fianco torna ad essere nervoso e precipitoso. Da lui ci si aspetta una maggiore lucidità.

Raimondi: 5 - Dovrebbe dominare nelle palte alte ma non è sempre così e Cannavò gli dà sovente filo da torcere specie palla a terra.

Brugaletta 5,5 - Gioca meglio dei due compagni di reparto ma non tanto da meritare la sufficienza, anche perché costretto obtorto collo a giocare da terzino sinistro e quindi fuori ruolo per buona parte della ripresa.

Roccella: 5 - Inesistente in fase offensiva, fa quel che può con l'esterno sinistro del Palazzolo, Porto, che lo mette ripetutamente in difficoltà.

Cosenza: 6 - E' l'unico che si salva in mezzo al campo, tenendo la posizione e provando ad inserirsi nelle incursioni senza palla.

Bonaffini: 5,5 - Regge solo un tempo e la squadra tiene botta non a caso. Col suo calo, dopo l'infortunio di Alma, si spengono le luci. Chidichimo: 5 - Anche per lui giornata poco brillante. Esce nelle battute iniziali del secondo tempo soprattutto perché gravato da un'ammonizione.

Alma: 6 - Tiene in apprensione la difesa avversaria finché è in campo, poi si fa male e la squadra paga dazio.

Cataldi: 5 - Sostituisce Alma ma dagli spalti realizzano che è in campo solo quando Romano lo sposta in avanti nel cambio modulo, pur senza incidere più di tanto.

Iannizzotto: 5,5 - Qualche sprazzo, ma è mancato in continuità, risentendo del resto di una manovra di gioco a dir poco farraginosa.

Dorato 6 - Segna e cerca di fare reparto da solo, anche quando ad affiancarlo è Cataldi: il che è dire tutto.

All. Romano: 5 - Le assenze sono indubbiamente una grossa attenuante ma l'ostinarsi a giocare in casa con un modulo che schiera di fatto 5 difensori fa letteralmente a pugni con l'ambizione di un campionato di alta classifica, obiettivo dichiarato ad inizio stagione.