Nel recupero infrasettimanale della terza giornata di campionato, Gela e Vibonese impattano sull'1-1 al “Vincenzo Presti”. La squadra locale è letteralmente falcidiata dalle assenze, peraltro pesantissime: Moi, Alma, Bonaffini, Gallon. Bruno e Trombino non sono della partita. Pippo Romano ha gli uomini contati ed in panchina ha solo under (classi 98 e 99) a disposizione, non riuscendo nemmeno a riempire per intero la distinta (solo 18 i convocati). Il tecnico biancazzurro cambia però modulo e schiera la difesa a 4, con una coppia di centrocampisti in mezzo e 4 attaccanti predisposti in un tridente alle spalle del pivot. Replica con un canonico 4-4-2, invece, Nevio Orlandi, profeta del miracolo Vittoria di alcuni anni or sono e che in questa Vibonese allestita per la serie superiore, può contare su gente del calibro di Allegretti, Silvestri, Tito, Altobello, Da Dalt, Brugnone, Bubas, il giovane Sowe e quel Kenneth Obodo fratello del più celebre Cristian dall'illustre passato in serie A.

 

Rispetto all'ultima performance culminata con la prima sconfitta dentro le mura amiche, è un Gela diverso, nella disposizione in campo, nell'approccio e nell'interpretazione della gara. Come domenica scorsa, invero, capitan Campanaro e compagni sbloccano subito il risultato, con un colpo di testa di Cuomo al primo calcio d'angolo battuto, ma nei minuti successivi tengono bene il campo e neutralizzano ogni velleità del quotato avversario di turno, impensierendolo costantemente.

 

Ci pensa però l'arbitro, il fiorentino (sezione di Pisa) Tedesco, a guastare i piani dei padroni di casa, con il doppio giallo e la conseguente espulsione di Bonanno a fine primo tempo, corredate da non poche perplessità sull'interpretazione degli episodi incriminati. In inferiorità numerica per tutta la seconda frazione di gioco, Romano arretra al rientro dagli spogliati i due attaccanti esterni sulla linea di centrocampo ed opta per un 4-4-1. Orlandi attende una buona metà della ripresa per togliere un difensore e passare ad un più offensivo 3-4-3, rinforzando la trazione anteriore con i cambi successivi. Tuttavia, la supremazia della Vibonese si traduce solo in una sequela di corner e mischie, fino a quella in cui il difensore Silvestri stoppa la sfera e la indirizza all'angolino da perfetto attaccante, per il pareggio che si rivelerà definitivo.

 

Il Gela, che rischia di prendere un altro goal nella mischia successiva, con il pallone che muore sul fondo a pochissima distanza dal palo, incassa un altro goal in pieno recupero. Tra domenica e questo pomeriggio, con i risultati del 90esimo minuto, gli uomini di Romano avrebbero altri 3 punti in classifica e sarebbero da soli al secondo posto, mentre grazie al punto di oggi rientrano in zona play-off mantenendo intatto il vantaggio di punti sulla diretta concorrenteì nei piani alti vittoria finale.        

 

TABELLINO

Gela (4-3-3-1): Biondi; Chidichimo (47' st Cataldi), Raimondi, Campanaro, Brugaletta; Cuomo, Cosenza; La vardera (14' st Roccella), Bonanno, Iannizzotto (27' st Marinali); Dorato. A disposizione: Cascione, De Luca, Tomaino, Pisano. Allenatore: Pippo Romano

Vibonese (4-4-2) Brugnoni; Malberti, Silvestri, Altobello (32' st Vacca), Tito; Da Dalt (20' st Franchino), Buda (40' st Luise), Obodo, Sowe; Bubas, Allegretti. A disposizione: Mengoni, Galullo, Frezzi, Pugliese, Balestrero, Carannante. Allenatore: Nevio Orlandi 

Arbitro: Marco Tedesco di Pisa (Assistenti: Ciuca e Abatantuono di Firenze)

Reti: 8' Cuomo (G); 49' st Silvestri (V)

 

PAGELLE

Biondi 6 - Incolpevole nel goal subito, si fa trovare pronto nelle poche volte in cui la Vibonese ha centrato lo specchio della porta ed in particolare sulla botta al volo nel primo tempo e sul rasoterra a giro nel secondo tempo firmati in entrambi i casi dallo spregiudicato Sowe.

Chidichimo 6,5 - Riesce a limitare i danni avendo come avversario diretto, Sowe, cioè il più tosto ed il più pericoloso dei rossoblu nell'uno contro uno. Viene avanzato nella ripresa senza cali vistosi.

Raimondi 6,5 - Tutt'altra prova rispetto a domenica. Imperioso nelle palle alte, mette la museruola all'argentino Bubas.

Campanaro 6,5 - Disciplinato ed accorto riesce a contenere tale Allegretti, che non è certo l'ultimo arrivato.

Brugaletta 7 - Annichilisce Da Dalt e pure chi lo sostituisce nella ripresa (Franchino). Impeccabile.

Cuomo: 6,5 - Rientra dall'assenza e si vede in campo. Stavolta più ordinato rispetto ad altre occasioni: magari per il diverso modulo adottato?

Cosenza: 6,5 - Gioca col cuore e con la testa, specie dopo l'ingiusta ammonizione subita. Il suo peso (specifico) nella squadra cresce col passare delle giornate

La Vardera 6 - Libero da responsabilità derivanti dall'impiego nella zona nevralgica del campo, riesce ad essere più sereno ed intraprendente sulla fascia dove viene schierato.

Bonanno 6 - Dev'essere più disciplinato in campo, evitando non solo di togliersi la maglia dopo il goal, ma anche di astenersi nel mettersi a tu per tu con il direttore di gara. Cionondimeno, i due episodi di gioco accompagnati dai due cartellini gialli da cui scaturisce il rosso, subiscono due forzature interpretative del direttore di gara, dimostratosi poco lucido tanto nel primo (sospetta simulazione in area) quanto nel secondo episodio (sospetta gomitata all'avversario). Buon primo tempo, purtroppo con sorpresa amara allo scadere dello stesso.

Iannizzotto: 5,5 - Come domenica va a sprazzi e manca ancora in continuità.

Dorato 6,5 - Lotta su ogni palla ed esce indenne dalla morsa dei due centrali Silvestri ed Altobello. Determinante il suo contributo nella ripresa giocata dai biancazzurri in inferiorità numerica

Roccella 6 - Entra in clima partita non appena subentrato a La Vardera e rispetta le consegne impartite dal mister

Marinali 6 - E' chiamato in causa nell'ultima mezzora di gioco e non si tira indietro esibendo già una certa personalità considerata l'età

Cataldi sv - entra nel finale per pochissimi minuti

Romano (allenatore) 7 - cambia modulo e ne beneficia l'approccio alla gara e la gestione successiva, benché con risorse limitatissime. Il pareggio nel finale è solo una beffa.

Tedesco (arbitro) 4 - Inutile esibizionismo, fa il macho decisionista con il giallo iniziale ai danni di Cosenza che invece aveva subito la gomitata. Troppo precipitoso sui due gialli ai danni di Bonanno. Concede minuti di recupero esagerati ed ingiustificati. Ma perché fargli fare tutti questi chilometri da Firenze fino a Gela, al sud della Sicilia oltre che dell'Italia, per venire a dirigere tutt'altro che lucidamente un match così importante fra squadre blasonate di serie D ?