Giunta azzerata. Messinese: «Vediamo cosa sanno fare i partiti»

La notizia dell’azzeramento della giunta da parte del sindaco Messinese diffusa martedì mattina, ha fatto presto il giro della città e i commenti sono stati tra i più disparati.

Di lì a qualche ora, lo stesso Messinese in conferenza stampa si precipita a spiegare le ragioni della sua improvvisa quanto clamorosa decisione. A scanso di illazioni, precisa che non è da intendersi come provvedimento sanzionatorio, ma che è legata a valutazioni prettamente a carattere politico.

 

 Sciolta quella che definisce giunta tecnica, ora vuole provarci con un esecutivo di matrice politica. Attenderà le reazioni delle forze politiche, di sapere che tipo di apporto saranno disposte a fornire e puntualizza che «non c’è necessità di aprire nuove consultazioni in quanto «già da tempo esiste una interlocuzione con esse».

 

Messinese tiene anche a precisare di non aver ricevuto alcuna sollecitazione e che la sua decisione «è un atto di rispetto nei confronti della città».

 Significative le frasi riportate nell’atto pubblico di azzeramento della giunta che così si conclude:

 

«…Rilevata l’importanza e l’urgenza di dover raggiungere il programma politico-amministrativo e che l’azzeramento della Giunta municipale non è da considerarsi atto sanzionatorio né atto che riguarda motivi personali o professionali legati ai singoli assessori, ma è da intendersi quale provvedimento dettato, oltre che, da valutazioni politiche ma anche per assicurare la coesione e l’unità di indirizzo della stessa, nell’esclusivo interesse pubblico a favore della cittadinanza e nel rispetto del buon andamento e dell’imparzialità della pubblica amministrazione».

 

– Sindaco Messinese, nel corso della conferenza stampa ha parlato di azzeramento della sua giunta e di avocazione a sé delle deleghe. Vuole dirci di più?

 

«Intanto ho ringraziato tutti i miei assessori che hanno lavorato in questi due anni e mezzo. La mia, anche se monocolore, è stata una giunta di tipo tecnico. Mi sembra giusto dopo questa esperienza vedere di formare un esecutivo di tipo politico. Questa è la motivazione base dell’azzeramento. E’ giusto a questo punto che sia la politica ad occuparsi del territorio».

 

– Le forze politiche che intende coinvolgere emergeranno da una sua probabile consultazione che avvierà nei prossimi giorni?

 

«No. Ho già una scelta in quanto in questi mesi ho fatto una serie di incontri e di confronti con tutte le forze politiche di destra e di sinistra, che però non sono mai sfociati in atti concreti consequenziali. Il mio è stato un atto concreto in cui c’è stato un momento di tranquillità perché con la litigiosità non si riesce a costruire mai. Dopo le elezioni c’è stato un momento di rasserenamento e di riflessione e quindi ho lanciato un messaggio ben chiaro. Ragioniamo per costruire la città. Io ho  fatto un passo. Adesso saranno altri a fare il loro».

 

– La sua decisione è scaturita dopo la serie di incontri degli ultimi mesi o c’è dell’altro?

 

«Assolutamente no! La  mia logica era completamente diversa in quanto puntava a valorizzare le condivisioni, quello che si vuole fare insieme, progetti e programmi condivisi. Le logiche che invece emergevano da quegli incontri erano di diverso tipo e che non mi interessavano assolutamente. Adesso c’è una opportunità per spendersi».

 

– Ci sembra che dopo la seduta in cui il consiglio ha votato favorevolmente i suoi emendamenti il clima è stato più disteso. Siamo quindi sulla strada giusta per costruire un percorso condiviso?

 

«Mio intendimento è stato sempre quello di ascoltare tutti ma ciò che non ho mai sopportato è stato l’attacco bell’e buono e immotivato». 

 

– Che tempi prevede per la formazione della nuova giunta “politica”?

 

«Quello che posso dire è che non ci saranno tempi lunghi perché la città non può attendere. Io ho lanciato il messaggio e adesso attendo la reazione degli altri.  Le forze politiche possono decidere di cogliere il momento in cui lancio il mio messaggio cogliendo l’invito o decidendo diversamente»

 

– Cosa significa attendere la reazione degli altri? Vuole precisarne meglio il senso?

 

«Voglio dire che già ci sono state le interlocuzioni e che adesso non è il momento di fare chiacchiere. Occorre fare un passo avanti e metterci la faccia, assumendosi responsabilità di governo».

 

– Le ripropongo la domanda. Quindi niente consultazioni?

 

«No. Ho sentito più volte i miei interlocutori. Torno a ripetere che non si è concretizzato mai nulla. Il mio messaggio è chiaro e inequivocabile: chi vuole offrire il proprio contributo per la programmazione e lo sviluppo della città si faccia avanti».

 

– Per concludere. Quali sono le sue sensazioni e le sue aspettative?

 

«Guardi che io sono stato sempre molto positivo nel mio modo di operare. Credo che ci siano tanti altri che agiscono ed operano come la penso io. Non si tratta di fare grandi cose. Il mio passo l’ho fatto e mi aspetto che ci siano delle proposte».