Consiglio. Si torna a discutere del Piano delle alienazioni

Si torna a parlare di piano delle alienazioni nella seduta consiliare del 6 dicembre in prosecuzione di quella del 4 dicembre.

Sono presenti al primo appello 24 consiglieri su 30. Per l’amministrazione c’è solo il sindaco Messinese. La presidente Ascia apre subito i lavori sul 5 punto all’ordine del giorno riguardante il “Piano delle alienazioni e valorizzazioni del patrimonio immobiliare del Comune di Gela”. Chiede, quindi, al sindaco di esporre la delibera.


Sindaco: «E’ un atto propedeutico che serve per consentire di alienare i beni comunali che non sono di natura funzionale. Ciò consentirà di avere risorse per le casse comunali. Questo piano è stato elaborato dalla parte tecnica degli uffici cui lascio la parola».


Si apre il dibattito con il consigliere Di Modica che è anche componente della commissione bilancio, la quale  sottolinea subito l’assenza della giunta. «Questa proposta di alienazione – afferma -  chiarisce nelle premesse che si tratta di una ricognizione del patrimonio comunale in corso d’opera.

Allo stato attuale l’Ente si sta documentando con un lavoro impegnativo. Nell’esame di questo atto  come commissione bilancio, abbiamo compreso che c’è un grande lavoro di inventario con il supporto di regolamenti. Abbiamo anche rilevato che il settore è oberato di lavoro con carenze di personale. In conclusione, allo stato non sappiamo quello che appartiene o non appartiene ai cittadini.


Subito dopo interviene il consigliere Casano. «Questa sera stiamo votando un atto – afferma – solo su alcuni beni perché non c’è corrispondenza tra i beni caricati il primo dicembre sul sito istituzionale  e i beni che andiamo a votare stasera. Voglio sapere se quest’atto va integrato o dobbiamo votarlo così». Il dirigente Lombardo chiarisce subito che i dati di tutto il patrimonio immobiliare censito sono stati caricati come settore il 30 novembre.  Cosa diversa –  chiarisce – sono i beni che l’amministrazione decide di alienare con l’approvazione del consiglio comunale.


La parola passa a Cascino che dopo alcune sue considerazioni sostiene che l’atto che si sta andando a votare  riguarda appena il cinque per cento del patrimonio comunale formato da case popolari, fabbricati vari e strutture diverse possedute da terzi per oltre venti anni,  ma anche terreni. A suo giudizio una situazione confusionaria.


Il consigliere Panebianco pone una domanda preliminare al dirigente cui chiede se gli atti sono stati scritti nell’elenco nelle forme di legge.
Cirignotta nel prendere la parola ricapitola come nel 2015 e nel 2016 si è votato sul piano delle “valorizzazioni”. Ironizza quindi sul fatto che sono stati mandati notifiche nel 2012  ai contribuenti sull’Imu per fare cassa.


Pingo  parla di una ricognizione degli immobili fatti alla carlona e si chiede chi può assicurarla che questo bilancio corrisponda a verità e quindi chiede lumi ai dirigenti presenti.


E’ quindi la volta della Bennici che sostiene che l’atto va votato perchè ci sono tutti i pareri favorevoli.  Quindi interviene il dirigente Depetro per alcuni chiarimenti  Per poi passare la parola a Guido Siragusa. «Il consiglio  nel 2016 – sostiene il dem Siragusa – non approvò l’atto. Quel piano fu bocciato. Un dirigente non può non ottemperare al volere dell’organo consiliare. Voglio sapere il perché. Chiedo che in questa delibera venga cambiato il dispositivo perché non corrisponde al vero».

Subito dopo è il dirigente Lombardo a chiarire con i dovuti riferimenti a leggi, regolamenti ed atti vari, non escludendo che possa esserci stato qualche refuso sui duecento immobili. Sull’invito della Di Modica a ritirare l’atto, il sindaco risponde picche.


Si passa alla votazione.  Manca il numero legale. Solo 13 i consiglieri presenti. Quindi tutti a casa con rinvio di ventiquattr’ore.
Senza storia la seduta precedente che è servita ai consiglieri solo per polemizzare sull’assenza del sindaco con un tiro a bersaglio verso l’assessore Morello. I primi strali sono del Pd Carmelo Orlando.

«Come mai non c’è il sindaco a presentare la nuova giunta? – stigmatizza – Mi sembra una cosa non di buon gusto». Segue a ruota Cirignotta che propone di abbandonare l’aula in assenza del sindaco. Sulla stessa lunghezza d’onda Ventura di Sicilia futura. Scerra annuncia che Forza Italia abbandonerà l’aula. Si disquisisce se l’assessore ha i poteri per restare in aula. In un clima di grande confusione alla fine interviene Siragusa chiedendo al presidente di sospendere la seduta.

 

Così la seduta sulle mozioni


Tutti insoddisfatti gli interroganti sulle risposte fornite dall’amministrazione nel Question time di martedì 5 dicembre scorso. Dopo una lunga dissertazione del primo cittadino sui lavori che si stanno realizzando al collettore fognario di Via Venezia, nella replica Luigi Di Dio assieme ad Anna Comandatore, entrambi di Energie per l’Italia hanno contestato al sindaco di essere andato fuori tema perché il tenore dell’interrogazione era di tutt’altro tipo.


«Signor sindaco – replica Di Dio – noi abbiamo parlato di completamento del collettore fognario, mentre lei non ha completamente risposto a questa domanda. L’amministrazione deve programmare e prevedere ciò che deve accadere. Devo concludere che l’amministrazione non è in grado di risolvere questo benedetto collettore fognario. E’ successo un disastro con pochi millimetri di acqua che era caduta e non una bomba d’acqua. Cosa sarebbe successo col bollettino rosso. Siamo sempre lì a contare i danni. Vogliamo accertarci dove sono le responsabilità e ed i responsabili di tutto ciò?»


Enzo Cascino parla di impianti sportivi che dovranno a suo giudizio essere assegnati con maggiore trasparenza e chiede di sapere quali sono i canoni che l’amministrazione paga per le utenze a carico degli impianti sportivi.  


La Cavallo a nome di Forza Italia invita l’amministrazione ad essere più solerte a rinnovare la segnaletica orizzontale della città ormai del tutto sbiadita.
Si ritorna a parlare di  Agroverde grazie all’interrogazione presentata da Panebianco.


Altrettanto duri i grillini con l’intervento di Morgana che denuncia una scarsa capacità di programmazione all’amministrazione nell’ambito delle opere pubbliche. Le mezze risposte del sindaco non soddisfano per nulla gli interroganti grillini e quindi il presidente pro tempore Casano dichiara chiusa la seduta per esaurimento dell’ordine del giorno.