Perché a Gela i manager della Clinica Santa Barbara chiudono il reparto di Neurologia?
La risposta è molto semplice. Non per colpa loro, ma solo per un fatto tecnico-legale. Per legge regionale le strutture pubbliche dovevano adeguarsi alla normativa. La Santa Barbara ha scelto come disciplina solo la ortopedia abbandonando l’altra disciplina, neurologia, che aveva come convenzione. Scelta mono specialistica perché non superava gli ottanta posti letto.
Sia la politica locale che le associazioni sindacali hanno chiesto all’Asp di Caltanissetta ed all’assessorato regionale alla sanità fin dallo scorso anno, in previsione della scadenza di gennaio, di non far chiudere le prestazioni in tema di neurologia alla clinica Santa Barbara. Il problema che si presenta ora è quello della continuità assistenziale, in quanto coloro che fruivano delle prestazioni dovranno recarsi in altre strutture con gravi disagi di deambulazione ed economici.
Quindi a questo punto si richiede di concretizzare all’ospedale di Gela il reparto di neurologia che sulla carta ha avuto assegnati otto posti letto ma manca personale infermieristico e personale medico neurologico. Le ipotesi per la risoluzione delle problema rimangono solo due: o si concretizza la situazione dell’ospedale di Gela o si conceda la proroga alla clinica Santa Barbara per continuare a fornire le prestazioni neurologiche ai pazienti.
Basti pensare che solo a Gela è il 20% della popolazione che soffre di postumi neurologici e non saprà dove recarsi per le cure. Ecco la corsa per evitare questo ennesimo disagio, ma la politica non avrebbe dovuto dormirci sopra. Si parla di tavolo tecnico a Palermo in queste ultime ore mentre si stanno muovendo con frenesia i responsabili della deputazione locale e dell’amministrazione con interventi separati.
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