Impariamo da Filippini a voler bene alla città

Ho letto con attenzione l’articolo del giornalista Giulio Cordaro pubblicato sul Corriere di Gela n. 16 del 26 aprile 2014 (rubrica Politicamente scorretto) e desidero ringraziarla per tutte le attenzioni che ha voluto dedicarmi.


Leggendo l’articolo mi sono preso qualche appunto che, se non le dispiace, le dettaglio nel corso di questa missiva soltanto per dovere di cronaca (lei dovrebbe esserne un esempio) e per alcune precisazioni che mi sembrano opportune.
Le anticipo che nessun astio serbo nei confronti del  legittimo lavoro che deve svolgere un professionista, apprezzato e conosciuto come lei a Gela. Ma proprio in virtù della sua etica reputo che prima di scrivere doveva perlomeno interpellarmi per acquisire tutti quegli elementi che non sono stati citati.


La mia vita professionale a Gela non è iniziata con il Festival di Napoli, di cui le preciserò in seguito il mio ruolo, ma con il concerto di Tiziano Ferro. Forse non lo sapeva o le è semplicemente sfuggito (capita e credo nella buona fede). Sta di fatto che ho iniziato ad investire a Gela organizzando un grande evento ed annunciando che quello non sarebbe stato l’unico. Infatti, ci tengo a rammentarle, nel caso le fosse sfuggito anche questo, che ho organizzato un altro concerto alle Mura Timoleontee con Mario Biondi.

 

Non solo, ma ho ideato tutta la scenografia e la coreografia della promenade all’ingresso che ha reso suggestivo e incantevole l’ac-cesso (a detta degli altri, per carità). Sono stato orgoglioso di valorizzare il sito archeologico e tutti quelli che mi conoscono sanno che il mio purismo e la mia sincerità ad operare per questa città sono indomite.


Oltre a questi due eventi musicali, per il 30 agosto 2014 organizzerò il concerto di Fiorella Mannonia, sempre alle Mura, che a Gela celebrerà il 40° anniversario della sua carriera.
Oltre ai due concerti musicali, a Gela ho organizzato la “Partita nel Cuore”, portando qui la Nazionale Calcio Tv e la Nazionale Magistrati (forse questa non era reputata così importante per essere ricordata) e sono stato l’ideatore del progetto “Uno scatto di cuore”. Un’attività che ha consentito all’ospedale di Gela (reparto Pediatria) di avere gratuitamente un macchinario reputato utilissimo dal primario (il macchinario si chiama Bilitest). L’ho regalato perché reputo che chiunque produca ricchezza ha il dovere etico di sostenere i progetti di solidarietà.


Il mondiale di pugilato non glielo ricordo perché lo ha citato lei. Aggiungo semplicemente che ho offerto alla città, per la prima volta nella storia di Gela, una diretta televisiva, cinque repliche e la ritrasmissione in 19 nazioni del mondo valorizzando il brand «Gela 2700 anni di storia».
Oltre a questi eventi esprimo la mia consulenza all’Associazione Triskelion per la Primavera dell’Arte 2014.

 

Il Festival di Napoli
Non ero il produttore ed avevo una semplice mansione esecutiva. La scelta di annullarlo è stata effettuata dal patron che ha deciso lo spostamento della location per manifestato disinteresse del pubblico. Le ricordo inoltre che il Festival di Napoli è giunto alla sua 53ª edizione ed ha la stessa importanza storica del Festival di Sanremo. Non lo confonda con il neomelodico (Gianni celeste, etc.) e si vada a rivedere il cast artistico prima di esprimere giudici affrettati.

 

Il Museo della civiltà greca
La sua mancanza divisione la porta ovviamente ad effettuare analisi che tentano di demolire i grandi obiettivi. Infatti prevale il senso della “gelosia”, “invidia” e quello di “distruggere e demolire” piuttosto che far valere quello di “costruire” operando i sinergia. Mi rendo conto che questi concetti le potranno sembrare totalmente nuovi e solitamente l’innovazione genera un po’ di paura.

 


Desidero evidenziarle le reali potenzialità di Gela nel segmento di pertinenza (che lei chiama sparate). Vada a vedersi il mio sito e se ha necessità le mando il mio curriculum, così si renderà conto che questa volta la sparata l’ha fatta lei.

Dalle sue considerazioni si evince a chiare lettere che «non ama la sua terra». L’importante è sparare sul muccio, non importa a chi e se in maniera corretta e documentata.

 

Sono a Gela per motivi familiari e lavoro in tutta la Sicilia (prossimo evento mostra collettiva a Favignana con Vittorio Sgarbi curatore. !4 giugno inaugurazione agli ex stabilimenti di Florio – La Tonnara) e in Italia.

 

La storia del cannone
Per quanto riguarda il cannone “taroccato” ci sono solo le sue dichiarazioni e il Sig. Cassarino è salito volontariamente sul ring per ricevere dalle mani dell’Assessore Giuseppe Ventura l’assegno di 2.000,00 euro (duemila). La somma anziché essere erogata al sottoscritto, evitando un passaggio inutile, è stata intestata direttamente all’Archeo Club che dispone dei titoli per richiedere il contributo al Comune.

 

Il Sig. Cassarino, emozionato e sorridente, ha pubblicamente fatto vedere a tutti l’assegno e il suo consenso all’accettazione. Qual è il problema? Il contributo anziché darlo io lo eroga il Comune, approntando le richieste previste dalle norme di legge in materia. Siamo in attesa della data in cui verrà recuperato il cannone (all’epoca dell’evento del pugilato avevamo stimato il 6 aprile).


Le chiedo scusa se da emigrante ho imparato ad amare ed apprezzare questa città, da cui molti vorrebbero fuggire. Io vado nella direzione opposta, dimostrando che Gela è ricca di tesori e di opportunità. Il cieco sono io o lei?
Tanto le dovevo.
Gela, 127 aprile 2014
Gianni Filippini


Risponde Giulio Cordaro

Non ho ben compreso (ho seri limiti, io…) la nota di Gianni Filippini in replica al mio “Politicamente scorretto” della scorsa settimana. Personalmente non ho nulla contro Filippini, né contro altri che svolgano il proprio lavoro in modo serio e concreto. Mi sono limitato a fare risaltare alcune “particolarità” che tuttavia non trovano grandi spiegazioni nella replica del manager rampante.


Filippini ci fa sapere che ha “investito” a Gela, e per ben 720.000 euro, ma non è ben chiaro chi ha fatto l’investimento: lui o altri? In quanto all’annullato Festival di Napoli, sostiene di essere stato solo consulente tecnico. Ne prendo atto, ma negli annunci ufficiali di presentazione (e di annullamento) Filippini veniva presentato come “produttore”.


Confusa è la spiegazione sui duemila euro non pervenuti a Franco Cassarino per il recupero del cannone. Per «evitare un passaggio inutile» la somma, anziché a Filippini (che l’avrebbe girata a Cassarino) sarebbe stata erogata all’Archeoclub, perché richiedesse un contributo al Comune. Ma anche questo è un “passaggio inutile”, tant’è che i soldi ancora non si sono visti.


In quanto al Museo della Magna Grecia, Filippini parla in modo improprio di “invidia” e “gelosia”, di “voglia di distruggere” anziché “costruire” in sinergia. Ma invidia “de che” – direbbero a Roma? Invidia per una “sparata” visionaria? Nulla di tutto ciò, anche perché di solito si prova invidia per qualcuno o qualcosa che si trovano ad un gradino superiore della scala, e non è il nostro caso. In quanto alla considerazione che chi lo critica “non ama la sua terra”, Filippini non sa proprio di cosa parla.
Di “sparate” mediatiche Gela è stata sommersa per sette anni, e il risultato non è stato dei migliori. Oggi che lo “sparatore principe” si è trasferito a Palermo, non sentiamo il bisogno di ulteriori elucubrazioni visionarie. A parte il fatto che quando qualcuno mi dice che ha una “visione” gli chiedo di precisare se l’ha avuta prima o dopo la “canna”.


Ma tant’è. Filippini ha lanciato l’idea del “colosso di Gela” di 32 metri (quello di Rodi, una delle sette meraviglie del mondo, era di 35, quindi siamo alla grandezza naturale), e dobbiamo tutti ringraziarlo per l’idea che diventerà il simbolo della nuova Gela. Ma per dimostragli che anch’io amo la mia terra, voglio rilanciare. Chiederò al sindaco Fasulo di intervenire subito affinché Gela sia sede dell’Expo 2020.

 

Perché farla a Dubai? Cos’ha Dubai più di noi? Il deserto e la sabbia? Ce l’abbiamo! La mancanza d’acqua? Ce l’abbiamo! I cammelli? Ce li procuriamo! E poi, cominciamo a lavorare per le Olimpiadi del 2024, siamo ancora in tempo. Magari anche le Olimpiadi invernali, tanto un po’ di neve artificiale ce la riusciremo a procurare. Oops, ma cosa mi hanno dato? Mi sa che devo cambiare spacciatore…