Lucio Greco «Ricandidarmi a sindaco? Se me lo chiedono...»

Lucio Greco «Ricandidarmi a sindaco? Se me lo chiedono...»

Non esageriamo di certo nel ritenere l'ufficializzazione del passaggio di Lucio Greco (nella foto) e del gruppo “Un'Altra Gela” nel “Progetto Civico per Gela”, come la più grande novità registrata in settimana per quanto concerne il panorama elettorale per le prossime comunali.

Ufficializzazione avvenuta con tanto di conferenza stampa e la firma con foto commemorativa del patto d'intenti da parte dell'avv. Greco, aggiuntasi alle sottoscrizioni già effettuate a suo tempo da Terenziano Di Stefano per “Una Buona Idea”, Francesco Salinitro per “Unione dei Siciliani” e Giuseppe Licata per “Gela punto”. Una scelta, quella di Greco, che avrà le sue ripercussioni anche nella già fragilissima tenuta del centrodestra locale, frazionato tra gruppi a loro volta tutt'altro che compatti fra le proprie fila.

«Ho scelto di aderire a questo progetto civico – ci risponde – perché ritengo che i movimenti civici, per il loro radicamento nel territorio e liberi da certe logiche e meccanismi insiti nella gestione dei partiti, riescono pienamente ad interpretare le esigenze della popolazione. Senza per questo rappresentare un'alternativa assoluta ai partiti – precisa Greco – anzi sono sempre convinto che i movimenti civici debbano essere aperti al dialogo con i partiti affinché i movimenti civici possano ambire a costituire, di fatto, il collante tra il territorio e quei partiti che vogliono spendersi per la rinascita di Gela».

A proposito di territorio, le concomitanti elezioni europee rischiano di influenzare nel voto le amministrative e quindi di favorire il trend positivo di Lega e Movimento Cinque Stelle che sono al governo del paese. Ma per l'avv. Greco i margini ci sono lo stesso: «Dobbiamo semplicemente far capire agli elettori che le elezioni europee e quelle amministrative sono due cose assolutamente diverse.

Nel primo caso si tratta di disegnare la nuova Europa ed è quindi giusto che prevalgano i propri ideali. Nel secondo caso si tratta di dare una guida alla città e scegliere un governo che, in modo serio e responsabile, riesca a risollevarla dal baratro in cui è stata fatta sprofondare. Gli esempi in quanto a risultati ed esiti diversi, a seconda del tipo di elezioni, sono numerosissimi e si possono contare a migliaia».

Poter muoversi e battersi nella “libertà civica”, pensando di dover scegliere e decidere per la collettività nella “responsabilità politica”, per Lucio Greco è dunque un qualcosa assolutamente possibile. Del resto, il suo passato lo testimonia. Uomo politico collocabile sostanzialmente nell'area di centrodestra e già consigliere comunale diversi anni fa, Lucio Greco è stato anche un esponente di spicco dell'associazionismo locale specie in una vertenza, come quella dell'acqua, tanto cara suoi concittadini.

Nella veste di avvocato ha condotto una serie di azioni legali che hanno permesso a gelesi di ottenere dal gestore somme non dovute e da Presidente dell'Associazione “Cittadini per la Giustizia” ha portato avanti una battaglia atta a rivendicare ed ottenere una più equa gestione del servizio idrico integrato, sul piano delle tariffe, nonché il diritto “comunque” all'acqua delle famiglie che, non potendo pagare le bollette, subiscono il distacco dei contatori.

Alle scorse elezioni amministrative tentò la corsa, sostanzialmente solitaria e con l'ausilio di due sole liste civiche, di fatto in quanto a consistenza una lista e mezzo, alla poltrona di primo cittadino, ottenendo uno strepitoso risultato fino a sfiorare il ballottaggio per una mangiata di voti. Tutti si chiedono, ci riproverà? «Innanzitutto – sottolinea Greco – voglio osservare che tre anni e mezzo fa, non sono andato al ballottaggio solo perché alcuni personaggi della vecchia politica hanno preferito far convergere i voti dei propri fedelissimi verso Messinese che, caso unico in tutta Italia, neanche si fosse trattato di un illustre politico alla stregua di Aldo Moro o Enrico Berlinguer, ha preso quasi il doppio dei voti del movimento che lo sosteneva.

Evidentemente – prosegue l'avvocato – le mie battaglie avevano dato molto fastidio a certi centri di potere più o meno occulti che hanno messo in campo tutte le strategie per ostacolarmi. Buon per loro che ci sono riusciti, ma oggi come allora mi chiedo: a quale prezzo? I danni provocati da questa scellerata scelta, infatti, sono sotto gli occhi di tutti. Per quanto concerne poi una mia eventuale ricandidatura a sindaco – conclude Greco – qualora ci fossero le dovute condizioni e se ne presentasse l'esigenza, non mi tirerei certo indietro».