L'esercito dei candidati "bruciati", tanti nomi, potenziali, papabili, quasi certi e poi scomparsi

L'esercito dei candidati "bruciati", tanti nomi, potenziali, papabili, quasi certi e poi scomparsi

A tre settimane dal termine ultimo per la presentazione ufficiale delle liste e delle candidature a sindaco, permangono quattro gli aspiranti al vertice municipale: Maurizio Melfa, Lucio Greco, Giuseppe Spata e Simone Morgana.

Rimane in stand-by la possibilità di una quinta candidatura qualora “Energie per l'Italia” il cui referente è il più volte consigliere comunale Peppe Di Dio, il “Popolo della Famiglia” il cui referente è Emanuele Zappulla, accanto altri gruppetti componenti il cosiddetto "listone", decidessero di correre da soli con un proprio candidato.

Sono 8 al momento le liste depositate presso l'ufficio elettorale ai fini della raccolta e convalida delle sottoscrizioni, che ricordiamo devono essere comprese tra un minimo di 400 ad un massimo di 1.000: “Una Buona Idea” che ha già superato il limite minimo di 400 sottoscrizioni convalidate, “Azzurri per Gela” (l'ala mancusiana di “Fi” ed altri), “Uniti-Siamo Gelesi” (“Pd”, “Sicilia Futura” ed altri), “Un'Altra Gela”, “Avanti Gela” (l'ala federiciana/bartolozziana di “Fi”), “Spata Sindaco”, “Noi con Gela” e, per l'appunto, la lista di “Energie Per l'Italia/Popolo della Famiglia”.

Mancano all'appello le tre liste civiche a sostegno di Melfa: l'ipotesi più verosimile diventa quella di uno/due giorni di “convention” con un notaio a presenziare e convalidare almeno millecinquecento firme (ossia almeno cinquecento a testa per ognuna delle tre liste). A ciò vanno aggiunte le liste che presentandosi col simbolo appartenente a gruppi parlamentari dell'Ars, ovvero della Camera o del Senato, non hanno bisogno di raccogliere firme: e cioè “Movimento 5 Stelle”, “Lega”, “Fratelli d'Italia” e “Udc”.

Ricapitolando, abbiamo: il candidato Spata con un potenziale di 6 liste a sostegno (Spata Sindaco, Avanti Gela, Noi con Gela, Lega, Udc e Fratelli d'Italia); il candidato Greco con un potenziale di 4 liste a sostegno (Una Buona Idea, Un'Altra Gela, Azzurri per Gela e Uniti Siamo Gelesi); il candidato Melfa con un potenziale di 3 liste a sostegno (Melfa Sindaco, Ripartiamo da Zero e Cambiamola Adesso); infine il candidato Morgana appoggiato della Lista del Movimento 5 Stelle; con la lista Energie per l'Italia/Partito Popolare che deve ancora decidere cosa fare.

In tutto sarebbero, dunque, al massimo 15 liste per un totale al massimo di 360 candidati, vale a dire pressochè la metà dei candidati al civico consesso nella scorsa tornata elettorale comunale. Ma non è escluso che le liste siano alla fine anche meno, con assottigliamento ulteriore del numero complessivo dei candidati al consiglio comunale, a quali si aprono a questo punto intere praterie del “consenso”, sempre se saranno bravi a batterle a tappeto ed occuparle.

Va da sè, d'altro canto, che qualora dovesse ripetersi una campagna elettorale silenziosa ed anonima, senza comizi, dibattiti pubblici, confronti diretti ed indiretti, come è avvenuto per le recenti regionali e nazionali, con il dimezzamento dei candidati consiglieri e della loro “spontanea” capacità di mobilitazione dell'elettorato (tra parentele ed amicizie), l'eventualità di un ulteriore aumento dell'astensionismo diventa altamente plausibile, con il rischio di superare il 50% degli aventi diritto e diventare il “partito di maggioranza assoluto” in città.

Ci apprestiamo, quindi, ad entrare nel pieno della campagna elettorale e di nomi ne sono stati “bruciati” a iosa. I primi ad uscire fuori dal cilindro magico della candidature a sindaco, furono quelle degli ex deputati regionali Miguel Donegani e Lillo Speziale, ma se il primo declinò l'invito subito a gennaio, il secondo è sembrato sul punto di scendere in campo fino all'ultimo. Sempre nel Partito Democratico si fecero poi i nomi di Guido Siragusa ed Alessandra Ascia. Sostenuta da alcuni “cespugli” del centro sinistra fu la voce di un ritorno in auge dell'avv. Franco Gallo.

In campo “moderato” le due candidature che hanno tenuto banco per diversi giorni sono state quelle del dirigente scolastico Maurizio Tedesco e del prof. Massimo Catalano. Nel centrodestra due candidature portate avanti praticamente fino alla notte dell'accordo su Spata, furono quelle di Pino Federico e Vincenzo Cirignotta. Lo stesso Federico in sua alternativa aveva fatto i nomi di Giuseppe D'Aleo e Giampiero D'Aleo. Tra Terenziano Di Stefano e Greco, il patto civico scelse il secondo, con il primo nel ruolo di vicesindaco. Tra i grillini accanto Morgana, fu fatto prima il nome di Antonio Cuvato, poi del consigliere uscente Enzo Giudice