E giunta fu. Liardi a sorpresa

E giunta fu. Liardi a sorpresa

Giunta Greco al varo.

Riconferme per Totò Sammito, Terenziano Di Stefano, Nadia Gnoffo e Florinda Iudici. Completa la cinquina Ivan Liardi, cofondatore della lista "Impegno Comune" con quelli del Popolo della Famiglia e Sviluppo Democratico. Liardi sostituisce il primario di pediatria Rosario Caci, diventato incompatibile con l'elezione del cognato Rosario Faraci entrato in consiglio comunale grazie al premio di maggioranza che aggiunto altri due seggi a quello conquistato nel primo turno dalla lista "Una Buona Gela", vera lista civica ed autentica sorpresa di questa consultazione elettorale.Sammito è in quota "Un'Altra Gela", Di Stefano è espressione della sopra citata "Una Buona Idea" mentre Nadia Gnoffo, commissario cittadino di "Forza Italia" è in quota "Azzurri per Gela", così come l'autonomista Liardi è in quota "Impegno Comune"

Un cenno a parte lo merita Florinda Iudici che diverse ed insistenti indiscrezioni danno in quota Gulizzi-Casciana, in virtù di un accordo di apparentamento solo politico e non tecnico siglato prima del ballottaggio, ma che ufficialmente la stessa Iudici ha smentito, dichiarando in un talk show locale, di essere stata espressa in “quota sindaco” mentre quest'ultimo al suo fianco annuiva.

Rimane fuori, per adesso, il Pd, la cui scelta sembrava ricadere in Grazia Robilatte o Giuseppe Fava. Niente da fare nemmeno per Cristian Malluzzo (consigliere uscente) in quota "Sicilia Futura". Rimane a secco pure il "Popolo della Famiglia" che aveva indicato Renato Messina ed il candidato alle europee Fabio Nalbone, accontentati invece gli autonomisti con Liardi. Nessun posto assessoriale infine per i due cofondatori, assieme a Terenziano Di Stefano, del progetto civico cui in un secondo momento ha aderito Greco, vale a dire Francesco Salinitro e Giuseppe Licata.

Per entrambi, così come Simone Siciliano, Gianni Mauro ed altri assessori della giunta Messinese, si sono già utilizzati i termini di “impresentabili”, “lettera scarlatta” e quant'altro. Invero, la non presenza nella giunta Greco di esponenti che fecero parte della giunta Messinese è dettata dalla esigenza, ragionevole, di non far apparire la giunta Greco come continuità “politica” della giunta Messinese. Che ci debba essere una continuità “amministrativa” con la pianificazione e la progettuale ereditata dalla giunta passata, non solo è auspicabile ma anche doveroso nel perseguimento dell'interesse della città.

Insomma, Greco si dice pronto a partire, con i primi cinque assessori nominati e già iniziano i mal di pancia. Il sindaco ricorda che c'è tempo e spazio per tutti. Se il consiglio comunale adottasse la modifica statutaria in estate sul numero degli assessori, si può fare anche in una sola seduta, già a settembre ci sarebbero altri due posti in giunta da coprire. Ci sono poi le nomine alle partecipate, Ghelas in testa e tutto il “sottogoverno”. Senza dimenticare i ruoli all'interno del consiglio comunale la cui prima seduta è stata fissata per venerdì 8 giugno alle 18:30.

Il problema è che ciò che si scrive “spazio per tutti”, chiamasi altrimenti “poltroncina” e si traduce, soprattutto, in un “nodo da sciogliere” per il sindaco e la sua maggioranza. Il primo di questi nodi è sicuramente quello legato alla presidenza del civico consesso e riguarda il sindaco con la sua maggioranza e gli eventuali rapporti con le opposizioni. Tra i più interessati al ruolo, non lo ha mai nascosto, è Totò Sammito.

Qualora il più votato della coalizione a sostegno di Greco dovesse essere eletto alla presidenza del Consiglio, si libererebbe subito, appena dopo la prima seduta del consiglio comunale, un posto in giunta per le conseguenti dimissioni di Sammito da assessore. Chi ne prenderà il posto sarà espressione del Pd o altri, come ad esempio Sicilia Futura che mira con il consigliere Peppe Morselli, anch'egli senza nasconderlo più di tanto, alla presidenza del Consiglio. E ci sono le opposizioni poi da non sottovalutare, pronte a sfruttare indecisioni e fratture interne. Opposizioni a cui va comunque garantita, quale risultato minimo, almeno la vicepresidenza, ed il nome più gettonato al riguardo è quello di Totò Scerra, mentre per almeno una presidenza alle commissioni si penserebbe alla riconfermata grillina Virginia Farruggia.