Patti, agende e protocolli a perdere. Siciliano: «Mancano esecutori validi»

Patti, agende e protocolli a perdere. Siciliano: «Mancano esecutori validi»

Ora che s’intravede una ripresa dalle misure restrittive dovute al covid-19, torna ad infiammarsi il dibattito sui milioni di euro che tra protocolli, agende, patti e quant’altro, potrebbero essere sfruttati cercando di evitare gli errori del passato, magari indagando a fondo sugli stessi e chiedendosi cosa non sia andato per il verso giusto.


Ne abbiamo parlato con chi, nella precedente amministrazione, ha avuto a che fare con tutto questo, vale a dire l’assessore di competenza al ramo e vicesindaco nella giunta Messinese, ing. Simone Siciliano (nella foto).
«Nella mia breve ma intensa esperienza amministrativa, ho appurato – replica Siciliano – che la malattia del “nanismo” ci ha costretti per anni a guardarci la punta dei piedi senza vedere cosa ci accadeva attorno. In quanto amministrazione in carica avevamo elaborato una strategia d'insieme che gli attuali esecutori, evidentemente, non hanno ancora compreso.

Una strategia che poggiava sull’innovazione tecnologica supportata dal settore giovanile, pur senza quell’università mai realizzata a Gela, attraverso “Macchitella Lab” che avrebbe avuto lo scopo di creare startup e spin-off a supporto delle imprese locali, per provare ad uscire dai confini dello stabilimento e puntare sull’innovazione dell’agroalimentare, della filiera del packaging e della logistica. Una strategia che poggiava pure sulla consolidata esperienza del settore industriale, sfruttando la sua favorevole posizione geografica e guardando convintamente ai settori dell’intermodalità e della logistica, oltre alla produzione di biocarburanti e bioplastiche».

Una strategia, aggiungiamo noi, che andava sostenuta con le compensazioni del protocollo, finanziamenti dell’area di crisi complessa, l’agenda urbana e patto per il sud. Ma poi è arrivata la sfiducia ed il commissariamento.
«Chiaramente – aggiunge Siciliano – l’attuazione di tale processo ruotava attorno alla credibilità dei riferimenti locali nei confronti dei partner istituzionali come regione e governo centrale, nonché nei confronti di investitori esterni che hanno manifestato l’interesse ad investire sul territorio. Con il commissariamento si è creato un vuoto insanabile che ha fatto desistere anche gli investitori più convinti, che hanno ritirato le proposte di investimento, già presentate in fase di manifestazione di interesse, scegliendo altre aree e lasciando Gela. Oggi stanno mancando gli interlocutori validi e credibili nell’attuazione di un’azione di strategia di lungo periodo che necessita la quotidiana interlocuzione operativa con stato, regione e investitori privati».

Proviamo allora a scendere più nel dettaglio, iniziando dal protocollo e dall’area di crisi complessa: «l’ultimo incontro operativo per la verifica dello stato di avanzamento sia del protocollo Eni che dell’attuazione del piano di riconversione e rilancio dell’area di crisi, risale a metà del 2018. Nello specifico per l’area di crisi industriale complessa venivano approvati il piano di riconversione e lo stanziamento di risorse per il finanziamento a fondo perduto di iniziative imprenditoriali, nonché l’incentivazione e le agevolazioni per le assunzioni. Per il protocollo di intesa veniva condiviso con le associazioni di categoria Nazionali del trasporto marittimo (Confitarma) e della produzione di Gas (Federmetano e Assogas liquid) e di trasporto su gomma (Anita e AssoTir), il piano di sviluppo per la realizzazione di impianti di produzione di carburanti gassosi, liquefatti, per lo sviluppo della rete di distribuzione in Sicilia e nel mezzogiorno d’Italia, collocando Gela come “hub” nel mediterraneo.

Attività inserita nel “piano strategico delle aree logistiche della Sicilia orientale” siglato con il Ministero delle infrastrutture e l’Agenzia per la coesione territoriale, i comuni di Catania, Augusta, Siracusa e Pozzallo, che oggi nessun rappresentante del territorio sta seguendo. Sicché, del protocollo ad oggi rimangono attuati gli unici procedimenti di bonifica rilasciati dal “tavolo permanente delle bonifiche”, istituito nel 2015 per volontà del sottoscritto; le autorizzazioni alla creazione degli impianti “green”, come il “Waste-to-Fuel” e gli accordi di attuazione per la spesa degli oneri di compensazione (raggruppati in dettaglio nel box a fianco, ndr), che delineano l’unico quadro di sviluppo percorribile per rispondere alle esigenze del territorio».

Sulla portualità e la zona economica speciale cosa può dirci? «Si tratta – chiarisce Siciliano - di strumenti attuativi per l’attrazione di investimenti infrastrutturali e produttivi che andavano governati con la creazione del sistema portuale gelese, meglio specificato nel “masterplan” redatto da “Rina Consulting” e che prevedeva, con tanto di progettazione esecutiva condivisa con le imprese del territorio, la realizzazione in fasi successive, di uno “yard” di costa per la movimentazione di manufatti di grandi dimensioni, di una piattaforma logistica fuori costa e di un porto turistico con spazi ricettivi e commerciali. Purtroppo oggi sono molto scettico sul fatto che si riuscirà a portare a casa qualcosa di positivo. Me lo fanno pensare l’assenza di un “governance” di alto livello, l’occasione persa con un presidente della Regione, gelese, la pantomima sulla darsena commerciale».

E l’agenda urbana? «Rischia di fare la fine del “patto per il sud”, inattuato e con la revoca di risorse importanti, se il Comune – sottolinea Siciliano - non si doterà di un’adeguata struttura di soggetti altamente professionalizzati e di una società di studi economici, in grado di attuare operativamente il piano sotto il ligio controllo dei funzionari comunali. Stiamo parlando di digitalizzazione dei processi di pubblica utilità; energia sostenibile; contrasto al cambiamento climatico ed al dissesto idrogeologico, in cui rientra il consolidamento del costone a ridosso della bretella Borsellino; inclusione sociale; per un totale di poco oltre 36 milioni di euro di cui oltre 20 milioni destinati a Gela e 16 milioni al Comune di Vittoria, partner dell’iniziativa. Ebbene, ad oggi si registra solo qualche piccolo incarico sotto soglia, solito stratagemma dei favoritismi clientelari per l’accrescimento del consenso elettorale più che del rispondere ai bisogni del territorio».

Uno scetticismo il suo che, da quanto appena da lei asserito, intuiamo estendere anche al patto per il sud: «sì perché – motiva Siciliano – vedo tanta preoccupazione per ciò che si sta perdendo a causa della scelta di far commissariare il comune e che alla fine ha prodotto esclusivamente un vuoto operativo in fase progettuale ed esecutiva di oltre un anno, ma al tempo stesso non vedo altrettanta solerzia nell’esecuzione di oltre 10 gare affidate per la realizzazione di oltre 15 milioni di euro ereditati dalla precedente amministrazione. Né tantomeno, vedo imprimere il giusto impulso e priorità per il completamento delle procedure di gara e l’avvio dei rimanenti progetti trovati già esecutivi. Il rischio diventa così quello di perdere un’opportunità storica unica e irripetibile per il territorio».

Valutando l’operato dell'attuale amministrazione ne consegue che «vivere in una sorta di galleggiamento operativo, attendendo che siano altri a prendersi la responsabilità di decidere– conclude Siciliano - tra una passerella e l’altra, non aiuterà il territorio ad uscire dalle sabbie mobili. Un esempio è la gestione dei rifiuti su cui tanti passi indietro si stanno facendo, fino a revocare i giorni di raccolta essenziali per la collettività e che nel periodo estivo faranno aumentare a dismisura i conferimenti di indifferenziato in discarica. La stessa Ghelas ha visto due cambi al vertice, ma si continua ancora a parlare di un piano industriale che, per la sua stesura, si costituisce una task force che dovrà ancora… pensarlo. Gac e Gal rappresentano due opportunità con una disponibilità potenziale di circa 10 milioni di euro, non accompagnate da pianificazione organica per la solita miopia politica».

L’eredità sulle compensazioni lasciata dalla giunta Messinese e dall’assessore Siciliano

Di seguito l’insieme degli accordi di attuazione per la spesa degli oneri di compensazione che interessano trasversalmente tutti i settori in crisi. Accordi firmati tra Eni, Comune e Regione, inseriti nell'accordo di programma per l'area di crisi complessa firmato al Mise.
Perché – si chiede e ci chiede Siciliano – anziché pensare a come cambiare gli accordi, non fanno invece una verifica con il Mise su quanto ancora non attuato?

Costituzione del Fondo di Progettazione interventi POR-FESR 14-20 AGENDA URBANA
• Importo: € 1.000.000,00
• Obiettivo: garantire gli strumenti finanziari per l’attuazione dell’Agenda Urbana in coerenza con la Strategia urbana sostenibile (SUS) approvata dal Dipartimento Programmazione della Regione Siciliana per potenziali investimenti a valere sui fondi europei pari a € 20.000.000,00.

• Stato Attuazione: Effettuato Bonifico Bancario da ENI su Conto Corrente Comunale in Capitoli di spesa vincolati.
• Rischi: sperpero delle risorse attraverso l’utilizzo per incarichi sotto soglia non organici al piano di sviluppo strategico.

• Interventi per la Riqualificazione della Portualità Gelese, ripristino funzionale e potenziamento del Porto Rifugio.
• Importo contributo € 5.880.000,00

• Obiettivo: effettuare uno Studio di Fattibilità tecnico economico per lo sviluppo del Sistema Portuale Gelese (porto turistico, porto industriale, Yard di costa, Piattaforma Logistica). Effettuare il dragaggio dello specchio acqueo del porto e modificare la sagoma dei bracci di protezione per risolvere il problema del continuo insabbiamento e riportare al funzionamento l’infrastruttura portuale da anni inagibile.
• Stato Attuazione: Somme stanziate. Studio di fattibilità (Master Plan) eseguito dalla società Rina Consulting presentato all’Ass.to Infrastrutture ed in attesa di essere pubblicato. Gara per la caratterizzazione dei sedimi da dragare eseguita. Ritardi nell’attuazione riconducibili a inerzia della Regione Siciliana (dipartimento Protezione Civile).

Creazione del Centro Macchitella lab.
• Importo contributo € 2.500.000,00
• Obiettivo: Creazione di un spazio Polifunzionale di aggregazione tra giovani, imprese ed istituti di ricerca scientifica pubblici e privati, che possa fungere da incubatore di impresa per la creazione di spin-off aziendali e startup.
• Stato Attuazione: Gara per la ristrutturazione degli immobili affidata, lavori iniziati a settembre 2018.

Programma di Riqualificazione delle Risorse archeologiche, turistiche e Artistiche
• Importo contributo € 4.480.000,00
• Obiettivo: effettuare la mappatura ed il recupero dei reperti archeologici sul fondale del Golfo di Gela. Allestire appositi spazi espositivi, attraverso la ristrutturazione e riqualificazione del patrimonio storico del Comune di Gela, per la creazione di nuovi Musei archeologici. Realizzazione di un centro scientifico di restauro dei reperti marini.
• Stato di Avanzamento: bloccato.

Programma di Valorizzazione Urbana “Centralità e Margini”
• Importo contributo € 12.600.000
• Obiettivo: riqualificazione urbana dei quartieri periferici e dotazione di nuovi servizi al contrasto della desertificazione socio-economico, tra i progetti di rilievo, la riqualificazione dell’ex. Dogana, la realizzazione di un ostello della gioventù presso il piazza Padre Pio, la creazione degli spalti e delle palestre presso il campo di calcio sito a Macchitella.
• Stato di avanzamento: In fase di redazione i progetti esecutivi delle opere di riqualificazione urbana.

Riqualificazione Urban e Decorso dei prospetti di edifici pubblici e privati per l’efficientamento Energetico:
• Importo contributo € 3.000.000,00
• Obiettivo: raggiungimento degli obiettivi del PAES con la riduzione dei consumi energetici e delle relative emissioni di CO2 derivanti dalla climatizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato del territorio comunale, attraverso l’incentivazione per il rifacimento dei prospetti con interventi di cappottatura degli edifici privati e l’installazione di impianti di generazione a fonte rinnovabile.
• Stato di avanzamento: In fase di redazione il bando per la richiesta degli incentivi.

Programma per la costituzione di una Fondazione di Comunità:
• Importo contributo € 2.100.000,00
• Obiettivo: A fronte di una dotazione di capitale iniziale, la Fondazione potrà essere messa nelle condizioni di raccogliere risorse dalla comunità dirigendole in maniera efficace e trasparente, secondo le seguenti linee di intervento:
– la realizzazione di opere legate al bene comune e all’interesse generale tarate sulle reali esigenze del territorio;
– la partecipazione attiva della comunità;

– la creazione di lavoro per imprese impegnate negli ambiti tradizionali del welfare e del terzo settore;
– Stato di attuazione: siglato il partenariato tra le associazioni del Terzo Settore. In fase di lavorazione lo Statuto della Fondazione di Comunità con il Supporto di “Fondazione per il Sud”.