In consiglio si parla di Tari, il bersaglio è Siciliano

In consiglio si parla di Tari, il bersaglio è Siciliano

In una settimana due sedute consiliari (nella foto il vicesindaco Simone Siciliano) ed un ulteriore rinvio a lunedì 27 novembre ma per produrre solo chiacchiere e polemiche.

Sembra che la campagna elettorale non sia ancora finita. “Così è se vi pare..” ciascun consigliere continua a recitare la propria parte non approdando ad alcunché di costruttivo. Sembra assistere ad un dialogo di sordi. Tra amministrazione e consiglio, da una parte e tra consiglieri di diverse tendenze politiche dall’altra. Risultato? Il nulla. In apertura di seduta ha subito la parola il capogruppo consiliare Pd Enzo Cirignotta che non perde un solo istante per comunicare ufficialmente le sue dimissioni da capogruppo e l’abbandono del Partito Democratico, transitando almeno per ora dal gruppo misto. Poche parole per comunicare la sua decisione. 

«Non esistono più le condizioni politiche per continuare il mio percorso nel partito democratico – annuncia l’ormai ex capogruppo Pd – e lascio il gruppo consiliare per transitare nel gruppo misto. Continuerò ad esercitare la mia azione politica nell’esclusivo interesse della comunità.

L’impegno continua». La presidente Ascia passa subito al punto riguardante l’argomento “bomba” ossia la Tari. Solo che il consigliere Casano chiede che vengano prelevati i punti 6 e 7, ossia il Dup e il bilancio di previsione. Messa ai voti la sua proposta viene bocciata per un solo voto.

Pertanto si riparte dal primo punto con l’intervento della Pingo. Il dibattito prosegue con interventi di Orlando, Pingo, Farruggia, Bennici, per chiedere passaggi consensuali da una commissione ad altra. Vengono anche denunciate dalla Pingo delle defezioni nel recapito delle Pec. L’atmosfera un po’ surriscaldata viene alla fine stemperata dall’intervento di Guido Siragusa che sostiene la necessità dei consiglieri di lavorare serenamente nelle commissioni e pertanto invita tutti i colleghi a consentire gli spostamenti consensuali nelle commissioni. 

Casano chiede quindi alla Pingo di ritirare la richiesta. Ventura è di parere diverso ritenendo che ciascuno ha svolto un lavoro apprezzabile e  quindi chiede la sospensione della seduta per definire una volta per tutte la questione rimodulazione commissioni ad evitare di impantanarsi nuovamente.  Al rientro l’accordo viene raggiunto con il permanere dello statu quo. Si passa quindi al punto riguardante l’aumento della Tari.

E’ il vicesindaco Siciliano a spiegare le ragioni dell’aumento. Una relazione molto dettagliata e ben motivata nelle sue articolazioni, ma è già nell’aria che non trova alcun consenso da parte dei consiglieri. Solo critiche e inviti a dimettersi dalla carica di vicesindaco. 

Un lungo intervento di Cirignotta che considera questa amministrazione come quella che passerà alla storia per avere creato il maggior numero di debiti fuori bilancio, ma con una città sempre  più sporca. Quindi un invito al sindaco a cercarsi una maggioranza e farsi votare la Tari. La sua conclusione, un invito al sindaco a dimettersi. 

Molto duro il consigliere forzista Scerra che dopo avere fatto un’analisi spietata della relazione del vicesindaco sulla Tari invitando quindi il primo cittadino a dimettersi raccomandandogli di scegliersi un’altra passione perché quella politica non fa per lui.

«Il vicesindaco – continua – ci viene a raccontare delle idiozie che non stanno né in cielo né in terra. Quindi caro sindaco si dimetta perché non solo non ha una maggioranza in aula che le possa approvare una tariffa truccata, ma anche per dare risposte alla città».

Anche la presidente della commissione bilancio Angela Di Modica manifesta tutta la sua critica nei confronti della giunta Messinese che accusa voler far approvare anticipatamente il piano economico finanziario e le tariffe Tari per l'esercizio 2018, in modo da avere certezza della loro applicazione e delle entrate tributarie a copertura dei costi ancor prima dell'arrivo del bilancio previsionale 2018.

Guido Siragusa che si appresta a ricoprire il posto di capogruppo Pd, è spietato con la giunta e col sindaco. Ribadisce la coerenza della linea del partito democratico sulla Tari e sul bilancio di previsione. Si tratta di un chiaro No all’aumento della tariffa che a suo avviso è semplicemente una furberia dato che non esistono ancora certezze sulla gara e sui costi effettivi. E Poi riguardo al piano finanziario ribadisce che non è questo il momento per discuterne. 

Si riprende mercoledì 22 per dire “no” a discutere di Tari

E’ Guido Siragusa a ribadirlo a grande lettere con motivazioni circostanziate ed a proporne la  messa in coda del punto in questione. «Non è possibile continuare di questo passo con un bilancio commissariato – afferma Siragusa – a discutere di Tari perderemmo solo 4-5 giorni preziosi. L’obiettivo era di non discutere di Tari. Ricordate che quella delibera era stata rigettata dal Consiglio ed ora ce la vediamo riproposta dopo cinque mesi?  Chiedo pertanto l’applicazione dell’articolo 35 del regolamento. Se si dovesse tornare sull’argomento Tari, noi del Pd abbandoneremo l’aula». 

Subito dopo però Siragusa annuncia di ritirare la sua proposta. Immediato l’intervento di Carmelo Casano che lo  attacca assieme al Pd tacciandoli di furberie. Rincara la dose il forzista Scerra.  «Ecco cosa è il Pd – denuncia - il partito irresponsabile che esce dall’aula. Noi voteremo No alla Tari e resteremo in aula. Evitiamo polemiche assessore e ritiriamo l’atto». 

Cirignotta è del parere che si debba seguire l’ordine del giorno ed andare avanti speditamente. Ventura è sulla stessa lunghezza d’onda di Scerra. Ma anche Morgana (M5S) e Sammito. «Se l’atto non verrà ritirato – fa sapere la Cavallo – noi voteremo no alla Tari».

Viene quindi data la parola al vicesindaco Siciliano che spiega le sue buone ragioni perché la Tari debba essere aumentata.

«Ho ascoltato con molta attenzione – esordisce il vicesindaco -  l’atto proposto dall’amministrazione è un atto dovuto  nei confronti del Consiglio che deve decidere se votare o meno sull’adeguamento della Tari. E’ sotto gli occhi di tutti che il costo del 2014 non era sufficiente alle necessità del territorio. Votare no, significa tornare indietro alla raccolta dell’umido una volta a settimana e quindi addio  alle isole ecologiche, alla pulizia delle spiagge, alla premialità. Votare si, significa invece ottenere nuovi sistemi all’avanguardia». Ventura annuncia di non temere le minacce del vicesindasco. Ma anche Simone Morgana del M5S reagisce ricorrendo a parafrasi del tipo: «Se non ritirate quell’atto ritorneranno le cavallette a Gela». 

Anche Angela Di Modica è dura verso l’amministrazione Messinese accusata  di  avere accumulato debiti fuori bilancio a dismisura e senza alcun criterio di gestione. Cirignotta, ora passato al gruppo misto, senza mezzi termini ribadisce la sua posizione. «Se non siete in grado di amministrare dovete dimettervi – ribadisce l’ex Pd Cirignotta – sapete per quale motivo ho lasciato il Pd? Perché ho sempre contestato le scelte di  sindaco e vicesindaco  soprattutto sul problema dei rifiuti. E poi come si fa ad accettare che compagni di partito pronti  ad avvicinarsi a questa giunta?».

Carmelo Casano, ironizzando, invita il Pd ad ufficializzare le nozze con la giunta Messinese. Anche Diventerà  Bellissima e Sicilia futura sono contrari all’aumento della Tari. Seduta ancora una volta rinviata al 27 novembre prossimo.