Futuro Eni, ecco le due anime organizzative

Futuro Eni, ecco le due anime organizzative

Eni si riorganizza in nome della nuova mission, la “decarbonizzazione”, per anticipare future fasi di contrazione e meglio gestire la transizione energetica.

E’ quanto deliberato dal consiglio d’amministrazione riunitosi in questi giorni e presieduto da Lucia Calvosa, subentrata il mese scorso ad Emma Marcegaglia. 

Due le nuove direzioni generali nel nuovo assetto. Una è “Natural Resources” (upstream, commercializzazione ingrosso gas naturale e lgn, ecc.) in cui confluisce Enirewind (ex Syndial ambiente). L’altra è “Energy Evolution” (produzione bio, blu e green, energia rinnovabile, biometano e biochimica, retail) in cui confluiscono Versalis (chimica), Eni Gas & Luce e, tra gli altri, la green refinery di Gela. Previste alcune strutture centrali a supporto dell’attività di controllo del confermato ad Claudio Descalzi.

Il Consiglio di Amministrazione di Eni, presieduto da Lucia Calvosa subentrata nel mese scorso ad Emma Marcegaglia, ha approvato il nuovo assetto organizzativo della "major" energetica, modellato sulla nuova mission che rappresenta l'evoluzione del business nei prossimi trentanni, così come tracciata nel febbraio scorso, secondo una strategia che – nell’affrontare la transizione energetica e non farsi trovare impreparati ad eventuali e prevedibili fasi di contrazione – vuole dichiaratamente coniugare gli obiettivi di sviluppo, solidità economica e sostenibilità ambientale, sulla base di riduzione delle emissioni carboniche, meglio nota come "decarbonizzazione".

Il nuovo assetto organizzativo che verrà reso operativo nelle prossime settimane, prevede una biforcazione, metaforicamente un cane a sei zampe ma con due teste, vale a dire due direzioni generali, Natural resources ed Energy evolution, guidate rispettivamente da Alessandro Puliti e Massimo Mondazzi, proposti al consiglio d'amministrazione dall’amministratore delegato, Claudio Descalzi, d’intesa con la nuova presidente, sopra citata, Lucia Calvosa. 

Nella direzione generale "Risorse naturali" rientra tutto l'upstream "oil & gas", con l’obiettivo di ridurne l'impronta carbonica attraverso una forte azione di efficienza energetica, lo sviluppo di progetti di cattura e compensazione delle emissioni di CO2 e soprattutto l’espansione della componente gas, di cui verrà gestita anche la commercializzazione all’ingrosso. Quindi, tutte le attività di esplorazione, sviluppo e produzione di oil & gas, nonché la commercializzazione del gas all’ingrosso via gasdotto e gas naturale liquefatto (lng), con una cura alla sostenibilità che sarà trasversale a tutte le attività. In questa direzione generale confluisce e verrà consolidata l'ex “Syndial”, oggi "Enirewind" (politiche e bonifiche ambientali).

Nella direzione generale "Evoluzione energetica" rientrano le attività di generazione, trasformazione e vendita di prodotti da fossili a bio, blue e green; generazione di energia elettrica da gas, biometano e fonti rinnovabili; le attività di green refinery e biochimica; il retail "gas & povwer" con prodotti sempre più decarbonizzati. In questa direzione confluiscono e verranno consolidate le società "Versalis" (biochimica) ed "Eni gas e luce" (Sales & Marketing).

«Questa nuova organizzazione – ha commentato l'ad Descalzi – rispecchia la svolta storica che Eni sta intraprendendo. Un cammino irreversibile che ci porterà a diventare una compagnia leader nella produzione e vendita di prodotti energetici decarbonizzati. A febbraio, con il nuovo Piano, abbiamo tracciato un percorso da qui a 30 anni, fino a questo momento unico nella nostra industria.

Per realizzare e, se possibile, accelerare questo percorso creiamo ora due grandi anime all’interno della nostra azienda. Avranno obiettivi precisi – ha continuato – ma al contempo saranno chiamate a cooperare per gestire al meglio la transizione e per fornire ai nostri clienti la più vasta gamma di prodotti sostenibili. La trasformazione organizzativa riguarda anche le strutture corporate che evolveranno rimanendo presidio centrale dei processi strategici e di controllo e fornendo un supporto efficace al raggiungimento degli obiettivi delle direzioni generali.

La lotta al cambiamento climatico e la sostenibilità dello sviluppo sono riconosciute da governi, società civile, investitori e aziende come direttrici prioritarie per lo sviluppo globale, e soltanto chi le perseguirà in modo concreto ed innovativo sarà in grado di creare valore nel lungo termine. E noi - ha concluso - vogliamo essere attori protagonisti di una transizione energetica equa nella quale crediamo e che diventa uno dei capisaldi della nostra azione di trasformazione».

Le due direzioni generali manterranno uno stretto rapporto nella filiera degli idrocarburi con l’obiettivo di gestire al meglio le fasi della transizione energetica e di sviluppare congiuntamente processi di decarbonizzazione per generare prodotti green, blu e bio.

Il nuovo modello organizzativo prevede anche alcune strutture centrali che saranno configurate per supportare da un lato l’amministratore delegato Descalzi nelle funzioni di controllo compliance e risk management integrate, dall’altro le due nuove direzioni generali nel raggiungimento dei loro obiettivi.

Il nuovo assetto rappresenta così un passo fondamentale verso la realizzazione della strategia di Eni che punta al 2050, coniugando creazione di valore, sostenibilità dei business e solidità economico-finanziaria.