Conclusa a Manfria la missione su San Francesco d’Assisi

Conclusa a Manfria la missione su San Francesco d’Assisi

La Missione Ad gentes “Francesco va e ripara la mia casa”, organizzata dalla Casa Francescana “S.Antonio di Padova” – oratorio pubblico di Manfria, si è chiusa domenica 25 ottobre con la Santa Messa presieduta dal Ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini di Siracusa padre Pietro Giarracca, il quale poi ha consegnato gli attestati di partecipazione ai 21 “evangelizzatori”.

I missionari che hanno operato nella frazione di Manfria, a Roccazelle e  in buona parte del territorio circostante sono stati: Adele Cilia, Anna Cassarino, Ilenia Amatori, Saverio Cassarino,  Giuseppina Cacciatore, Nicola Ciaramella, Cinzia Baldacchino, Concetta Spadaro, Concetta Smecca, Emanuele Ognisanto, Silvana Privitera, Marco Caterini, Consolata Ciscardi, Orazio la Cognata,  Giuseppe Vitale, Nicoletta Vitale, Gabriella Cristina Ruggeri,  suor Elisabetta, suor Maria e suor Maria Concetta, guidati da fratel Giovanni, i quali rappresentavano la Fraternità dei Fratelli del Volto Santo, i Templari, Poveri Cavalieri del Volto Santo e le suore francescane di Piazza Armerina “Maranathà, Ut Unum Sint”. Divisi in gruppi, a partire dal 4 ottobre, memoria liturgica di san Francesco d’Assisi, i missionari hanno portato nelle case la Parola Di Dio e donato un Crocifisso e un Vangelo a 120 famiglie su circa 140 visitate.

«Un’esperienza unica e arricchente – ha dichiarato il fondatore della Casa “S. Antonio” fratel Giovanni Virgadaula –  che abbiamo voluto porre in essere in questo 25° anniversario della Casa. Questo ci ha consentito di conoscere un campionario di varia umanità, con molte persone che ci hanno confidato le difficoltà economiche e di salute,  ma anche le beghe parentali che oggi si vivono spesso all’interno della famiglia,  ancor più aggravate da quando il Coronavirus ha stravolto ogni equilibrio sociale e rivelato tutta la precarietà delle nostre illusorie sicurezze. Così, nei 20 giorni di missione, donne e uomini ci hanno aperto le loro porte,  ma altri – pur dichiarandosi cattolici – non ci hanno accolto e in taluni casi ci hanno respinto bruscamente. Ma la maggioranza delle famiglie sono state disponibili e molti volevano pure lasciarci delle offerte».

Altri momenti importanti della Missione sono state le celebrazioni domenicali. In questo ambito si è rivelata straordinaria, commovente e rivelatrice la Santa Messa officiata il 18 ottobre - Giornata Missionaria Mondiale – da padre Augusto Drago, francescano conventuale, che ha saputo entrare nel cuore dei fedeli con il suo carisma e la sua serafica semplicità. L’11 ottobre aveva invece celebrato all’Immacolata alla porziuncola don giuseppe Siracusa, parroco di san Giovanni Evangelista.

La Missione era stata avviata il 3 ottobre, Transito di san Francesco d’Assisi, da S.E. mons. Rosario Gisana, lo stesso giorno in cui ad Assisi papa Francesco firmava “Fratelli Tutti”, la terza enciclica del suo pontificato. All’interno della Cappella dell’Immacolata mons. Gisana aveva affidato il mandato ai missionari prescelti. E al vescovo di Piazza Armerina va il merito di avere incoraggiato la Missione, quando questa. inizialmente programmata per la scorsa primavera – rischiò di non essere più compiuta causa la galoppante virulenza della pandemia. C’è da dire fra l’altro che i Vangeli portati nelle famiglie sono stati offerti proprio dal vescovo all’Oratorio di Manfria e facevano parte di quel lotto di 4000 copie che papa Francesco aveva donato alla Diocesi nel 2018 durante la sua Visita Apostolica in Sicilia.