Le regole del governo Sicilia in arancione

Le regole del governo Sicilia in arancione

Dopo il “lockdown” pasquale, l'Italia delle regioni torna a dividersi tra i colori della pandemia covid, che per tutto il mese di aprile saranno solo rosso o arancione, con esclusione del giallo.

Quindi alla prima verifica si rischierà di passare zona rossa da zona arancione o viceversa, se gli algoritmi dovessero attestare rispettivamente un peggioramento o un miglioramento del quadro pandemico di ogni regione. Tra questi il più importante è l'indice “Rt”, vale a dire un indice statistico che misura la potenzialità del tasso di contagio, cioè quanti sono potenzialmente suscettibili di essere contagiati da un positivo al covid.

Altro fattore importante è il livello di diffusione vaccinale: insomma, meno contagi e più vaccini porteranno verosimilmente ad un miglioramento della contingenza pandemica in atto, che sarà settimanalmente monitorata in ogni regione e provincia autonoma. In Sicilia si torna arancione, nonostante lo scandalo che ha portato alle dimissioni dell'assessore regionale alla sanità, Ruggero Razza. 

Mobilità. Con l'isola in arancione permane in ogni caso il “coprifuoco” che scatta un secondo dopo le 22 serali e perdura fino alle 5 del mattino successivo. Lungo questo orario notturno di divieto degli spostamenti, è consentito muoversi solamente per motivi di lavoro, salute ed urgente necessità, dimostrabili e da dichiarare mediante autocertificazione.

E' permessa la libera e piena circolazione (senza autocertificazione), previo rispetto delle regole di distanziamento ed utilizzo della mascherina, nel proprio comune di residenza, dalle 5 alle 22. Si può fare visita a parenti, amici e conoscenti ma nel numero massimo di due, con eventualmente al seguito prole under 14 e conviventi non autosufficienti. Non ci si può spostare fuori dai confini comunaliRistorazione, negozi al dettaglio, parrucchieri ed estetisti

Ristoranti, pizzerie, rosticcerie e bar con cucina, possono lavorare attraverso la consegna a domicilio senza limiti d'orario, ovvero attraverso l'asporto fino alle 22. Asporto consentito fino alle 18 per quelli senza cucina. Resta fermo il divieto di consumazione in loco, cioè dentro e nelle immediate vicinanze dell'esercizio commerciale.

Apertura fino alle 21 per i negozi al dettaglio che devono però rimanere chiusi nelle giornate festive e prefestive all'interno dei centri commerciali, dove è permessa invece l'apertura per farmacie, parafarmacie, tabacchi, edicole, librerie, generi alimentari ed agricoli, fiori e piante. Riaprono centri estetici e saloni per parrucchieri la cui chiusura ha alimentato il proliferare dell'abusivismo in queste professioni, così come registrato dalle varie cronache nazionali e locali. Ancora chiusi invece, centri di benessere e termali,  piscine e palestre.

Attività religiose, ricreativo-culturali e sportive. L'accesso alle funzioni religiose è consentito ai sensi dei rispettivi protocolli. Restano chiusi centri culturali e ricreativi, teatri, cinema e musei. Oltre allo jogging ed alla bici che si possono praticare a livello amatoriale nel mantenimento del distanziamento, si possono praticare sport individuali che non sono di contatto, come "Tennis", "Padel" e "Golf" nei circoli e centri sportivi all'aperto.