Gela, alberi abbattuti a Macchitella, La Lipu: «Serve un Piano del Verde»

Gela, alberi abbattuti a Macchitella, La Lipu: «Serve un Piano del Verde»

Nel quartiere Macchitella, uno dei pochi polmoni verdi rimasti a Gela, l’amministrazione comunale ha avviato nelle scorse settimane un intervento di abbattimento di numerosi alberi.

La rimozione di molte piante, e la prospettiva che l’intervento prosegua, ha innescato un’ondata di proteste sui social, alimentando il malcontento di cittadini e associazioni ambientaliste. In gioco non c’è soltanto la perdita dei pini marittimi abbattuti, ma anche l’assenza di una visione strategica per la gestione del verde pubblico urbano.

A esprimere una posizione netta è Emilio Giudice, direttore della Riserva naturale orientata (Rno) Biviere di Gela, gestita dalla Lega Italiana Protezione Uccelli (Lipu). Giudice ha denunciato la totale mancanza di strumenti operativi da parte dell’amministrazione comunale: nessun censimento aggiornato del patrimonio arboreo, nessun regolamento specifico per il verde, nessun piano di gestione sostenibile, come invece previsto dalle linee guida del ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase) e dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).

Secondo Giudice, il verde urbano non può più essere considerato un elemento decorativo (Legge 14 gennaio 2013, n. 10), ma va riconosciuto come un bene comune, in grado di incidere sulla qualità dell’aria, sulla salute pubblica e sul benessere collettivo. L’assenza di una regolamentazione adeguata espone la città a interventi estemporanei, spesso privi di una valutazione tecnico-scientifica e senza una strategia a lungo termine.

Gela è formalmente inclusa, dal 1995, in un piano nazionale di risanamento ambientale. Eppure, a distanza di quasi trent’anni, non dispone ancora di un Regolamento del Verde. Anche il Piano regolatore generale, che prevedeva due grandi parchi urbani a Montelungo, resta in larga parte inattuato. I parchi esistono solo sulla carta, e la loro gestione è priva di riferimenti normativi concreti.

La situazione riflette un ritardo strutturale. In assenza di un regolamento, ogni intervento – come l’abbattimento degli alberi a Macchitella – rischia di apparire arbitrario. Alcuni cittadini hanno manifestato dubbi sull’effettiva necessità dell’abbattimento dei pini, ipotizzando che si tratti di misure preventive adottate per evitare responsabilità, più che di scelte supportate da criteri oggettivi.

Un ulteriore elemento di preoccupazione riguarda il periodo in cui si è scelto di intervenire. I mesi di maggio e giugno coincidono con la fase riproduttiva di numerose specie di uccelli. Proprio su questo punto, la Lipu è intervenuta con una lettera ufficiale del presidente nazionale Alessandro Polinori indirizzata al presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), Gaetano Manfredi. Il documento denuncia l’eccessiva frequenza di abbattimenti e potature drastiche, anche in pieno periodo di nidificazione, e richiama le amministrazioni locali al rispetto della Legge 157/1992 sulla tutela della fauna selvatica, oltre che delle direttive internazionali recepite dall’Italia.

Secondo Polinori, interventi di questo tipo non solo compromettono l’equilibrio ecologico urbano, ma possono anche violare disposizioni di legge, arrecando danni diretti alla biodiversità. Nella lettera si sottolinea che molti nidi sono invisibili anche a un occhio esperto, nascosti tra le fronde o nelle cavità dei tronchi, e che una maggiore attenzione da parte delle amministrazioni locali sarebbe fondamentale per evitare conseguenze gravi.

Sulla questione interviene anche Maria Grazia Fasciana, consigliera comunale del Partito democratico e componente della Commissione consiliare Ambiente. Tra le priorità indicate dal suo gruppo politico, figura la necessità di riequilibrare lo sviluppo edilizio con una più ampia presenza di spazi verdi, anche attraverso la riqualificazione delle aree esistenti e l’adozione di misure per la tutela del patrimonio arboreo. Una visione, spiega, che si fonda sul principio stabilito dalla Costituzione (art. 41 secondo comma): l’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale né recare danno alla salute o all’ambiente.

La consigliera sottolinea che tale obiettivo può essere perseguito tramite uno strumento di pianificazione settoriale capace di fornire una visione strategica del sistema naturale e agro-socio-culturale urbano e peri-urbano. Questo strumento è individuato nella Legge n. 10 del 2013, nata per contrastare il consumo di suolo e promuovere la cura degli spazi verdi. «Si tratta di una legge importante – afferma Fasciana – ma spesso disattesa. Il Comune –  aggiunge – ha adottato alcune misure a tutela del verde pubblico e privato: affidamenti di aree verdi, fontane e parchi gioco a soggetti privati, obblighi per i proprietari di aree incolte di garantirne la pulizia e la sicurezza. Ma si tratta, riconosce, di interventi parziali. «Occorre un regolamento – dice l’esponente del Partito democratico – che dia attuazione ai principi della legge 10, prevedendo anche norme per la manutenzione ordinaria e straordinaria, la difesa fitosanitaria e l’eventuale abbattimento di alberi pericolosi, accompagnato dalla loro sostituzione con specie più idonee».

La consigliera annuncia che proporrà alla Commissione Ambiente la redazione di un regolamento dettagliato per la pianificazione, la tutela e la gestione del verde pubblico. «Sono certa – aggiunge – che la proposta sarà condivisa dagli altri membri della Commissione, dal presidente e dall’assessore competente Peppe Fava».

Quanto agli abbattimenti già eseguiti nel quartiere Macchitella, la consigliera Dem sottolinea che gli alberi abbattuti presentavano grossi strutturali. Per i casi meno evidenti, riferisce, è stata richiesta una perizia tecnica prima di procedere. La causa della pericolosità, osserva, va ricercata spesso nella mancanza di cure protrattasi per anni. 

«Una politica di pianificazione e controllo – conclude Fasciana – potrà evitare in futuro il ricorso a tagli drastici. Ma perché ciò avvenga, occorre attendere l’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato. Nel frattempo, lavoreremo sul regolamento».

Il dibattito sul verde urbano, rilanciato dal caso Macchitella, sembra dunque destinato ad aprire una nuova fase. Se da un lato emergono con chiarezza le criticità denunciate da anni, dall’altro si registra una disponibilità istituzionale a dotare la città di strumenti adeguati. L’auspicio è che si passi presto dalle intenzioni ai fatti.