Ospedale: HANNO DETTO

Ospedale: HANNO DETTO

Terenziano Di Stefano (sindaco di Gela)

Il motivo di questa manifestazione è che il governo regionale non ci ascolta.

È una protesta che ha visto la partecipazione di tutta la città davanti all’ospedale “Vittorio Emanuele” per opporci ancora una volta al taglio dei posti letto previsto dalla nuova rete ospedaliera regionale.

Tutte le proposte dell’assessorato hanno sempre danneggiato il nostro ospedale. Noi, puntualmente, abbiamo chiesto non solo il ripristino dei posti letto, ma anche l’attivazione immediata dell’UTIN (Unità di Terapia Intensiva Neonatale), della Breast Unit (per la cura del tumore al seno), della Stroke Unit (per la diagnosi e il trattamento dell’ictus) e soprattutto che non venga depotenziata la radioterapia.

Il successo del sit-in di oggi dimostra che la città ha voglia di lottare per il diritto sacrosanto alla salute.

Nuccio Di Paola (deputato all’Ars, M5S)

Grazie ai tanti gelesi che sono scesi in piazza, oggi si è dimostrato che il tema della sanità è molto sentito. La sanità pubblica è allo sfascio, a un punto di non ritorno: serve una riforma totale.

La politica deve uscire dalla sanità. Non è più accettabile che gli assessori nominino i direttori generali in base a logiche di partito: bisogna scegliere i migliori, quelli in grado di abbattere le liste d’attesa.

Non è possibile che i posti letto vengano tagliati o aumentati per spartizioni politiche. A Gela la popolazione non diminuisce e i posti letto calano, mentre in altre città accade l’opposto.

Rosanna Moncada, (segretaria generale Cgil Caltanissetta)

Siamo qui tra la gente, insieme ai ragazzi e all’amministrazione, con il coraggio di denunciare quello che sta accadendo. Come organizzazione sindacale abbiamo sempre portato avanti una battaglia per la sanità, a livello provinciale e regionale, ma questi signori ci hanno completamente escluso dal confronto sulla rete ospedaliera. Tutte le proposte presentate prevedevano sempre una riduzione dei posti letto.

Il problema non è solo il numero dei posti letto: dicono che vengono ridotti perché non ci sono stati ricoveri, ma non è vero. Le persone che non riescono a ricoverarsi a Gela o a Caltanissetta sono costrette ad andare fuori. Questo è il risultato di scelte politiche precise.

Non è vero che la popolazione sia diminuita: la popolazione è invecchiata e ha bisogno di cure. Non possiamo accettare che anziani di 86 anni debbano girare tutta la provincia per fare una semplice analisi.

A livello regionale non c’è stato alcun confronto. Ci hanno convocato solo dopo la prima bozza, ci hanno ascoltato senza prendere in considerazione le nostre osservazioni, e infatti la seconda bozza era persino peggiore della prima.

Bisogna anche dire che la medicina territoriale è stata completamente messa da parte: se si riducono i posti letto, ci deve essere una rete territoriale efficiente a sostegno. Ma non è così. Gli ospedali di comunità e le case di comunità sono solo sulla carta: mancano ancora le gare d’appalto.

Antonio Cuvato (consigliere comunale Pd)

I numeri parlano chiaro: la settima città della Sicilia non può essere relegata al 18° posto nella rete ospedaliera regionale. È vergognoso.

Bisogna battersi per i posti letto che mancano – o che vogliono tagliare – e per il rispetto delle piante organiche, già decretate otto anni fa ma mai attuate.

Oggi la battaglia riguarda sia i posti letto sia le équipe mediche che devono essere stabilmente presenti sul territorio. Solo così potremo avere un ospedale efficiente.

Salvatore Scerra (è stato candidato a sindaco per il centrodestra)

La manifestazione doveva – e dovrebbe – essere senza colori politici, perché riguarda la città e l’intero territorio del sud della provincia.

A mio parere c’è stata poca partecipazione da parte dei cittadini perché, probabilmente, qualcuno ha voluto imprimere un marchio di partito. Invece non dovrebbe essere così. Ho visto bandiere politiche, ma oggi si doveva sfilare con una sola bandiera: quella della città.

Mancava una parte della politica, quella con cui io mi identifico e per cui ho lottato, il centrodestra. Doveva essere qui ad assumersi le proprie responsabilità.

Mi auguro ci sia ancora il tempo per rimediare a questa ennesima beffa che Gela sta subendo: non lo meritiamo.

Non comprendo l’assenza, ad esempio, degli onorevoli Mancuso e Scuvera. Dovevano essere qui, ad ascoltare le grida d’allarme dei cittadini, confrontarsi e provare a risolvere la situazione a livello istituzionale.

Giovanni Palumbo (rappresentante degli studenti)

Oggi gli studenti manifestano per la salute, un diritto umano fondamentale che non può mancare.

È inaccettabile che qui a Gela non possiamo essere tutelati. Noi cittadini dobbiamo scendere in piazza per difendere i nostri diritti.

Enzo Giudice (docente  del liceo scientifico Vittorini)

Sono contento della riuscita della manifestazione: c’erano molti partecipanti, anche tanti studenti. Significa che il problema dell’ospedale e del taglio dei posti letto è avvertito dalla società civile. È una battaglia che si porta avanti da anni: purtroppo, da quando l’ospedale ha perso la sua autonomia, abbiamo assistito a una progressiva diminuzione dei posti letto.