Politicamente scorretto/Grazie, o Signore, per fratello Nello

Politicamente scorretto/Grazie, o Signore, per fratello Nello

Grazie, o Signore, per il Tuo sguardo benigno verso la Sicilia e i siciliani, che nonostante la mafia, la criminalità ed il malgoverno continuano a resistere, a vivere e a lavorare nella loro isola.


Grazie, o Signore, perché ci hai dato fratello Saro, il quale per cinque anni ci ha dilettato affermando alternativamente tutto e il contrario di tutto, ha più volte annunciato la buona novella, senza poi metterla in atto, e ha messo a dura prova la pazienza del nostro popolo.
Grazie, o Signore, perché ci hai dato il Parlamento regionale; quello formato da pochi deputati volenterosi e molti altri che non possiamo definire ominicchi solo per evitare querele; uomini eletti dal popolo che però troppo spesso dimenticano questo particolare.

Grazie, o Signore, per i profumi inebrianti che hai dato alla Sicilia; così inebrianti che molti, troppi presunti esponenti politici se ne ubriacano in un’orgia di potere senza vergogna e senza mai fine, come una droga che attanaglia i loro cervelli e dirige le loro azioni.
Grazie, o Signore, perché ci hai dato l’antimafia che alcune malelingue definiscono parolaia e pelosa, quella di Crocetta, Lumia, Montante e i loro amici, campioni della lotta al malaffare e della tutela della legalità senza se e senza ma, uomini a cui il potere è servito solo per raggiungere i propri scopi (legali, ci mancherebbe…).

Grazie, Signore, per l’acqua che hai dato alla nostra Sicilia, anche se quella di tante dighe è inutilizzabile per mancata manutenzione e le tubazioni cittadine spesso la disperdono in mille rivoli.
Grazie, o Signore, per nostra sorella madre terra, che produce quello che può con poca acqua e processi di desertificazione in corso, ai quali i condottieri siciliani non hanno saputo finora trovare soluzione.
Grazie, o Signore, perché ci hai dato e continui a darci la pazienza di sopportare azioni e atteggiamenti della classe politica che senza il Tuo aiuto ci avrebbero già spinto alla rivolta, come i Vespri Siciliani del 1282.

Grazie, o Signore, perché ci hai dato amministratori che hanno saputo portare la Sicilia al disastro economico, ma solo perché si compisse l’altissimo disegno di spingere i nostri giovani in altre Regioni e altri Stati esteri, così che possano ampliare le loro conoscenze e i loro orizzonti.

Grazie, o Signore, soprattutto per averci donato il fratello Nello, che in aderenza al Tuo divino progetto ha inviato a Gela il fratello Rosario per rivoltare la città come un calzino. Ma il fratello Nello, con la spada fiammeggiante in difesa dell’isola che “diventerà bellissima”, si dimentica purtroppo di dare le giuste risposte al popolo che l’ha eletto, e soprattutto si dimentica, come altri, che Gela, Niscemi e Piazza Armerina hanno scelto da anni di abbandonare le ex province di appartenenza.

Dunque richiama, Signore, il fratello Nello affinché si comporti da uomo corretto come dice di essere, e dia seguito al volere popolare sancito da sei delibere consiliari e tre referendum confermativi. Ricordagli, Signore, che come per la morte, nessun uomo può scappare dalle proprie responsabilità, e infondigli il desiderio di servire i cittadini con umiltà e senza prevaricazioni.
(Libera interpretazione aggiornata del “Cantico delle creature” di San Francesco)